Causa in corso
Jérôme Lejeune
- Venerabile Servo di Dio -

Jérôme Lejeune

(1926 - 1994)

Venerabilità:

- 21 gennaio 2021

- Papa  Francesco

Fedele laico, primo docente di Genetica Fondamentale presso la Facoltà di Medicina di Parigi, che nonostante le pressioni e le misure ritorsive contro di lui, viaggiava in tutto il mondo per testimoniare la bellezza e la dignità inviolabile della vita umana davanti ai Parlamenti, alle assemblee degli scienziati e ai mass-media

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Cercò sempre, con zelo straordinario, di mostrare l’armonia tra la scienza e la fede

 

    Il Venerabile Servo di Dio Jérôme Lejeune nacque il 13 giugno 1926 a Montrouge (Parigi, Francia), in una famiglia profondamente cattolica. Nel 1944 cominciò a studiare Medicina a Parigi e, nel 1951, conseguì il dottorato. Successivamente, compì il servizio militare in Germania. Il 1° maggio 1952 sposò Birthe Bringsted, una giovane danese protestante che, durante il fidanzamento, si convertì alla fede cattolica. Dal matrimonio nacquero cinque figli.

    Nel 1952, cominciò ad impegnarsi nelle ricerche sulla “Sindrome di Down” (chiamata allora anche mongoloidismo). Affiancato da due colleghi scoprì che, nei bambini affetti dalla sindrome, è presente un cromosoma in più nella coppia 21, per cui si iniziò ad indicare questa sindrome con il termine “Trisomia 21”. Dopo questa prima scoperta, identificò altre patologie cromosomiche e acquistò un ruolo sempre più importante nella citogenetica mondiale. La sua ricerca pionieristica portò anche allo sviluppo di test prenatali, usati per individuare la Sindrome di Down nei feti, molti dei quali, per motivi eugenetici, vengono abortiti volontariamente. Denunciò questo abuso della scienza come “razzismo cromosomico” e divenne uno dei pochi scienziati di spicco in Francia a protestare contro questa tendenza e contro le leggi che la favorivano. Nel 1969, quando ricevette il premio Allen Memorial a San Francisco, pronunciò un discorso dove invitò ufficialmente i suoi colleghi a scegliere la vita e a rifiutare l’eugenetica. A partire da quell’intervento, venne fortemente ostracizzato dalla comunità scientifica internazionale. Negli anni ‘80 gli furono tagliati i fondi per la ricerca e i suoi collaboratori licenziati.

    Nonostante le pressioni e le misure ritorsive contro di lui, viaggiava in tutto il mondo per testimoniare la bellezza e la dignità inviolabile della vita umana davanti ai Parlamenti, alle assemblee degli scienziati e ai mass-media. Ricevette innumerevoli premi e fu nominato membro di numerose accademie e istituzioni internazionali. Nel 1964 fu nominato primo docente di Genetica Fondamentale presso la Facoltà di Medicina di Parigi.

    San Paolo VI lo nominò nel 1974 membro della Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 1986, San Giovanni Paolo II lo chiamò a far parte del Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari e, nel 1994, lo nominò primo presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

    Morì a Parigi (Francia) il 3 aprile 1994, giorno di Pasqua, all’età di 68 anni, colpito da un cancro fulminante.

    La vita di fede del Venerabile Servo di Dio fu caratterizzata da intensa e costante preghiera, partecipazione assidua alla Santa Messa e vita sacramentale regolare, profonda devozione alla Vergine Maria e ai Santi, in particolare a San Vincenzo de’ Paoli e San Tommaso Moro, assoluta fedeltà al Santo Padre e alla Chiesa Cattolica. Cercò sempre, con zelo straordinario, di mostrare l’armonia tra la scienza e la fede. Annunciò il Vangelo soprattutto negli ambienti scientifici, medici e ospedalieri.

    Esercitò la virtù della speranza in grado eroico. Si affidò pienamente alla Divina Provvidenza, infondendo negli altri, soprattutto nei suoi pazienti, nei colleghi e amici, una ferma confidenza nell’aiuto divino. Egli era ben consapevole della necessità di portare la croce per seguire il Signore, e questo non lo spaventava, anzi gli dava la forza per affrontare con ottimismo e determinazione le difficoltà e le avversità. L’esercizio eroico della virtù della speranza rifulse soprattutto di fronte alla malattia e alla morte, quando era ancora in piena attività. Accettò tutto questo con esemplare serenità interiore, preparandosi al meglio al passaggio alla vita eterna, edificando soprattutto i propri familiari, per il modo eccellente in cui egli si era rimesso nelle mani del Signore e della Santa Vergine.

