Causa in corso
Giovanni Tyranowski
- Venerabile Servo di Dio -

Giovanni Tyranowski

(1901 - 1947)

Venerabilità:

- 20 gennaio 2017

- Papa  Francesco

Laico; impegnato nella vita ecclesiale, in particolare nell’apostolato giovanile. Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando numerosi sacerdoti furono arrestati, la sua attività formativa si intensificò

  • Biografia
I suoi discorsi erano semplici e chiari, frutto della sua profonda comunione con Dio. Anche nel letto dell’ospedale, durante la malattia, dimostro un’incrollabile fiducia nel Signore

 

Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Tyranowski nacque il 9 febbraio 1901 a Cracovia (Polonia), in una famiglia di profonda fede e di solidi principi morali. Dopo aver frequentato la scuola elementare e l’istituto commerciale, cominciò a lavorare come ragioniere e contabile. Dal 1930, a causa di problemi di salute, cambiò lavoro ed esercitò in casa, insieme al padre e al fratello più giovane, il mestiere di sarto.

Nel 1935, in seguito ad una predica ascoltata in chiesa, si sentì chiamato ad una vita di perfezione cristiana. Cominciò la lettura della Teologia Ascetica e Mistica di Adolf Tanquerey e delle opere di San Giovanni della Croce e di Santa Teresa di Gesù. Si fece anche un proprio regolamento di vita, al quale si atteneva rigorosamente. La sua giornata comprendeva la preghiera del mattino, la meditazione, la partecipazione alla Santa Messa, con la visita al Santissimo Sacramento, la lettura spirituale, la recita del Rosario e dell’Angelus, l’esame di coscienza, l’esercizio nella mortificazione. Apparteneva anche all’Azione Cattolica, nella quale svolgeva il compito di segretario.

Dopo l’invasione tedesca della Polonia nel 1939, prendendo in considerazione la minaccia morale, intellettuale e religiosa, organizzò, in collaborazione con i Salesiani della sua parrocchia, il movimento del “Rosario Vivente” della gioventù maschile, e la biblioteca di libri religiosi. Quando il 23 maggio 1943 i tedeschi arrestarono quasi tutti i Salesiani che lavoravano nella parrocchia di Santo Stanislao Kostka, eccetto il parroco e l’ispettore, il Servo di Dio assunse la guida del gruppo del “Rosario Vivente”. Durante la guerra morirono il fratello e il padre e lui rimase con la madre anziana. Terminata la guerra, si prodigò ad organizzare, d’accordo con la Curia Arcivescovile di Cracovia, i corsi catechetici per i giovani.

Nel 1946 si ammalò gravemente di tubercolosi ossea e venne ricoverato in ospedale.

Morì a Cracovia (Polonia) il 15 marzo 1947.

INCHIESTA DIOCESANA

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Cracovia (Polonia), dal 30 settembre 1997 al 15 marzo 2000, in trentasei Sessioni, durante le quali furono raccolte le prove documentali ed escussi trentatré testi, di cui tre ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta dalla Congregazione con il Decreto del 16 novembre 2001.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 15 settembre 2015. I Consultori prescritti, delineando il ritratto biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolinearono che egli fu un laico impegnato nella vita ecclesiale, in particolare nell’apostolato giovanile. Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando numerosi sacerdoti furono arrestati, la sua attività formativa si intensificò. Nella sua azione pastorale, ispirata ai principi di San Giovanni Bosco, prediligeva colloqui individuali, in cui parlava di Dio e delle virtù cristiane. Fra i giovani appartenenti al suo circolo ci fu anche San Giovanni Paolo II. Il Venerabile Servo di Dio seppe trasmettere loro validi contenuti cristiani e un sano patriottismo. Fu prudente nell’evitare di esporre i ragazzi ai pericoli del regime nazista prima e comunista poi. Nel suo circolo non si parlava di politica, ma di Cristo e dei valori evangelici.

Condusse una vita sobria e molto riservata, con uno stile quasi monastico. Fece il voto privato di castità. La sua fede era nutrita dall’Eucaristia quotidiana. La sua spiritualità si fondava sulla mistica carmelitana di Santa Teresa d’Avila e San Giovanni della Croce.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 10 gennaio 2017. L’Em.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, si soffermò sul suo esercizio delle virtù teologali e cardinali, maturato durante un cammino di profonda crescita spirituale. Persona profondamente credente, fu scelto dai Salesiani per l’assistenza dei giovani, alla cui formazione dedicò tutta la vita. Visse i consigli evangelici da laico impegnato nel mondo. Passava molto tempo in preghiera presso l’altare della Vergine Ausiliatrice nella chiesa parrocchiale dei Salesiani. I suoi discorsi erano semplici e chiari, frutto della sua profonda comunione con Dio. Anche nel letto dell’ospedale, durante la malattia, dimostro un’incrollabile fiducia nel Signore. Seppe unire armoniosamente la spiritualità carmelitana a quella salesiana, lasciando tracce significative e durature nelle persone che l’incontrarono durante la loro giovinezza.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero al dubbio con sentenza unanimemente affermativa.