Causa in corso
Giuseppe Bau Burguet
- Venerabile Servo di Dio -

Giuseppe Bau Burguet

(1867 - 1932)

Venerabilità:

- 01 dicembre 2016

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Parroco a Masarrochos (Spagna); si distinse come uomo di fede, caratterizzato da una spiritualità forte, segnata dalla penitenza e dalla mortificazione. Ebbe una profonda devozione mariana

  • Biografia
Nutriva la predicazione, la catechesi e le attività caritative e sociali con un’intensa vita di preghiera, fondata sulla meditazione e sullo studio della Sacra Scrittura

 

Il Venerabile Servo di Dio Giuseppe Bau Burguet nacque il 20 aprile 1867 a Valencia (Spagna). Cresciuto in una famiglia modesta, dignitosa e molto religiosa, nel 1882 iniziò gli studi nel Seminario di Valencia, completati i quali fu accolto nel Collegio della Presentazione e di San Tommaso a Villanueva. Il 19 dicembre 1891 fu ordinato sacerdote e, successivamente, fu nominato Vicario parrocchiale nel piccolo villaggio di Segart, dove esercitò il ministero per dieci anni, tranne una parentesi di quattro mesi, nel 1896, durante i quali fu Vicario di Santa Monica e insegnò Logica nel Seminario.

Nel 1902, divenne primo parroco della parrocchia di Masarrochos. Partecipò alla fondazione diocesana dell’Unione Apostolica del Clero per l’animazione sacerdotale e pastorale, che presiedette, sempre rieletto, per vent’anni. Nel 1914, fu nominato Direttore delle Operaie Dottrinarie della Vergine dei Dolori, Congregazione fondata pochi anni prima dalla Venerabile Serva di Dio Josefa Campos Talamentes, che egli curò con grande sollecitudine pastorale.

Dal 1918 al 1925 fu cappellano delle Suore Agostiniane Recollette della Presentazione di Benicalap. Dal 1925 fu economo della parrocchia dei Santi Michele e Sebastiano a Valencia. Nel 1928, pur avendo superato il concorso per l’assegnazione della medesima parrocchia, l’incarico fu affidato ad un altro sacerdote e il Venerabile Servo di Dio, rimasto sprovvisto di beneficio, si trasferì presso la Casa Madre delle Operaie Dottrinarie, dove continuò con frutto il suo ministero apostolico, vivendo in povertà. Per la sua umiltà e pietà, fu sempre stimato dal clero e dal popolo.

Sofferente di problemi renali, le sue condizioni di salute subirono un peggioramento nel 1932. Sopportò con coraggio l’ultima malattia, avendo difficoltà economiche anche per pagare le cure necessarie. Il 28 settembre 1932 il Servo di Dio celebrò la sua ultima Messa. Il 22 novembre 1932, dopo aver partecipato alla Santa Messa celebrata nella sua camera, morì a Valencia (Spagna).

 

ITER DELLA CAUSA

Il Processo Informativo Ordinario si svolse presso la Curia ecclesiastica di Valencia (Spagna), dal 19 aprile 1956 al 31 marzo 1958, in centocinquantacinque Sessioni, durante le quali vennero escussi quarantaquattro testi, di cui sei ex officio.

La validità giuridica di tale Processo venne riconosciuta con Decreto del 13 gennaio 1996. Il 13 giugno 1966 fu emesso il Decreto super Scriptis.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 23 giugno 2013. I Consultori prescritti sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio si distinse come uomo di fede, caratterizzato da una spiritualità forte, segnata dalla penitenza e dalla mortificazione. Ebbe una profonda devozione mariana, inspirando la sua spiritualità a quelle di Sant’Ignazio di Loyola e di San Luigi Maria Grignion de Montfort.

La sua fede era alimentata dalla preghiera e dalla carità verso il prossimo, che esercitava con zelo apostolico. Ebbe una particolare predilezione per i deboli, i piccoli, gli anziani e gli ammalati, come anche nutrì una grande attenzione per i confratelli sacerdoti.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si tenne il 15 novembre 2016. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver riassunto la storia della Causa ed il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolineò l’esercizio delle virtù teologali e cardinali. In particolare, egli nutriva la predicazione, la catechesi e le attività caritative e sociali con un’intensa vita di preghiera, fondata sulla meditazione e sullo studio della Sacra Scrittura, sull’amore per Cristo presente nell’Eucaristia, che celebrava con intensa e profonda convinzione, e che adorava, trascorrendo lunghe ore davanti al tabernacolo, specialmente di notte. La devozione alla Vergine Maria fu una caratteristica peculiare della sua vita spirituale, che lo portò ad essere un grande apostolo del Rosario. Accolse sempre con premura, delicatezza e una umanità calorosa e paterna le persone affidate alla sua cura pastorale, dedicando una particolare attenzione ai sacerdoti per i quali desiderava la santificazione. Sempre si premurò di andare incontro alle necessità del prossimo, soprattutto dei più poveri, fino ad accontentarsi dello stretto necessario e donando con grande generosità tutto quel poco che aveva.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero al dubbio con sentenza affermativa.