Causa in corso
Giovanni Ferro
- Venerabile Servo di Dio -

Giovanni Ferro

(1901 - 1992)

Venerabilità:

- 05 luglio 2019

- Papa  Francesco

Dell’Ordine dei Chierici Regolari di Somasca, Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, con equilibrio seppe discernere questioni complesse di natura sia civile che ecclesiastica, trasformando le situazioni di scontro in opportunità di riconciliazione

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Predilesse le opere di misericordia verso tutti, indipendentemente dall’ideologia politica, dal ceto sociale o dalla confessione religiosa

 

    Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Ferro nacque a Costigliole d’Asti (Italia) il 13 novembre 1901. I genitori furono i suoi primi educatori e catechisti, trasmettendogli sentimenti di bontà, di virtù e di pietà. Nel 1912, fu accolto nel Seminario dei Padri Somaschi di Nervi. Terminato l’anno di noviziato a Sant’Alessio in Roma, l’8 ottobre 1920, emise la prima professione. Compiuto l’iter formativo, il 14 marzo 1924 emise la professione solenne e fu ordinato presbitero l’11 aprile 1925. Negli anni seguenti insegnò in varie scuole rette dall’Ordine. Il 27 maggio 1931 conseguì la laurea in Sacra Teologia presso la Facoltà Teologica di Torino e, nello stesso anno, fu nominato Rettore del “Collegio Trevisio” di Casale Monferrato. Nel 1938 venne trasferito come Rettore al Collegio Gallio di Como, che resse fino al 1945, anno in cui fu nominato parroco della parrocchia “Santa Maria Maddalena” di Genova, insegnando contemporaneamente Teologia pastorale presso il Seminario maggiore della città. Nel 1948 fu eletto Preposito Provinciale della Provincia Ligure-Pedemontana dei Padri Somaschi. Il 14 settembre 1950, venne nominato Arcivescovo di Reggio Calabria e Vescovo di Bova e ricevette la consacrazione episcopale il 29 ottobre 1950.

    Si immedesimò subito nella realtà reggina, cogliendone le necessità e le difficoltà, condividendo le gioie ed i dolori del gregge a lui affidato. Visitò tutta l’Arcidiocesi, anche i paesi più piccoli e disagiati, in particolare durante le devastanti alluvioni del 1951. In quell’occasione diramò un comunicato radio a tutta la Nazione, perché una nobile gara di fraterna solidarietà riporti la serenità e la gioia dove la distruzione e la morte hanno seminato tante rovine. Il suo appello venne accolto da Papa Pio XII e da qualche Vescovo amico, che provvidero ad inviare alcuni aiuti necessari.

    Dal 1967 al 1970 fu anche Amministratore Apostolico di Oppido Mamertina. Durante i tragici momenti, che la città di Reggio Calabria visse nella rivolta del 1970, rimase sempre vicino alla città e alla popolazione. Il 4 ottobre 1970, oltre diecimila persone si radunarono in piazza Duomo a Reggio Calabria per esprimere il loro affetto e solidarietà all’Arcivescovo.

    Il 4 giugno 1977, rassegnò le sue dimissioni per raggiunti limiti di età. L’11 agosto 1977 il Consiglio Comunale di Reggio Calabria gli conferì la Cittadinanza onoraria ed il successivo 27 agosto prese commiato dall’Arcidiocesi, ritirandosi presso la Comunità Somasca di Sant’Alessio in Roma. Dietro forte insistenza della comunità diocesana, ritornò a Reggio Calabria l’11 novembre 1978. Gli ultimi anni furono segnati dalla dura prova della malattia che accettò con esemplare spirito di fede. Trascorse questo tempo silenziosamente ed in preghiera.

    Morì a Reggio Calabria (Italia) il 18 aprile 1992.

    Il Venerabile Servo di Dio si caratterizzò per la sua grande carità verso i bisognosi. Come parroco predilesse le opere di misericordia verso tutti, indipendentemente dall’ideologia politica, dal ceto sociale o dalla confessione religiosa. Chiamato a svolgere la missione episcopale in un territorio con problemi di povertà, disagi sociali e prevaricazioni di stampo malavitoso, si pose al servizio della Chiesa e della gente, da vero pastore di anime. Ebbe sempre particolare attenzione e disponibilità per i più poveri e bisognosi, riuscendo a farsi povero fra i poveri con grande umiltà.

    Per i sacerdoti fu un autentico padre. Seguì il rinnovamento della vita presbiterale con l’intento di unirvi una profonda spiritualità. Fedele al carisma somasco, rimase sempre attento all’educazione della gioventù. Con equilibrio seppe discernere questioni complesse di natura sia civile che ecclesiastica, trasformando le situazioni di scontro in opportunità di riconciliazione. Fu coraggioso nei confronti della criminalità organizzata. Affrontò i moti di Reggio Calabria degli anni ’70 stando accanto alla popolazione e scegliendo la via del dialogo e della preghiera.

