Causa in corso
Giuseppe Antonio Plancarte y Labastida
- Venerabile Servo di Dio -

Giuseppe Antonio Plancarte y Labastida

(1840 - 1898)

Venerabilità:

- 23 gennaio 2020

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Fondatore dell’Istituto delle Suore di Maria Immacolata di Guadalupe; Fondamento della sua operosità fu la profonda fede nel Signore e un rapporto vivo con lui mediante la preghiera. Nelle diverse circostanze della sua vita, traeva speranza e fortezza dall’amore per Cristo Crocifisso 

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Con grande carità si diede da fare per rispondere ai bisogni del suo popolo

 

    Il Venerabile Servo di Dio Giuseppe Antonio Plancarte y Labastida nacque a Città del Messico (Messico) il 23 dicembre 1840. Trasferitosi con la famiglia a Morelia, nel 1852, entrò nel Seminario locale, dove era Rettore lo zio materno, Mons. Pelagio Antonio de Labastida y Dávalos, futuro Arcivescovo di Città del Messico. Nel 1855, lo zio fu nominato Vescovo di Puebla e, così, il Servo di Dio, insieme al fratello minore, si trasferì per pochi mesi nel seminario di Puebla. Per il forte attrito fra la Chiesa e il Governo nazionale, lo zio Vescovo dovette andare in esilio. Soggiornò a Cuba e in Europa, portando con sé i nipoti, fra cui il Venerabile Servo di Dio che, nel 1862, iniziò gli studi nel Collegio Romano. L’11 giugno 1865 fu ordinato presbitero. Rientrato in Messico, fu accolto nella diocesi di Zamora, dove venne nominato prima viceparroco e poi parroco di Jacona. Qui svolse una intensa attività pastorale: si preoccupò della vita spirituale dei suoi fedeli; promosse opere sociali ed educative, fondò una scuola per i ragazzi e un asilo per bambine orfane; riedificò il santuario di Nostra Signora della Speranza e fu tra i promotori della prima ferrovia tra Jacona e Zamora. Si dedicò in modo particolare alla formazione dei giovani, che aspiravano al sacerdozio. Fondò la Congregazione delle Figlie di Maria Immacolata, che si proponeva la formazione culturale e cristiana della gioventù, la catechesi, l’assistenza ai malati e agli anziani e le missioni (“Congregaciòn de las Hijas de Maria Inmaculada de Guadalupe”). Il 22 maggio 1896, la Congregazione ricevette il Decretum Laudis da Papa Leone XIII. Non mancarono le difficoltà nel ministero del Venerabile Servo di Dio soprattutto da quanti erano impegnati nella campagna contro le apparizioni della Madonna di Guadalupe. Fu invidiato da molti sacerdoti e contrastato anche dal Vescovo di Zamora, che lo depose da parroco di Jacona. Per sanare tale dolorosa situazione, lo zio Arcivescovo di Città del Messico lo chiamò nella capitale, dove, per diciassette anni, il Servo di Dio continuò la sua missione pastorale e sociale. Fu nominato rettore del seminario; gli fu affidata la costruzione del tempio di San Felipe de Jesús per l’Adorazione Perpetua; si impegnò nel restauro e nell’abbellimento della Basilica e della Collegiata di Guadalupe. Minato dalle sofferenze morali e fisiche, il Venerabile Servo di Dio morì a Tacuba (Messico) il 26 aprile 1898, all’età di 58 anni.

    Il Venerabile Servo di Dio manifestò la sua profonda fede nella celebrazione eucaristica, dell’adorazione e nella devozione al Sacro Cuore, come impegno di imitazione di Cristo ed atto di riparazione per i peccati. La fede lo sostenne anche nelle dure prove della vita, in particolare nella rimozione dalla sua parrocchia di Jacona e nella rinuncia quasi imposta all’episcopato. Inoltre, il Servo di Dio fu un uomo di straordinaria speranza e di un grande distacco dalle cose mondane. Visse una grande carità pastorale, facendosi carico delle sofferenze del popolo. Fu un forte sostenitore delle vocazioni, tanto da inviare a Roma più di sessanta giovani per formarsi al sacerdozio, alcuni dei quali diventarono poi Vescovi negli anni della persecuzione anticattolica. Per questa sua sensibilità la Congregazione di Propaganda Fide gli concesse il titolo di “Missionario Apostolico”. Nell’esercizio della virtù della fortezza, il Venerabile Servo di Dio si mostrò coraggioso nell’intraprendere grandi iniziative in campo pastorale e sociale. Nei momenti di sofferenza si sentiva unito alla Passione del Signore. Si batté in difesa delle apparizioni della Madonna di Guadalupe. Persona colta ed austera, naturalmente poco incline alla mitezza, si lasciò purificare dalla grazia svolgendo il ministero sacerdotale con generosità fra contrasti e calunnie.

