Causa in corso
Jacinto Alegre Pujals
- Venerabile Servo di Dio -

Jacinto Alegre Pujals

(1874 - 1930)

Venerabilità:

- 09 maggio 2014

- Papa  Francesco

Sacerdote professo della Compagnia di Gesù; fu un religioso obbediente in tutto. Accettò ogni incarico, adempiendolo con l’impegno necessario e impiegando con sapienza i talenti ricevuti dal Signore. Fu descritto come un consacrato di grande spessore, sempre in grado di edificare i fratelli con l’esempio di vita evangelica

  • Biografia
Lavorò costantemente a favore dei sofferenti di ogni genere, in stretta connessione con una profonda unione di preghiera con il Signore

 

Il Venerabile Servo di Dio Jacinto Alegre Pujals nacque a Terrassa (Barcellona, Spagna) il 24 dicembre 1874. Accompagnato da uno zio, durante le vacanze di Pasqua del 1889, si recò al Monastero di Montserrat, dove sentì per la prima volta la chiamata alla vita religiosa. Dopo aver completato gli studi superiori, nel 1891, si trasferì con la famiglia a Barcellona, dove ebbe modo di conoscere la Compagnia di Gesù, nella quale entrò nel 1892. Emise i voti il 31 agosto 1894. Completato l’iter formativo a Veruela, Tortosa, Valencia e Barcellona, fu ordinato Presbitero il 30 luglio 1907.

Dal luglio del 1909 svolse la sua attività apostolica nel Collegio “Sagrado Corazón” di Barcellona, dove visse la “Semana Trágica” scatenatasi dal 26 luglio al 2 agosto di quell’anno, con settantotto morti, alcune centinaia di feriti e un centinaio di edifici dati alle fiamme, quasi tutti appartenenti ad Istituti Religiosi. Contemporaneamente, iniziò la sua attività di Confessore, Catechista, Direttore spirituale e di servizio ai poveri e ai malati. Nel 1918 fu nominato Direttore della “Congregación Mariana de la Anunciación y de San Juan Berchmans”, detta “Congregación Menor”. Dal 1922 diede inizio all’organizzazione dei pellegrinaggi degli infermi a Lourdes.

In occasione di un pellegrinaggio a Roma, nel 1926, mosso dal fatto che «el precepto de la caridad ni se practicaba ni se predicaba», chiese al Preposito Generale dei Gesuiti che fosse propagato, attraverso i predicatori e i docenti di morale, il concetto dell’obbligo grave per i ricchi di dare l’elemosina. Ricevuto, poi, in udienza dal Papa Pio XI, ricevette la «benedición pedida para los pobres».

Nel 1927 fu invitato dal Cardinale Francisco de Asís Vidal y Barraquer, Arcivescovo di Tarragona, ad accompagnarlo a München, dove visitò, oltre la Alte Pinakothek, gli Ospedali cittadini. Contemporaneamente, si recò a Torino, dove conobbe le attività dei Salesiani e la Piccola Casa della Provvidenza, fondata da San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Da quel momento, il progetto della creazione di un Cottolengo a Barcellona fu il suo impegno principale.

Nel 1930 il nuovo Arcivescovo di Barcellona, Mons. Manuel Irurita y Almándoz, lo come suo confessore, condividendone subito idealità e progetti a favore dei poveri. Spesso il Vescovo accompagnava il Venerabile Servo di Dio nelle sue visite ai malati e agli indigenti della città. Nel settembre dello stesso anno una cisti maligna all’orecchio cominciò a minare la salute e la sua attività. In pochi mesi la situazione peggiorò e il Venerabile Servo di Dio morì il 10 dicembre 1930 a Barcellona. Al Vescovo, che visitandolo a poche ore dalla morte, chiese un ultimo consiglio su cosa fare a favore della Diocesi, rispose: «Sr. Obispo, parroquias y hospitales».

 

Iter della Causa

Il Processo Informativo si svolse presso la Cura ecclesiastica di Barcellona (Spagna), dal 7 gennaio 1952 al 24 ottobre 1957, con l’escussione di trentasei testi, dei quali cinque ex officio.

Un’Inchiesta suppletiva si svolse presso la medesima Curia dal 29 aprile 1997 al 22 aprile 1999, con l’escussione di ventuno testi, dei quali tre ex officio.

La validità giuridica del Processo e dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 10 Dicembre 1999.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si tenne il 19 gennaio 2013, presieduto dal Promotore della Fede, i quali sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio fu un religioso obbediente in tutto. Accettò ogni incarico, adempiendolo con l’impegno necessario e impiegando con sapienza i talenti ricevuti dal Signore. Fu descritto come un consacrato di grande spessore, sempre in grado di edificare i fratelli con l’esempio di vita evangelica.

La sua vita fu dedicata con coerenza e radicalità ad amare il Signore. Vedendo l’immagine di Cristo riflessa nei più poveri tra i poveri, si prodigò nell’assistenza degli ammalati più trascurati. Cercò di vivere la fede in modo concreto, prendendo alla lettera l’indicazione di Gesù: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt 25,40). Sino all’ultimo istante si spese al servizio dei bisognosi; infatti, morì pensando ai poveri e al Paradiso.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi

Si riunì il 6 maggio 2014. L’Ecc.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, si soffermò sull’esercizio delle virtù teologali e cardinali. In particolare la sua vita fu caratterizzata dalla carità. Egli lavorò costantemente a favore dei sofferenti di ogni genere, in stretta connessione con una profonda unione di preghiera con il Signore. Sull’esempio del Cottolengo di Torino, realizzò una struttura caritativa a Barcellona. Insieme a tale opera, si dedicò indefessamente anche all’ascolto delle confessioni, alla guida spirituale e all’evangelizzazione.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa