Causa in corso
Giustina Schiapparoli
- Venerabile Serva di Dio -

Giustina Schiapparoli

(1819 - 1877)

Venerabilità:

- 06 marzo 2018

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore Benedettine della Divina Provvidenza di Voghera, insieme alla sorella Maria, seppe lasciare all’Istituto un’impronta di umiltà, semplicità e nascondimento che furono anche i tratti salienti della sua spiritualità

  • Biografia
Visse nel nascondimento e nel silenzio, dedicandosi alla preghiera e all’accoglienza delle bambine disagiate, delle quali si occupava personalmente

 

    La Venerabile Serva di Dio Giustina Schiapparoli nacque a Castel San Giovanni (Piacenza, Italia) il 19 luglio 1819, in una famiglia di artigiani. Insieme alla sorella, la Venerabile Serva di Dio Maria, ricevette una buona istruzione scolastica. Nel 1824, morì la madre e, poco dopo, il padre passò a nuove nozze. Per l’accentuarsi delle difficoltà economiche, agli inizi degli anni Trenta, la famiglia si trasferì a Voghera. Tra la fine del 1834 e l’inizio del 1835, il padre decise di affidare la Serva di Dio e la sorella Maria allo Stabilimento delle Povere Figlie Derelitte, fondato a Pavia da Santa Benedetta Cambiagio Frassinello.

    L’esempio di Santa Benedetta fece maturare nelle sorelle Schiapparoli il desiderio di consacrarsi al Signore e, nel 1838, la seguirono a Ronco Scrivia, dove l’istituzione da lei fondata assunse come impegno prioritario, insieme a quello scolastico, l’insegnamento della Dottrina Cristiana.

    Nel 1847, insieme alla sorella Maria, con l’approvazione della Frassinello, ritornarono in famiglia a Voghera per assistere il padre malato e la sorella Luigia divenuta cieca.

    La loro carità le spinse ad accogliere dapprima nella stessa casa paterna e, poi, in abitazioni prese in affitto, le bambine orfane e abbandonate. In questa missione, le Venerabili Serve di Dio furono seguite da altre giovani, con le quali diedero avvio all’Istituto delle Benedettine della Divina Provvidenza, approvato verbalmente dal Vescovo di Tortona, Mons. Luigi Capelli, come Istituto di diritto diocesano nel 1850. In pochi anni, pur nella povertà e nel nascondimento, la Congregazione ebbe una rapida diffusione con l’apertura di nuove case. La spiritualità si basava sui principi trasmessi e testimoniati dalle sorelle Schiapparoli: preghiera; silenzio e lavoro; umile e grande fiducia nella Provvidenza. L’impegno apostolico specifico della Congregazione fu quello di accogliere, assistere ed educare l’infanzia e la gioventù specialmente quella povera o disadattata o posta in condizioni pericolose, secondo le esigenze e le circostanze dei tempi e dei luoghi. Le due Serve di Dio portarono avanti il loro lavoro insieme. Nel 1869, con la fondazione della casa di Vespolate, la sorella Maria andò come Superiora della nuova casa, mentre lei rimase a Voghera, svolgendo il compito di Superiora Generale dell’Istituto.

    Morì, quasi improvvisamente, per congestione polmonare, il 30 novembre 1877 a Voghera (Italia).

    Fu una donna tenace e ricca di fede. Visse nel nascondimento e nel silenzio, dedicandosi alla preghiera e all’accoglienza delle bambine disagiate, delle quali si occupava personalmente. La carità verso il prossimo fu alla base del suo vissuto quotidiano. Condusse una vita austera, affidandosi costantemente alla Divina Provvidenza per le necessità dell’Istituto.

    Insieme alla sorella Maria, seppe lasciare all’Istituto un’impronta di umiltà, semplicità e nascondimento che furono anche i tratti salienti della sua spiritualità. La loro fama di santità è presente, oltre che nel territorio del Comune di Voghera, soprattutto all’interno della Congregazione religiosa. Maria e Giustina, attraverso la donazione totale al Signore, divennero povere fra i poveri, restituendo loro speranza e fiducia in Dio.

    Giutina, fin dalla giovinezza, a contatto con Santa Benedetta Cambiagio, scoprì il bisogno di dedicarsi al servizio delle bambine abbandonate e alla loro formazione. Visse la fede con semplicità ed essenzialità. La preghiera accompagnava la vita della comunità anche durante il lavoro. Ebbe una grande fiducia nella Provvidenza, da cui il nome che mantenne per l’Istituto. Diede impulso alla nuova fondazione rispondendo, con grande saggezza, al bisogno degli ultimi e alla necessità dell’educazione umana e cristiana delle bambine.