 

CITTA' DEL MESSICO

 

Beatificazione e Canonizzazione del

Servo di Dio

GIUSEPPE ANTONIO PLANCARTE Y LABASTIDA

Sacerdote diocesano, XVI Abate della Collegiata di Guadalupe,

Fondatore dell’Istituto delle Figlie di Maria Immacolata di Guadalupe

(1808-1886)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    «Divino Maestro! Tu, che dal cielo vedi dentro al mio cuore, sai benissimo che la mia unica ambizione nell'abbracciare il sacerdozio è il desiderio di vivere santamente. Tu mi hai dato questo sguardo e desiderio; il mio più grande piacere è stato immaginarmi dedito al tuo servizio e alla salvezza delle anime». 

    Con questa preghiera il Servo di Dio José Antonio Plancarte y Labastida si preparò all’ordinazione sacerdotale, mettendo in piena luce ciò che aveva più a cuore e che avrebbe caratterizzato maggiormente la sua opera di sacerdote: un amore ardente per Cristo e un generoso zelo per la salvezza delle anime. 

    Il Servo di Dio nacque a Città del Messico il 23 dicembre 1840. All'età di 12 anni entrò nel Seminario di Morelia, di cui era Rettore suo zio materno, Pelagio Antonio de Labastida y Dávalos, futuro Arcivescovo della Città del Messico. Questi fu eletto Vescovo di Puebla, dove si trasferì insieme al Servo di Dio e a suo fratello minore; venne poi allontanato per i contrasti fra la Chiesa e il governo messicano e si trasferì in Europa con i suoi due nipoti. Il Servo di Dio poté quindi studiare Commercio a Birmingham e, riconosciuti segni della vocazione, intraprese presso il Collegio Romano il percorso di formazione al sacerdozio. Fu ordinato sacerdote a Tivoli l'11 giugno 1865.

    In Messico si stabilì nella diocesi di Zamora, dove fu per 14 anni parroco di Jacona. Annunciò il Vangelo con la predicazione e l’insegnamento, nonché con la promozione di opere sociali come scuole per ragazzi e ragazze, e un asilo per bambine orfane. Ricostruì il Santuario di Nostra Signora della Speranza. Promosse la costruzione della linea ferroviaria tra Jacona e Zamora. Aiutò molti giovani nel discernimento della vocazione e inviò circa sessanta giovani a Roma perché si preparassero a diventare sacerdoti. La Congregazione di Propaganda Fide gli conferì per questo il titolo di "Missionario Apostolico". Nel 1878 fondò la Congregazione delle Figlie di Maria Immacolata di Guadalupe per la formazione dei giovani e l’assistenza ad anziani e ammalati, di diritto pontificio dal 1896.

    A motivo di tanta intraprendenza e operosità, non gli mancarono difficoltà e contrasti. Lo zio, che nel frattempo era diventato Arcivescovo di Città del Messico, lo chiamò nella propria arcidiocesi, dove il Servo di Dio portò avanti il suo lavoro di promozione religiosa e sociale. Fu nominato Rettore del seminario e gli fu affidata la costruzione del Tempio di San Felipe de Jesús per l'Adorazione Eucaristica Perpetua. Abate della Collegiata di Guadalupe, ne curò il restauro.

    Fondamento della sua operosità fu la profonda fede nel Signore e un rapporto vivo con lui mediante la preghiera. Nelle diverse circostanze della sua vita, traeva speranza e fortezza dall’amore per Cristo Crocifisso e così anche nei momenti di sofferenza seppe essere sempre lieto e perseverante. Condusse una vita sobria, casta e distaccata dai beni di questo mondo. Con grande carità si diede da fare per rispondere ai bisogni del suo popolo.

    Consumate tutte le sue energie per Dio e per i fratelli, il Servo di Dio rese a Dio la propria anima a Tacuba il 26 aprile 1898. Aveva solo 58 anni.

    In virtù della fama di santità, di cui il Servo di Dio godette sia in vita sia dopo la morte, si è istruita la Causa di beatificazione e canonizzazione. Presso la Curia ecclesiastica di Città del Messico è stata celebrata dal 26 aprile 1996 al 23 dicembre 1998 l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta dalla Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 28 maggio 1999. Preparata la Positio, la si è sottoposta al giudizio dei Consultori Storici il 16 maggio 2017. Secondo consuetudine si è quindi discusso se il Servo di Dio abbia vissuto le virtù cristiane in grado eroico. Il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi ha espresso il proprio voto affermativo il 18 giugno 2019. I Cardinali e Vescovi, riuniti il 21 gennaio 2020 in Sessione Ordinaria, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha vissuto in modo eroico le virtù teologali, cardinali e connesse. 

    Fatta quindi mediante il sottoscritto Cardinale Prefetto un’accurata relazione di tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco, Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti di questa Congregazione delle Cause dei Santi, in data odierna ha dichiarato: Constano le virtù teologali di Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le virtù cardinali di Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio José Antonio Plancarte y Labastida, Sacerdote diocesano, XVI Abate della Collegiata di Guadalupe, Fondatore dell’Istituto delle Suore di Maria Immacolata di Guadalupe, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha dato incarico di pubblicare il presente decreto e di metterlo agli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 23 gennaio 2020.