 

 

REGGIO CALABRIA-BOVA

 

Beatificazione e Canonizzazione del

Servo di Dio

GIOVANNI FERRO

dell’Ordine dei Chierici Regolari di Somasca,

Arcivescovo di Reggio Calabria e Vescovo di Bova

(1901-1992)

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DECRETO SULLE VIRTU' EROICHE

 

    “Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi in modo virile, siate forti. Tutto si faccia tra voi nella carità” (1Cor 16,13-14).

    Dall’esortazione di San Paolo il Servo di Dio Giovanni Ferro trasse il proprio motto episcopale, “Omnia in caritate”, coraggioso programma di vita che lo rese per le virtù testimonianza vivente di Cristo Buon Pastore.

    Il Servo di Dio nacque a Costigliole di Asti il 13 novembre 1901. Entrato nel seminario dei Chierici Regolari di Somasca a Nervi, nell’anno di noviziato si distinse per uno stile di vita particolarmente virtuoso, che gli ottenne da parte dei superiori l’appellativo di “piccolo santo”. Il 14 marzo 1924 emise i voti perpetui e l’11 aprile 1925 a Chiavari venne ordinato sacerdote. Conseguì la licenza in filosofia e il dottorato in teologia. Iniziò il proprio ministero sacerdotale all’interno del mondo giovanile e negli anni della Seconda guerra mondiale si adoperò con grande carità per aiutare ed assistere i bisognosi, a qualunque religione o schieramento politico appartenessero, anche mettendo a rischio la sua stessa vita. Fu nominato parroco della parrocchia di Santa Maria Maddalena a Genova, poi Preposito Provinciale della Provincia Ligure Pedemontana dell’Ordine.

    Eletto Arcivescovo di Reggio Calabria e Vescovo di Bova, ricevette la consacrazione episcopale a Genova il 29 ottobre 1950. Rivestì anche il ruolo di Presidente della Conferenza Episcopale Calabra e membro del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana.

    La sua opera pastorale fu intensa e costante. Ciò che più colpì la popolazione fu il suo cuore di padre, che si palesò concretamente in occasione delle grandi calamità naturali che colpirono la Calabria in quegli anni. In alcuni momenti la stessa residenza arcivescovile si aprì a dare ospitalità a chi era rimasto senza casa. Partecipò al Concilio Ecumenico Vaticano II e ne fece un punto di riferimento per un rinnovato impegno apostolico. Molte furono le iniziative che a Reggio Calabria diedero seguito all’assise conciliare, fra cui l’Anno Paolino nel XIX Centenario della venuta di San Paolo, il Concilio Plenario Calabro, l’istituzione della Scuola di Teologia per i Laici, il Centro Culturale e la Radio San Paolo.

    Il Servo di Dio ha costantemente ricercato la volontà divina e in essa la propria perfezione spirituale. Si donò senza sosta per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. In tempi di gravi contrasti e tensione sociale, scelse la via della moderazione e promosse la pace e la concordia. Tutti esortava a curare la vita spirituale ed esercitare la pazienza e la compassione. Nella preghiera e nella presidenza delle celebrazioni liturgiche faceva trasparire tutto il suo amore per Dio. Riteneva inoltre che l’imitazione della Vergine Maria fosse il segreto per una vera santità cristiana. 

    All’età di 75 anni rassegnò le dimissioni, accolte il 4 giugno 1977. Gli venne conferita anche la cittadinanza onoraria di Reggio Calabria, dove scelse di vivere gli ultimi anni della sua vita che coincisero anche con il tempo della sua sofferenza fisica. Morì il 18 aprile 1992, Sabato Santo.

    In virtù della sua fama di santità si è svolta dal 21 maggio 2008 al 29 settembre 2011 l’Inchiesta diocesana, la cui la validità giuridica è stata approvata da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 7 dicembre 2012. Preparata la Positio, si è discusso secondo le consuete procedure se il Servo di Dio abbia esercitato le virtù in modo eroico. Con esito positivo, l’11 dicembre 2018 si è celebrato il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi riuniti nella Sessione Ordinaria del 2 giugno 2019, che io stesso Cardinale Angelo Becciu ho presieduto, hanno dichiarato che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Fatta quindi di tutte queste cose un’accurata relazione al Sommo Pontefice Francesco mediante il sottoscritto Cardinale Prefetto, Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti di questa Congregazione delle Cause dei Santi, in data odierna ha dichiarato: Constano le virtù teologali di Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le virtù cardinali di Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza e Fortezza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Giovanni Ferro, dell’Ordine dei Chierici Regolari di Somasca, Arcivescovo di Reggio Calabria e Vescovo di Bova, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha dato incarico di pubblicare il presente decreto e di metterlo agli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 5 luglio 2019.

