Causa in corso
Giuseppe Rivera Ramírez
- Venerabile Servo di Dio -

Giuseppe Rivera Ramírez

(1925 - 1991)

Venerabilità:

- 30 settembre 2015

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano; di profonda e autentica fede in Dio, di carità operosa verso tutti, in particolare il clero, i poveri, i sofferenti nel corpo e nello spirito. Lo zelo per la propagazione della fede lo portò ad offrire ogni sua energia. Limitò il sonno a pochissime ore per pregare, studiare e contribuire così al bene della Diocesi

  • Biografia
“Tutto è grazia e l’Amore di Dio fa germogliare bontà, verità, bellezza come ornamento di chi serve Dio e lo annuncia e testimonia al mondo”

 

Il Venerabile Servo di Dio Giuseppe Rivera Ramírez nacque a Toledo (Spagna), il 17 dicembre 1925, in una famiglia benestante e religiosa. Terminata la Guerra Civile del 1936, aderì alla gioventù di Azione Cattolica Diocesana e ne divenne segretario. Nel 1942 si trasferì a Madrid per intraprendere gli studi universitari di lettere e filosofia ma, l’anno successivo, sentendosi chiamato al sacerdozio, entrò in Seminario e frequentò l’Università Pontificia di Comillas, dove conseguì la licenza in Filosofia. Successivamente studiò teologia a Salamanca, diventando baccelliere nel 1951.

Dopo aver compiuto il corso formativo, venne ordinato presbitero il 4 aprile 1953.

I suoi primi incarichi pastorali furono quelli di viceparroco di Santo Tomás (Toledo) e di economo nella località di Totanés, della quale diventò parroco per concorso, nel 1956. Nella sua attività sacerdotale spiccò lo zelo apostolico, la dedizione ai poveri e agli ammalati e l’austerità di vita. Dedicava molte ore all’orazione, preferibilmente durante la notte o alle prime ore del giorno, e all’amministrazione dei Sacramenti, specialmente quello della riconciliazione, per il quale sempre si manifestò disponibile.

Nel 1957, fu trasferito a Salamanca, come direttore spirituale e formatore di sacerdoti: nel Colegio Mayor del Salvador e, poi, nel Colegio Hispano-americano de Nuestra Señora de Guadalupe. A causa dell’intenso lavoro pastorale, fra il 1963 e il 1965, si ritirò per un periodo di riposo e preghiera presso diverse case di spiritualità. Rientrato a Toledo, fu nominato vicedirettore di una casa di esercizi spirituali e professore del Seminario Maggiore. Contemporaneamente si dedicò con grande entusiasmo alla predicazione di esercizi spirituali e alla direzione spirituale di seminaristi, per i quali introdusse il Corso di spiritualità, di approfondimento della vita interiore e di discernimento della propria vocazione.

Nel 1970 il nuovo Vescovo di Palencia, Mons. Anastasio Granados, già Vescovo Ausiliare di Toledo, gli affidò l’incarico di direttore spirituale del Seminario diocesano. Nel 1974 l’Arcivescovo di Toledo, Cardinal Marcello González Martín, lo richiamò in Diocesi per affidargli incarichi formativi e di docenza nel Seminario. Fondò il “Centro diocesano per la formazione sacerdotale di adulti”, che nel 1985 divenne il Seminario Maggiore “Santa Leocadia”. Contemporaneamente riprese la sua attività di predicazione di esercizi spirituali in molte diocesi della Spagna e pubblicò vari testi ascetici e spirituali. Il Servo di Dio lavorò instancabilmente con i seminaristi, seguì spiritualmente diversi sacerdoti, si occupò anche della direzione spirituale di persone con disturbi psichici; ma l’attività che prediligeva, e che fu causa di incomprensioni, fu quella di aiuto ai meno abbienti, specialmente ai gitani della città.

Il 13 marzo 1991, mentre era in visita ad alcuni sacerdoti a Los Yébenes (Toledo), fu colpito da un infarto cardiaco. La sera di quel giorno riceveva l’Unzione degli infermi. Morì nell’ospedale “Virgen de la Salud” di Toledo il 25 marzo 1991. Così come aveva predisposto nel suo testamento, dopo le esequie il suo cadavere fu inviato alla facoltà di medicina dell’Università Complutense (Madrid), affinché servisse nelle pratiche di Anatomia. Ma il suo cadavere fu rispettato, e nel 1994, fu trasferito nuovamente a Toledo per essere lì sepolto.

 

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Toledo (Spagna), dal 21 novembre 1998 al 21 ottobre 2000, in sessantotto Sessioni, con l’escussione di quarantadue testi, di cui tre ex officio.

Si svolsero dieci Inchieste Rogatoriali, presso le seguenti Curie ecclesiastiche: Saragozza, Pamplona-Tudela, Palencia, Siguenza-Guadalajara, Queretaro, México, Valencia, Barcellona, Oviedo e Albacete.

La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 18 gennaio 2002.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 23 aprile 2010. I Consultori sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio fu un sacerdote di profonda e autentica fede in Dio, di carità operosa verso tutti, in particolare il clero, i poveri, i sofferenti nel corpo e nello spirito.

