Causa in corso
Giovanna della Croce (al secolo: Giovanna Vázquez Gutiérrez)
- Venerabile Serva di Dio -

Giovanna della Croce (al secolo: Giovanna Vázquez Gutiérrez)

(1481 - 1534)

Venerabilità:

- 18 marzo 2015

- Papa  Francesco

Monaca professa del Terzo Ordine di San Francesco, Abbadessa del Convento di Santa Maria della Croce a Cubas di Madrid; donna con grandi doti personali di intelligenza, di animo e di relazione, visse con piena dedizione la consacrazione religiosa, segnata dalla componente mistica che iniziò a manifestarsi in età giovanile, dall’impegno di guida spirituale e dal servizio alla Chiesa del suo tempo

  • Biografia
Fin da fanciulla, ella visse la fede in maniera eroica, dimostrando il suo amore a Gesù, che considerò sempre il centro della sua vita

 

La Venerabile Serva di Dio Giovanna della Croce (al secolo: Giovanna Vázquez Gutiérrez), nacque probabilmente il 3 maggio 1481 a Villa de Azaña (oggi Numancia La Sagra, Toledo, Spagna). A causa di diverse malattie in età infantile, la madre affidò la bambina alla protezione di Santa Maria de la Cruz e fu guarita.

Alla morte della madre, avvenuta nel 1488, visse insieme alla nonna e alla zia materna, che l’indirizzarono alla vita di fede e di preghiera. Poco tempo dopo, la zia decise di entrare nel convento di Santo Domingo el Real, a Toledo. Attratta dalla vita consacrata, chiese di poter entrare anche lei in Monastero ma, per la giovane età e per la contrarietà del padre, non poté realizzare tale desiderio. Inoltre, quest’ultimo, sperando di dissuadere la figlia dal pensiero della consacrazione a Dio, nel 1494, la mandò a vivere a Illescas (Spagna), presso la casa di un altro zio. Qui venne promessa in matrimonio ad un nobile locale. Tuttavia, convinta e ferma nella sua decisione di consacrarsi al Signore, contravvenendo alla volontà del padre e dello zio, fuggì di casa per raggiungere il Monastero di Santa Maria de la Cruz, a La Ciroleda, nel territorio di Cubas de La Sagra (Spagna), dove viveva un gruppo di donne del Terz’Ordine Francescano, che conducevano vita di preghiera, di penitenza e di condivisione dei beni. Nonostante la fragilità delle condizioni di salute e la mancanza della dote, visto il suo fervore, venne accolta in comunità contro la volontà del padre e dei parenti.

Nel tempo del noviziato, visse intensamente la preghiera e si impegnò nello studio delle Costituzioni delle Clarisse. Lesse i “Fioretti di San Francesco”, la vita di Santa Chiara e le opere di grandi mistiche come Santa Caterina da Siena e Sant’Angela da Foligno. Emise la professione religiosa il 3 maggio 1497, assumendo il nome di Giovanna della Croce. In comunità si distinse per l’intensa vita spirituale, culminata nelle nozze mistiche e nella stigmatizzazione, avvenuta il Venerdì Santo del 1508 e che si ripeteva ogni settimana, essendo testimoni alcune consorelle ed il suo confessore. Tali esperienze furono da lei vissute con responsabilità ed umiltà, evitandone la pubblicità. Nello stesso anno, dall’11 febbraio all’11 agosto, perse la facoltà della parola. Totalmente guarita, ottenne il dono della predicazione.

Nel 1509, le consorelle, vedendo il grande bene che ella realizzava con la sua parola e le sue opere, la elessero Abbadessa a soli ventisette anni di età. In tale ruolo si distinse per le esortazioni spirituali trasmesse alle religiose, guidandole nella riforma fino a professare come Terz’Ordine Regolare. Inoltre scrisse l’opera “Conhorte del alma”, consistente in settantadue sermoni, organizzati secondo l’anno liturgico. Nel 1510, il Cardinale Francesco Ximenez de Cisneros, Arcivescovo di Toledo, firmò il Rescritto di annessione della parrocchia di Cubas al Monastero de La Cruz, dandone la responsabilità alla Venerabile Serva di Dio, per speciale privilegio.

Nel 1524 venne colpita da artrosi reumatoide deformante. Accusata di calunnie montate dalla Vicaria del Monastero, nel 1527 venne deposta da Abbadessa. Nel 1528, alla morte della nuova Abbadessa e scoperta l’infondatezza delle calunnie, le consorelle la rielessero come Abbadessa, nonostante il progredire della malattia e le sofferenze fisiche, vissute con serenità e abbandono alla volontà di Dio.

Morì il 3 maggio 1534 a Cubas de La Sagra (Spagna).

 

ITER DELLA CAUSA

Il Processo Informativo Ordinario si celebrò presso la Curia ecclesiastica di Toledo (Spagna), dal 1614 al 1616, con l’escussione di novanta testi.

Dal 1619 al 1621, presso la medesima Curia ecclesiastica, si svolse il Processo Apostolico, durante il quale furono escussi centoventitre testi.

La validità giuridica dei Processi fu riconosciuta con il Decreto del 10 luglio 1621.

Il 21 luglio 1668 venne emesso il Decreto super non cultu.

Nel 1729 la Sacra Congregazione per i Riti stabilì che la Causa non posse procedi ad ulteriora, nisi exhibeatur libri originales. Ritrovati gli scritti originali della Serva di Dio nel 1977, la Causa venne riattivata con la preparazione della Positio.

 

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 25 febbraio 2003. A conclusione del dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si riunì il 5 dicembre 2013. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio visse nel periodo della riforma ecclesiastica promossa dal Cardinale francescano Francisco Jimenez de Cisneros, Arcivescovo di Toledo.

Nel suo libro “Conhorte del alma”, la Serva di Dio descrisse le sue esperienze mistiche. Nelle sue prediche, seguite da molte persone, condivideva con il prossimo, con estrema umiltà, la sua vita di intimità con il Signore.

Figlia del francescanesimo, visse e presentò l’esperienza dell’umanità di Cristo e della Mistica sponsale, sulla scia di Sant’Angela da Foligno e delle mistiche francescane della fine del ’400 e dei primi anni del ‘500.

Già in vita era chiamata “Santa Juana” dalla gente che accorreva alle sue prediche. La sua fama di santità coinvolgeva sia le famiglie nobili che le persone semplici, soprattutto per la sua parola propositiva e al contempo suggestiva.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 3 marzo 2015. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, mise in evidenza i tratti caratteristici della sua santità, a partire dall’esercizio delle virtù. Fin da fanciulla, ella visse la fede in maniera eroica, dimostrando il suo amore a Gesù, che considerò sempre il centro della sua vita. Riguardo alla speranza, incoraggiò e incitò le consorelle e i cristiani a dare una ferma testimonianza del proprio amore a Dio. Tutta la sua vita fu dedicata all’obbedienza e al servizio generoso di Dio e dei fratelli. Si distinse per la sua prudenza e saggezza, soprattutto nei compiti di superiora e guida spirituale.

Formata alla scuola francescana, si dedicò alla predicazione del Vangelo con gioia ed entusiasmo, trasmettendo agli altri le sue esperienze spirituali.

Donna con grandi doti personali di intelligenza, di animo e di relazione, visse con piena dedizione la consacrazione religiosa, segnata dalla componente mistica che iniziò a manifestarsi in età giovanile, dall’impegno di guida spirituale e dal servizio alla Chiesa del suo tempo.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.