Causa in corso
Gaetano Francesco Mauro
- Venerabile Servo di Dio -

Gaetano Francesco Mauro

(1888 - 1969)

Venerabilità:

- 19 gennaio 2023

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione dei Pii Operai Catechisti Rurali; fu una figura semplice e generosa di sacerdote diocesano che cercò di affrontare le urgenze pastorali con grande dedizione. Con fortezza e fiducia in Dio accettò e offrì la propria sofferenza al Signore

  • Biografia
Nelle prove nutrì una profonda speranza, rintracciabile nella fiducia verso la misericordia divina

 

Il Venerabile Servo di Dio Gaetano Francesco Mauro nacque il 13 aprile 1888 a Rogliano (Cosenza, Italia). Entrato in Seminario, venne ordinato sacerdote il 14 luglio 1912. Prestò servizio pastorale dapprima presso la parrocchia di Montalto Uffugo, dove ottenne dal conte Ferdinando Caracciolo le rovine del convento di San Francesco di Paola, in cui volle istituire un ricreatorio per i giovani. Durante la Prima Guerra Mondiale fu cappellano militare in Friuli e, dopo la cattura, trascorse un periodo di prigionia in vari campi di concentramento austriaci, dove si ammalò di tubercolosi. Tornato in Calabria nel 1919 e rimasto colpito dalla condizione dei contadini, volle alleviare miseria, ingiustizia, ignoranza religiosa con iniziative di evangelizzazione e di promozione umana. In questo ambito, nel 1925, diede vita all’Associazione Religiosa degli Oratori Rurali (A.R.D.O.R.), per l’insegnamento della dottrina cristiana nelle campagne.

Ne facevano parte sia sacerdoti che laici. Il 27 giugno 1928 l’Associazione si stabilì presso l’ex convento di San Francesco di Paola di Montalto Uffugo, restaurato dallo stesso Venerabile Servo di Dio, ed alcuni membri iniziarono vita in comune con il Fondatore. L’8 dicembre 1928 venne costituita ufficialmente la Congregazione dei Catechisti Rurali, detti anche Ardorini, che ottenne l’approvazione vescovile il 27 giugno 1930. Il 28 giugno 1943 la Santa Sede decise di accorpare alla giovane Congregazione dei Catechisti Rurali quella dei Pii Operai, fondata da Carlo Carafa nel 1602 e di cui sopravviveva un solo membro. In virtù di questa fusione, passarono al diritto pontificio come Pii Operai Catechisti Rurali. Il Venerabile Servo di Dio ne fu Vicario generale ad nutum Sanctae Sedis fino alla morte dell’ultimo Pio Operaio, nel 1954.

Terminata la Seconda Guerra Mondiale, la Congregazione intensificò l’opera missionaria nelle zone rurali della Calabria in collaborazione con la Pontificia Opera di Assistenza. Nel 1950 fu assunta la cura pastorale della cattedrale di Vescovio. Nel 1953 fu aperta la stazione missionaria presso Corigliano Calabro.

Nel 1956, dopo la visita apostolica di Don Pugliese, salesiano, si tenne il primo Capitolo Generale della Congregazione dei Pii Operai Catechisti Rurali e il Venerabile Servo di Dio fu nominato Superiore generale.

Morì il 31 dicembre 1969 a Montalto Uffugo (Italia).

Il Venerabile Servo di Dio fu una figura semplice e generosa di sacerdote diocesano che cercò di affrontare le urgenze pastorali con grande dedizione. Con fortezza e fiducia in Dio accettò e offrì la propria sofferenza al Signore. Rimase saldo nella fede anche nei momenti difficili dovuti a problemi psicofisici. Probabilmente si trattò di una forma di depressione, vissuta dal Venerabile Servo di Dio, come “notte oscura”, secondo quanto emerge dai suoi Diari. Quell’infermità per egli costituì una prova spirituale che divenne più insistente negli ultimi anni di vita, caratterizzandosi come esperienza dei propri limiti, senso di angoscia, inadeguatezza e desolazione. Le sofferenze provocate da questi disagi lo accompagnarono sino agli ultimi giorni. L’accettazione e l’offerta a Dio di questa “malinconia” e la preghiera continua, gli consentirono di vivere la sua umanità alla luce della fede.

Nelle prove nutrì una profonda speranza, rintracciabile nella fiducia verso la misericordia divina. Esercitò il ministero con misericordia e umiltà.

La sua eroica carità si espresse in piccoli e grandi gesti rivolti a tutti indistintamente, in particolar modo nel sacramento della Riconciliazione. La lotta alla povertà materiale e spirituale fu il tratto connotativo del suo agire. Giunse al termine della vita fermamente convinto dell’azione divina nella sua esistenza e dell’intervento della Provvidenza nelle vicende della Fondazione.

La fama di santità del Mauro è presente sino ai nostri giorni, anche se circoscritta alla terra di Calabria, unita ad una limitata fama signorum.