Giuseppe Marrazzo
(1917 - 1992)
Sacerdote professo della Congregazione dei Rogazionisti del Cuore di Gesù; la carità verso Dio fu il fulcro della sua vita. La grazia è fonte di tutto il suo agire, il presupposto di ogni opera, il frutto di un’orazione sempre intensa e costante
Giuseppe Marrazzo nacque a San Vito dei Normanni (Brindisi, Italia) il 5 maggio 1917, in una famiglia contadina e profondamente religiosa. Terminate le scuole elementari, sentì il forte desiderio di diventare sacerdote e fu indirizzato alla Scuola Apostolica dei Rogazionisti di Oria, dove entrò nel 1930. Terminate le scuole medie, passò alla Scuola Apostolica di Trani, dove frequentò il ginnasio e iniziò il noviziato il 29 settembre 1934. Emise la professione religiosa temporanea dei voti il 20 marzo 1936 e quella perpetua il 24 dicembre 1940. Trasferito a Messina, fu ordinato presbitero il 9 maggio 1943.
Trascorse i primi anni di sacerdozio nelle Segreterie Antoniane di Santa Lucia del Mela e di Trani. La sua missione quella era di diffondere la devozione a Sant’Antonio di Padova, Patrono principale della Congregazione dei Rogazionisti, e di occuparsi della corrispondenza con i numerosi benefattori e devoti antoniani. Nel 1948 fu trasferito al Santuario di Sant’Antonio a Messina, dove si dedicò in modo speciale alle confessioni. Il suo modello era San Leopoldo Mandić.
Nel 1956 venne trasferito alla Casa Rogazionista di Padova con l’incarico di padre spirituale e animatore vocazionale e, un anno dopo, ritornò al Santuario di Messina.
Nel 1972 fu trasferito a Zagarolo (Roma), nella sede del noviziato. Qui fu vice superiore e parroco della parrocchia della Madonna della Fiducia, dove s’impegnò nella cura degli infermi e degli anziani, coinvolgendo anche i giovani.
Nel 1974, ritornò al Santuario di Sant’Antonio a Messina, dove riprese il suo servizio delle confessioni.
Morì a Messina (Italia) il 30 novembre 1992, per arresto cardiaco.
Il Venerabile Servo di Dio visse la virtù della Fede in modo eroico. L’amore per l’Eucarestia e per la Vergine Maria rappresentano una caratteristica dominante del suo vissuto spirituale. La Parola di Dio è costantemente al centro delle sue riflessioni. In lui vi era un continuo desiderio di aggiornamento teologico ai fini del suo progresso spirituale. Gesù fu il modello e il punto di riferimento per ogni sua azione, curando al meglio il dialogo con il Signore, soprattutto davanti al Tabernacolo. Elaborò la teoria della maternità sacerdotale. Essa si concretizza nello stare vicino al sacerdote da parte di una donna come fa la madre nei confronti del figlio. Per giungere a questa formulazione, trasse ispirazione dal suo saldo legame con la madre e dall’esempio di Maria nei confronti di Gesù. Consapevole della delicatezza e dell’importanza della missione presbiterale, riteneva importante per ogni sacerdote di essere custodito da una “mamma spirituale” nel corso del proprio cammino.
Riguardo alla virtù della speranza, si abbandonò alla volontà di Dio, soprattutto nelle situazioni più difficili.
La carità verso Dio fu il fulcro della sua vita. La grazia è fonte di tutto il suo agire, il presupposto di ogni opera, il frutto di un’orazione sempre intensa e costante. Solo con questa forza poté dedicarsi ai fratelli e alle sorelle nel sacramento della confessione, nella direzione spirituale, nei gesti di generosità, nell’assistenza dei gruppi e nella cura pastorale. Fu generosamente disponibile verso gli ammalati e i poveri e verso la sua famiglia religiosa, alla quale non fece mancare il suo contributo, mediante la formazione offerta ai giovani in cammino verso la consacrazione e il sacerdozio.
Il 1° ottobre 2023, la Postulazione Generale dei Rogazionisti, in risposta ai suggerimenti della Sessione Ordinaria, inviò due studi atti a rispondere alle richieste. In riferimento al contesto e allo sviluppo storico del concetto di “maternità spirituale” si sottolineò che è possibile distinguere nella vita del Venerabile Servo di Dio due fasi nella crescita e nell’evoluzione dell’idea: una prima fase collocabile tra il 1930 ed il 1960 circa; la seconda tra il 1967 ed il 1970. Circa l’aspetto teologico della “maternità sacerdotale” vennero portati come esempi alcune figure di Santi che approfondirono tale tematica.
Il Congresso Ordinario del Dicastero del 23 ottobre 2023, dopo aver preso in esame la documentazione presentata dalla Postulazione, ha ritenuto che tale materiale abbia soddisfatto il suggerimento della Sessione Ordinaria. Pertanto, ha presentato la questione al Papa, comunicando previamente l’esito dell’approfondimento offerto dalla Postulazione alla Sessione Ordinaria del 7 novembre 2023, insieme all’intervento che Sua Santità ha fatto durante la 18° Congregazione Generale della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, del 25 ottobre 2023, sulla dimensione della donna e la sua importanza nella Chiesa.