    Circa la pratica eroica della virtù della carità, verso Dio e verso il prossimo, visse alla presenza del Signore, perché Gesù, Verbo Incarnato, occupava il primo posto nella sua vita. In lui l’amore di Cristo e l’amore dei fratelli, soprattutto dei suoi pazienti, erano praticamente un’unica cosa, perché nei bisognosi e nei malati egli riconosceva l’immagine divina. Esercitò la carità verso il prossimo in modo costante, gioioso e di grado non comune, in ogni ambito della sua vita: in famiglia, nell’ambiente professionale, nella Chiesa, nei rapporti con i malati e con i loro familiari, verso i poveri.

 

PARIGI

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

JÉRÔME LEJEUNE

Laico e Padre di famiglia

(1926-1994)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Una frase, una sola, determinerà la nostra condotta, la stessa parola di Gesù: Quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me (Mt 25,40)”.

    Queste parole del Servo di Dio Jérôme Lejeune orientarono costantemente la sua condizione di laico, sposo e padre di famiglia, nonché la sua attività di medico e scienziato. Rispondendo con generosità alla chiamata del Vangelo alla carità, ha servito i suoi pazienti e offerto una lode operosa al Creatore per la bellezza della vita umana.

    Il Servo di Dio nacque il 13 giugno 1926 a Montrouge, vicino a Parigi. Dopo avere difeso la sua tesi dottorale in medicina, il 1° maggio 1952 sposò Birthe Bringsted, dalla quale ebbe cinque figli. In quello stesso anno incontrò bambini al tempo definiti “mongoloidi” e, conosciuti i loro bisogni e quelli delle loro famiglie, decise di dedicare loro la propria vita e ricerca. Presso le Nazioni Unite fu fra gli esperti degli effetti delle radiazioni atomiche. Il suo lavoro lo portò a scoprire le cause della trisomia 21 o sindrome di Down. Trattò più di 9000 pazienti da tutto il mondo. Ricevette per questo numerosi riconoscimenti e incarichi, fra cui i Kennedy Center Honors, l’Allen Memorial Award, la prima cattedra di genetica generale presso la Facoltà di Medicina di Parigi, la guida dell’unità di citogenetica presso il Necker Enfants Malades Hospital di Parigi, il posto fra i membri dell’Institut de France. Da San Paolo VI fu nominato membro della Pontificia Accademia delle Scienze. San Giovanni Paolo II gli affidò la creazione della Pontificia Accademia per la Vita, di cui fu primo presidente dal 1994.

    La contemplazione del mistero del Verbo incarnato ha condotto il Servo di Dio all’esercizio delle virtù cristiane. Nutriva la certezza della sua fede mediante i sacramenti, la lettura della Sacra Scrittura e la devozione alla Vergine Maria, il cui Rosario recitava con assiduità. Rifiutandosi di brandire la scienza come arma contro la Rivelazione, mostrò invece come fede e scienza si completino a vicenda nella ricerca della verità. La speranza animava la sua professione, nella quale considerava dovere del medico ridare salute in perfetta sintonia con i comandamenti di Dio. Per la sua testimonianza cristiana dovette sopportare disprezzo ed avversità, specialmente ogniqualvolta fu perseverante nella difesa dei bambini minacciati da propositi eugenetici.

    In modo del tutto particolare il Servo di Dio si distinse per la carità verso i suoi malati. Mise magnificamente a frutto per loro, con umiltà e abnegazione, le proprie doti di intelletto e sensibilità. Mentre li visitava, il suo sguardo pieno di compassione e il suo comportamento pieno di umanità colpiva gli astanti. Infondeva anche speranza e forza nelle loro famiglie.

    Il 3 aprile 1994, Risurrezione del Signore, rese la sua anima a Dio. I suoi funerali, nella basilica di Notre Dame di Parigi, videro una grande partecipazione di popolo e subito non mancò chi chiese che la sua Causa di Beatificazione e Canonizzazione fosse avviata. Il 2 agosto 1997 San Giovanni Paolo II pregò sulla sua tomba.