Lo zelo per la propagazione della fede lo portò ad offrire ogni sua energia. Limitò il sonno a pochissime ore per pregare, studiare e contribuire così al bene della Diocesi. Nonostante fosse un “maestro di spiritualità”, rimase nell’umiltà e fece della sua vasta cultura un patrimonio per la Chiesa locale.

Sopportò con carità paziente le numerose incomprensioni e l’infermità che lo accompagnò per anni. Gli furono attribuiti vari doni soprannaturali, tra cui la scrutazione dei cuori, il dono della profezia e del consiglio.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

PRIMA SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 1° febbraio 2011. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver riassunto la storia della Causa ed il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolineò che in lui emerge una santità a forte impronta trinitaria, ecclesiologica, nutrita di parola di Dio e di Eucaristia, animata dalla carità e aperta all’impegno della nuova evangelizzazione. Scrisse il Venerabile Servo di Dio, nel suo “Diario Spirituale”: “Tutto è grazia e l’Amore di Dio fa germogliare bontà, verità, bellezza come ornamento di chi serve Dio e lo annuncia e testimonia al mondo”.

 

INCHIESTA DIOCESANA SUPPLETIVA

Per approfondire le richieste della Sessione Ordinaria, venne celebrata un’Inchiesta Suppletiva presso la Curia ecclesiastica di Toledo, dal 13 gennaio 2012 al 25 novembre 2013, in dodici Sessioni, con l’escussione di nove testi, di cui tre ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta Suppletiva fu riconosciuta con il Decreto del 17 gennaio 2014.

La documentazione raccolta, riportata in una Positio adiuncta, venne sottoposta alla nuova Sessione Ordinaria.

 

SECONDA SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 1° luglio 2014. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e richiamato il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, sintetizzò gli elementi che furono approfonditi dopo la prima Sessione Ordinaria.

Riguardo alla direzione spirituale, tutti i testi attestano la saggezza del Venerabile Servo di Dio a Salamanca e a Palencia. Lo stesso Card. Gonzalez lo chiamò come direttore spirituale nel Seminario di Toledo e molti sacerdoti riconobbero la sua capacità di dare ed accogliere consigli.

Il suo stile di vita fu caratterizzato da una dedizione totale verso il prossimo. Poneva sempre la vita interiore al primo posto. Era una persona “de oración profunda”.

Esercitò la carità in comunione con il suo vescovo. Le sue opere di carità non erano studiate, non venivano fatte per essere apprezzate dal pubblico ma venivano dal cuore e toccavano la vita di chi ne aveva bisogno.

Egli assimilò pienamente l’insegnamento del Concilio Vaticano II e visse l’epoca postconciliare in una ermeneutica di continuità, nella fedeltà allo spirito del Concilio. Inoltre, a conferma di ciò, il suo Vescovo lo nominò, insieme ad alcuni altri sacerdoti, responsabile di far conoscere la riforma conciliare nel campo liturgico, ecclesiale, sacerdotale, missionario e laicale, al resto del presbiterio.

La decisione del Venerabile Servo di Dio di affidare le proprie spoglie mortali alla Facoltà di Medicina venne giudicata come la conseguenza della sua carità. Di fatto, dopo tre anni, il suo corpo, restituito dall’Università, fu sepolto nella cripta del Seminario di Leocadia.

Il Card. Marcelo González e quanti conobbero il Venerabile Servo di Dio ne ebbero un giudizio molto positivo e ne testimoniarono un alto profilo spirituale, una santità a forte impronta ecclesiale, nutrita dalla Parola e dall’Eucaristia, amante dei poveri. Fu un educatore, una guida spirituale, un padre, un servo obbediente e un apostolo infaticabile.

 

TERZA SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 29 settembre 2015. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver preso in esame l’ulteriore documentazione addotta dalla Postulazione e pubblicata in una Positio adiuncta II, sottolineò che i “nodi” problematici furono risolti.

- il Venerabile Servo di Dio ebbe vari direttori spirituali e, per le decisioni importanti della sua vita si confrontava con altri sacerdoti, inclusi vescovi. Frequentemente ricorreva al sacramento della penitenza e ogni anno faceva la confessione generale;

- il Venerabile Servo di Dio esercitò la carità in modo eroico e sempre in comunione con il Vescovo;

- la sua decisione di affidare le proprie spoglie mortali alla Facoltà di Medicina di Madrid per uso scientifico, fu considerato un atto conseguente della sua carità eroica;

- Sua Eccellenza Mons. Braulio Rodríguez Plaza, Arcivescovo di Toledo, pur riconoscendo l’esistenza nell’Arcidiocesi di singole persone aventi visioni differenti da quelle del Venerabile Servo di Dio José Rivera Ramírez, escluse il pericolo della divisione del clero locale o della formazione di schieramenti precostituiti;

- Il Venerabile Servo di Dio continua a godere di fama di santità fra i fedeli.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero al dubbio con sentenza affermativa.