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                            + Marcello Bartolucci

                                            Arciv. tit. di Bevagna

                                            Segretario

 

 

 

 

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RHEGINENSIS-BOVENSIS

 

Beatificationis et Canonizationis

Servi Dei

IOANNIS FERRO

ex Ordine Clericorum Regularum a Somascha

Archiepiscopi Rheginensis

(1901-1992)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Vigilate, state in fide, viriliter agite, confortamini; omnia vestra in caritate fiant” (ICor 16,13-14).

    Ex hac Sancti Pauli exhortatione Servus Dei Ioannis Ferro sententiam ad suum episcopalem insigne traxit, videlicet “Omnia in caritate”. Audace sunt propositum vitae, quod eum Christi Boni Pastoris viventem imaginem virtutibus reddidit.

    Servus Dei Costiliolarum Astensium natus est die 13 mensis Novembris anno 1901. Clericorum Regularum a Somascha Nervis seminarium ingressus, anno novitiatus singulariter virtuoso vivendi modo eminuit, quam ob rem a superioribus “pauperculus sanctus” appellabatur. Die 14 mensis Martii anno 1924 vota perpetua professus est et die 11 mensis Aprilis anno 1925 Clavari ordinatus presbyterus. Philosophiae theologiaeque licentiam obtinuit. Suum sacerdotale ministerium inter iuvenes inchoavit et annis secundi mundani belli magna caritate se tradidit ut indigentibus succurreret et assideret, cuivis religiosae fidei vel de re publica sententiae adhaerentibus, adeo ut vitam suam demicaret. Parochus Genuae Sanctae Mariae Magdalenae nominatus est, deinde Praepositus Provincialis Liguris Pedemontanaeque Provinciae Somaschae Congregationis.

    Archiepiscopus Rheginensis et Episcopus Bovensis renuntiatus, consecratus est Genuae die 29 mensis Octobris anno 1950. Coetus Episcoporum Bruttii Praesidis munere etiam functus est et membri Coetus Episcoporum Italiae Permanentis Consilii.

    Eius pastorale opus alacre assidumque fuit. Quod maxime populum movit eius fuit patris animus, qui praesertim patuit cum illis annis calamitates naturales Brutium invaderent. Aliquando ipsam domum archiepiscopalem aperuit ut hospitium praeberet quibus domo sua orbati erant. Concilio Oecumenico Vaticano Secundo interfuit et eo ipso usus est ad apostolatum renovandum. Plurima Rheginae Concilium secuta sunt, inter quae Annus Paulinus in Pauli Apostoli adventus Undevicesimis Saeculariis, Concilium Plenarium Bruttii, Schola Theologica ad Christifideles Laicos, Centrum ad culturam fovendam et Sancti Pauli Statio radiophonica.   

    Servus Dei voluntatem Dei continenter quaesivit, in qua suam perfectionem spiritualem invenit. Omnia semper navavit ad gloriam Dei et animarum salutem. In adversarum rerum ac societatis contentionis tempore, temperantiae habitum sumpsit atque concordiam pacemque fovit. Omnes exhortabat ut vitam spiritualem curarent et patientiam misericordiamque exercerent. Cum precebatur vel liturgicas caerimonias praesidebat cunctam suam caritatem in Deum ostendebat. Merae christianae sanctitatis rationem praeterea Virginis Mariae imitationem habebat.

    Septuagesimo quinto aetatis anno expleto, renuntiationem a pastorali officio exhibuit, quae acceptata est die 4 mensis Iunii anno 1977. Honoris causa rheginensi civitate donatus est, ubi extremos suos vitae annos habitare statuit. Illud ipsum fuit tempus quo corporis infirmitate quoque laboravit. Die 18 mensis Aprilis anno 1992, Sabbato Sancto, obiit.

    Eius sanctitatis fama, iuxta Curiam ecclesiasticam Rheginensem-Bovensem a die 21 mensis Maii anno 2008 ad diem 29 mensis Septembris anno 2011 celebrata est Inquisitio dioecesana, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum approbata est per decretum diei 7 mensis Decembris anno 2012. Positione confecta, secundum consuetudinem disceptatum est an Servus Dei virtutes christianas heroico modo excoluisset. Congressus Peculiaris Consultorum Theologorum, positivo cum exitu, die 11 mensis Decembris anno 2018 habitus est. Patres Cardinales et Episcopi in Sessione Ordinaria congregati, memet ipso Angelo Cardinali Becciu praesidente, die 2 mensis Iunii anno 2019 Servum Dei heroicum in modum virtutes theologales, cardinales iisque adnexas exercuisse professi sunt. 

    Facta demum de hisce omnibus rebus per subscriptum Cardinalem Praefectum Summo Pontifici Francisco accurata relatione, Sanctitas Sua, vota huius Congregationis excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Ioannis Ferro, ex Ordine Clericorum Regularum a Somascha, Archiepiscopi Rheginensis, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 5 mensis Iulii a.D. 2019.