Francesca Lancellotti
(1917 - 2008)
Fedele Laica e Madre di Famiglia; la sua vita fu costellata di carismi e doni mistici che ella visse nel nascondimento, rimanendo coerente nella ricerca costante di Dio. Visse un’esistenza austera; fu umile, prudente e dotata di un profondo senso di povertà che la rendeva credibile e testimone vivente dei valori evangelici
La Venerabile Serva di Dio Francesca Lancellotti nacque a Oppido Lucano (Potenza, Italia) il 7 luglio 1917. Ricevette il battesimo il 15 agosto dello stesso anno, la cresima il 3 giugno 1921 e si accostò per la prima volta all’Eucarestia nel 1925. Introdotta in tenera età ai lavori nei campi, frequentò la scuola fino alla seconda elementare. La sua adolescenza e giovinezza fu segnata da un’intensa vita di preghiera, in particolar modo verso la Madonna della Purità venerata nel Santuario del Belvedere di Oppido.
Pur desiderando abbracciare la vita religiosa, acconsentì alla volontà del padre che dispose per lei la scelta del matrimonio. Dopo tre anni di fidanzamento, il 10 ottobre 1938, sposò Faustino Zotta, di professione sellaio e agricoltore, con il quale ebbe due figli. Nel 1939, decise di rilevare col marito una rivendita di tabacchi, liquori e generi alimentari. Nel frattempo, continuava a coltivare la vita spirituale. In molti si affidavano a lei per ricevere conforto e consiglio, la sua casa divenne un rifugio per quanti ricercavano pace.
A seguito di una presunta rivelazione privata nel luglio 1956, dopo aver venduto l’attività e le proprietà, nel 1960 si trasferì con la famiglia a Roma, dapprima nel quartiere di Primavalle, poi vicino al Pantheon e infine in via del Seminario, dove frequentò regolarmente la chiesa di Sant’Agostino.
Ben presto la sua casa divenne un punto di riferimento per bisognosi e per quanti chiedevano aiuto spirituale e materiale. Dopo la morte del marito, avvenuta il 24 novembre 1987, si trasferì presso l’abitazione della figlia, in via Cavour. Nel 2002 subì un intervento chirurgico al colon in seguito del quale non riuscì più ad uscire di casa, pur restando sempre lucida e presente a se stessa.
Morì il 4 settembre del 2008 presso l’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma (Italia).
Il 7 luglio 2021 i resti mortali furono traslati nella chiesa di Santa Maria ai Monti.
La Venerabile Serva di Dio visse una fede concreta e nella semplicità. La sua vita fu costellata di carismi e doni mistici che ella visse nel nascondimento, rimanendo coerente nella ricerca costante di Dio. Visse un’esistenza austera; fu umile, prudente e dotata di un profondo senso di povertà che la rendeva credibile e testimone vivente dei valori evangelici. Per tale motivo, attirò l’attenzione di tanta gente che cercava da lei conforto. Si accorgeva dei bisogni degli altri e amava prendersi cura delle persone che aiutava spiritualmente e materialmente con grande generosità. Sapeva consigliare con il suo linguaggio semplice anche i sacerdoti.
Non fu risparmiata da sofferenze e tribolazioni, soprattutto le ostilità del Parroco di Oppido, a causa dei pellegrinaggi alla Madonna del Belvedere. Affrontò tutto con fortezza, sforzandosi di non mostrare le sue afflizioni agli altri e affidandosi con fiducia e speranza all’aiuto del Signore.
L’intera esistenza della Lancellotti fu impregnata dall’abbandono alla volontà di Dio. Guidata dalla preghiera, dalla pratica del Vangelo, dall’obbedienza alla Chiesa e al Magistero, divenne un faro di luce per coloro che erano lontani da Dio. Si distinse per l’apostolato che ella sentì come una chiamata del Signore e a cui si donò generosamente. L’amore all’Eucaristica e la devozione mariana furono un tratto distintivo della sua spiritualità insieme alla costante fiducia in Dio nell’attesa della vita futura.
La fama di santità si diffuse già durante la sua vita e si è sviluppata dopo la morte.