Causa in corso
Giovanna Meneghini
- Venerabile Serva di Dio -

Giovanna Meneghini

(1868 - 1918)

Venerabilità:

- 04 maggio 2017

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria; cercò sempre di realizzare la volontà di Dio fino alla fondazione di un Istituto che dava risposte alle donne povere che con lei condividevano una condizione di vita debole e marginale

  • Biografia
La sua esistenza fu intrisa di preghiera, carità fattiva e umiltà

 

La Venerabile Serva di Dio Giovanna Meneghini nacque a Bolzano Vicentino (Italia) il 23 maggio 1868, in un alloggio di fortuna, mentre i genitori, umili pastori, stavano percorrendo in transumanza con il gregge le terre vicentine. Dopo aver trascorso i primi tre anni di vita con i genitori, fu affidata alle cure della zia materna, a Breganze. Qui frequentò assiduamente la parrocchia: si iscrisse tra le aspiranti Figlie di Maria e incominciò un’intensa vita di preghiera e di servizio alla comunità.

Nel 1885 decise di entrare nell’Istituto delle Suore Maestre di Santa Dorotea, Figlie dei Sacri Cuori ma, dopo quaranta giorni per ragioni di salute, fu costretta a rientrare in famiglia.

Tornata a Breganze, dopo aver recuperato la salute, fu assunta come cameriera presso una famiglia nobile e anticlericale, che le condizioni di lavoro molto dure. Oltre ad essere costretta a turni estenuanti, le veniva impedito di partecipare alla vita parrocchiale. Colpita da un fulmine, mentre attraversava il parco della villa, lottò per giorni tra la vita e la morte. Guarita “miracolosamente”, portò delle conseguenze per tutta la vita soffrendo di continui mal di testa e improvvisi svenimenti.

Nel 1890, insieme agli zii, fu assunta da varie famiglie facoltose svolgendo lavori di stiro e rammendo. Nello stesso anno, l’arciprete Mons. Andrea Scotton, suo confessore e direttore spirituale, decise di istituire in Breganza la Compagnia delle Figlie di Sant’Angela Merici. La Venerabile Serva di Dio vi aderì con entusiasmo, nell’attesa di comprendere con chiarezza la volontà di Dio. Il 12 maggio 1892 emise i voti insieme a sette compagne e fu eletta, all’unanimità, superiora della Compagnia.

Nel 1898 fu assunta dalla famiglia dell’arciprete Scotton e venne incaricata di dirigere il laboratorio femminile di paramenti sacri e l’ufficio spedizioni della rivista “Riscossa”, nota per le posizioni d’intransigenza verso il modernismo.

Le condizioni di lavoro nella fabbrica diretta dall’autoritaria sorella dell’arciprete aggiunsero sofferenze morali e fisiche al già precario stato di salute della Serva di Dio. Nell’intimo continuava a sperare di realizzare una nuova comunità religiosa. Cominciò a confidare il progetto ad alcune compagne che con gioia ne condivisero l’iniziativa. Nel 1905 avviò una scuola di formazione per fanciulle e adolescenti in condizione di svantaggio sociale. Il 6 gennaio 1907, sotto la guida del padre gesuita Maffeo Franzini, la Serva di Dio diede vita, insieme a tre compagne, ad una piccola comunità religiosa per “la salvezza e perfezione propria nella pratica dei consigli evangelici” e “la salvezza e santificazione della classe popolare femminile”. Solo nel 1910, la Venerabile Serva di Dio si licenziò dagli Scotton e si trasferì in Comunità.

Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, dovette affrontare numerose difficoltà, non ultima l’occupazione militare di una parte dell’edificio.

Aggravatesi le condizioni di salute, morì il 2 marzo 1918 a Breganze (Italia).

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Vicenza (Italia), dal 9 marzo 1997 al 20 settembre 1999, in quarantadue Sessioni, durante le quali fu raccolta la documentazione e vennero escussi ventinove testi, di cui quattro ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 16 giugno 2000.

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 17 maggio 2005. A conclusione di un approfondito dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 17 settembre 2015. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio fu una donna profondamente pia, che compì un cammino di perfezione. Fu capace di sopportare situazioni interpersonali difficili, prima nei rapporti con la zia e poi con la famiglia Scotton. Affrontò le prove con pazienza e spirito di adattamento. Cercò di smussare i lati più spigolosi del carattere e abbracciò nel silenzio “la sua croce”, in continua offerta al Signore; la sua esistenza fu intrisa di preghiera, carità fattiva e umiltà. Fu favorita da intuizioni che si realizzarono attraverso poche idee semplici ma profonde, fra le quali spicca l’impegno nella promozione umana e sociale della donna.

I Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 4 aprile 2017. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’intensa vita spirituale. Cercò sempre di realizzare la volontà di Dio fino alla fondazione di un Istituto che dava risposte alle donne povere che con lei condividevano una condizione di vita debole e marginale. Nonostante la sua scarsa preparazione culturale, nutrì la sua spiritualità con la meditazione frequente della Bibbia, letta sempre in rapporto con la vita e le situazioni. La sua fede fu sostenuta dall’Eucaristia e dalla devozione mariana, che Le infondevano fiducia nella provvidenza e nella misericordia divina. Manifestava la carità non solo nell’attenzione verso le famiglie bisognose, ma anche nell’evangelizzazione e santificazione delle giovani della classe operaia.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.