Causa in corso
Giovanni Barra
- Venerabile Servo di Dio -

Giovanni Barra

(1914 - 1975)

Venerabilità:

- 19 gennaio 2023

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano; acuto osservatore dell’animo umano, fu un educatore rispettoso dei tempi di maturazione di ciascuno, capace di stimolare i talenti che ogni individuo possiede. Fu un anticipatore e un divulgatore profetico di realtà e comportamenti ecclesiali che sarebbero maturati con il Concilio Vaticano II

  • Biografia
“Se guardo al passato sento in me un’ondata di gioia e di riconoscenza salirmi dal cuore. Sono veramente un prete felice del mio sacerdozio”

 

Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Barra nacque il 13 gennaio 1914 a Riva di Pinerolo (Italia), in una famiglia contadina.

Dopo una breve esperienza tra i Missionari della Consolata, terminata a causa della sua salute cagionevole, avvertendo fortemente il desiderio del sacerdozio, nel 1925 entrò nel Seminario Vescovile di Pinerolo. Il 29 giugno 1937 fu ordinato sacerdote e rimase in Seminario con l’incarico di professore.

Dal 1942 al 1950 fu assistente dell’Associazione Giovanile di Azione Cattolica. Inoltre, nel 1943 istituì a Pinerolo una sezione della Federazione Universitari Cattolici Italiani (FUCI) della quale si occupò fino al 1965. Fu impegnato anche con altre associazioni cattoliche mettendo al primo posto la liturgia e la carità. Aprì a Pragelato (Torino) la “Casa Alpina” per la gioventù, che arrivò ad accogliere quasi duecento persone. Questo divenne un luogo di preghiera e di incontro per giovani e famiglie durante i periodi estivi. Qui egli si dedicava alla direzione spirituale e alla formazione alla preghiera.

Nel 1962 fu nominato promotore della erigenda nuova parrocchia “Madonna di Fatima” in Pinerolo e nel 1964 divenne parroco della stessa. Per motivi di salute dovette lasciare la parrocchia e, nel 1969, gli venne affidato l’incarico di Rettore del Seminario Vocazioni Adulte di Torino, dove mise al centro della formazione dei seminaristi una solida vita di preghiera. Contemporaneamente, proseguì la sua attività alla Casa Alpina e il servizio di predicazione, di scrittore e di direttore spirituale.

Il 23 gennaio 1975 subì un intervento chirurgico e, a causa di un blocco intestinale, morì il 28 gennaio 1975 a Torino (Italia).

Il Venerabile Servo di Dio visse il sacerdozio come un dono del Signore. La forza della sua fede stava nella profonda unione con Cristo. Il suo ministero e il generoso apostolato erano radicati nella carità verso Dio e verso il prossimo. Acuto osservatore dell’animo umano, fu un educatore rispettoso dei tempi di maturazione di ciascuno, capace di stimolare i talenti che ogni individuo possiede. Fu un anticipatore e un divulgatore profetico di realtà e comportamenti ecclesiali che sarebbero maturati con il Concilio Vaticano II. Offriva ai seminaristi una testimonianza di intensa preghiera, di matura obbedienza, di dedizione totale a Dio e alle anime. Considerava il dialogo lo strumento più arricchente. Aveva una parola di speranza per tutti. Degna di nota fu anche la sua attività culturale che lo vide partecipare alla fondazione di alcune riviste. Assecondando la sua vocazione di prete giornalista e scrittore, intrattenne un’intensa corrispondenza con alcuni intellettuali. Predicatore ricercato, percorse l’Italia, dai piccoli paesi alle grandi città, per tenere corsi di formazione per religiosi e convegni per movimenti laicali cattolici. Nel suo testamento spirituale, scrisse: “Se guardo al passato sento in me un’ondata di gioia e di riconoscenza salirmi dal cuore. Sono veramente un prete felice del mio sacerdozio”. Nelle prove sino all’ultima malattia non perse la gioia, che per lui era espressione della pienezza di vita raggiunta nell’incontro con Dio.

La fama di santità è giunta sino ai nostri giorni anche se circoscritta alla Diocesi di Pinerolo.