 

Angelo Card. Becciu

Prefetto

 

                                                    + Marcello Bartolucci

                                                    Arciv. tit. di Bevagna

                                                    Segretario

 

 

 

 

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MEXICANA

 

Beatificationis et Canonizationis

Servi Dei

IOSEPHI ANTONII PLANCARTE Y LABASTIDA

Sacerdotis Dioecesani, XVI Abbatis Collegiatae Guadalupensis,

Fundatoris Instituti Filiarum Mariae Immaculatae de Guadalupe

(1840-1898)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    «O Divine Magister! Tu, qui de caelis intus in corde meo intueris, optime scis cupiditatem meam, dum sacerdotium amplector, tantum sancte vivendi esse. Tu visu ac desiderio isto me ornasti; dilectio maxima mihi fuit quod animo fingerem memetipsum ministerium tui ac animarum salutem navare». 

    Hac oratione Servus Dei Iosephus Antonius Plancarte y Labastida ad presbyteralem ordinationem se apparavit, ea quae in corde suo et suum sacerdotale opus maxime designatura patefaciens, videlicet fervidam caritatem in Christum et largum pro animarum salute zelum.

    Servus Dei die 23 mensis Decembris anno 1840 Mexicopoli natus est. Tertium et decimum annum agens, Seminarium Moreliense ingressus est, cuius Rector Palagius Antonius de Labastida y Davalos, avunculus eius, erat. Is Episcopus Angelorum electus est et Angelopolim est motus una cum Servo Dei et fratre minori eius; dein propter contentiones inter Ecclesiam reique publicae regimen amotus est et Europam iisdem duobus cum nepotibus petivit. Sic Servus Dei mercaturam discere Birminghamiae potuit et, signis vocationis recognitis, apud Collegium Romanum ad sacerdotium formationis iter inchoavit. Sacro Presbyteratus Ordine Tiburi die 11 mensis Iunii anno 1865 auctus est.

    In Mexicana dioecesi Zamorensi consistitit, ubi quattuordecim per annos civitatis v.d. Jacona parochus fuit. Evangelium nuntiavit praedicatione et doctrina, necnon socialium operum provectu, scilicet puerorum puellarumque scholarum et pupillarum ludi. Dominae Nostrae a Spe sanctuarium restituit. Viae ferratae conditionem intra civitates v.d. Jacona et Zamoram provexit. Ad vocationem discernendam plurimos adiuvit et fere sexaginta iuvenes Romam misit ut ad sacerdotalem vitam praepararentur. Hanc ipsam ob rem Sacra Congregatio de Propaganda Fide Missionarii Apostolici titulo honoravit eum. Anno 1878 Congregationem Filiarum Mariae Immaculatae de Guadalupe fundavit ad iuvenum institutionem et seniorum aegrotorumque auxilium, quae ab anno 1896 pontificii est iuris.

    Tantae navitatis ac industriae causa obstantiis et contrariis non caruit. Avunculus, qui interea Archiepiscopus Mexicanus factus erat, in Mexicanopolim vocavit eum, ubi Servus Dei ad fidem societatemque provehendas opus perrexit. Seminarii Rector nominatus est et Templi Sancti Philippi a Iesu conditionem ad eucharisticam adorationem perpetuam ei commissa est. Uti Abbas Collegiatae Guadalupensis restitutionem curavit.

    Actuositatis eius fundamentum alta fides in Dominum erat et viva eius conversatio. In rebus vitae eius versis, e caritate in Christum Crucifixum spem et fortitudinem trahebat, sicut in doloribus laetus ac perseverans esse continenter valuit. Castus et a bonis temporalibus discessus, frugaliter vixit. Summa caritate ad populi sui necessitatibus respondendum se tradidit.

    Viribus omnibus pro Deo et fratribus consumptis, Servus Dei die 26 mensis Aprilis anno 1898 in loco v.d. Tacuba animam suam Domino reddidit. Tantum octo et quinquaginta annos natus erat.

    Sanctitatis fama, qua et in vita et post mortem Servus Dei usus est, Causa beatificationis et canonizationis est instructa. Iuxta Curiam ecclesiasticam Mexicanam Inquisitio dioecesana est celebrata a die 26 mensis Aprilis anno 1996 ad diem 23 mensis Decembris anno 1998, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 28 mensis Maii anno 1999 approbata est. Positio exarata, Consultorum Historicorum Congressus die 17 mensis Maii anno 2014 est habitus. Inde an Servus Dei heroico in gradu virtutes christianas excoluisset disceptatum est. Fausto cum exitu, Peculiaris Theologorum Consultorum Congressus die 18 mensis Iunii anno 2019 celebratus est. Patres Cardinales et Episcopi, die 21 mensis Ianuarii anno 2020 Ordinaria in Sessione congregati, Servum Dei virtutes theologales, cardinales iisque adnexas heroico more exercuisse sunt professi.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Iosephi Antonii Plancarte y Labastida, Sacerdotis Dioecesani, XVI Abbatis Collegiatae Guadalupensis, Fundatoris Instituti Filiarum Mariae Immaculatae de Guadalupe, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum opublici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 23 mensis Ianuarii a. D. 2020.