    Poiché col passare del tempo perdurava la sua fama di santità, fu avviata la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. Presso la Curia ecclesiastica di Parigi si è celebrata l’Inchiesta diocesana dal 28 giugno 2007 all’11 aprile 2012. Di essa, questa Congregazione delle Cause dei Santi ha emesso il decreto sulla validità giuridica il 21 febbraio 2014. Preparata la Positio, si è discusso secondo le procedure consuete se il Servo di Dio abbia esercitato le virtù in modo eroico. Con esito positivo, l’8 ottobre 2019 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi riuniti nella Sessione Ordinaria del 12 gennaio 2021 hanno dichiarato che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Jérôme Lejeune, Laico e Padre di famiglia, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 21 gennaio 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                + Fabio Fabene

                                                            Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                Segretario

 

 

 

 

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PARISIENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

HIERONYMI LEJEUNE

Christifidelis Laici et Patrisfamilias

(1926-1994)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Una sententia, una tantum, nostrae rationem vitae formabit, quae idem Iesu dictum est: Quamdiu fecistis uni de his fratribus meis minimis, mihi fecistis (Mt 25,40)”.

    Haec Servi Dei Hieronymi Lejeune verba eius laici, sponsi et patrisfamilias statum nencnon medici et docti viri opus continenter impulerunt. Evangelii vocationi ad caritatem large respondens, aegrotis ministravit atque Creatori industriosam laudem propter humanae vitae pulchritudinem tribuit.

    Servus Dei in vico v.d. Montrouge, apud Lutetiam, die 13 mensis Iunii anno 1926 ortus est. Doctorali sua thesi in medicina defensa, die 1 mensis Maii anno 1952 Birgittam Bringsted in matrimonium duxit, ex qua quinque liberos habuit. Eodem anno in pueros tunc “mongoloides” nuncupatos incidit ac, eorum eorumque familiarum necessitatibus cognitis, pro eis vitam opusque suum consumere statuit. Apud Unitarum Nationum Coetum in numerum peritorum de radiationis atomicae effectu collatus est. Opus eius ad trisomiae 21, videlicet syndromae Downii, causas inveniendas perduxit. Plus quam novem milia aegrotos a toto terrarum orbe oriundos tractavit. Plurimis insignis muneribusque est exornatus, inter quae v.d. Kennedy Center Honors, v.d. Allen Memorial Award, prima geneticae generalis cathedram in medicinae facultate Parisiensi, unitatis citogeneticae regimen apud Parisiense valetudinarium v.d. Necker Enfants Malades Hospital necnon Instituti Franciae partem. A Sancto Paulo VI sodalem Pontificiae Academiae Scientiarum nominatus est. Sanctus Ioannes Paulus II Pontificiae Academiae pro Vita institutionem commisit ei, cuius primi praesidis munere ab anno 1994 est functus.

    Contemplatum Incarnati Verbi mysterium Servum Dei ad virtutum christianarum exercitium perduxit. Sacramentis suscipiendis, Sacrarum Scripturarum lectione Virginique Mariae, cuius Rosarium assidue precabatur, devotione certam fidem alebat. Scientiam, tamquam arma adversus Revelationem, destringere recusans, quomodo vero fides et scientia invicem ad veritatem suppleant ostendit. Spes opus suum animabat, quo ad salutem iuxta Dei praecepta reducendi medicorum esse officium putabat. Christianum ob testimonium suum contemptione quadam inimicitiisque laborare debuit, praesertim quotiescumque in defendendis pueris eugenicae propositorum minis periclitantibus perseveraret.

    Quam maxime autem singulariter, Servus Dei caritate erga aegrotos eminuit. Humilitate suique neglegentia, intellectus diligentiaeque dotibus praeclare atque fructuose usus est. Dum inspiciebat eos, aspectu eius misericordia pleno eiusque ratione omnino humana adstantes commovebantur. Familias etiam ad spem et fortitudinem excitare valebat.

    Die 3 mensis Aprilis anno 1994, in Resurrectione Domini, animam suam Deo reddidit. Exequiae eius, in Nostrae Dominae Parisiensi basilica, magni popoli concursum habuerunt atque eius Causam Beatificationis et Canonizationis incipi postulantes tum etiam haud defuerunt. Sanctus Ioannes Paulus II die 2 mensis Augusti anno 1997 ad sepulcrum eius precatus est.

    Eius sanctitatis fama progrediente tempore perdurante, Servi Dei Causa Beatificationis et Canonizationis instructa est. Iuxta Curiam ecclesiasticam Parisiensem Inquisitio dioecesana a die 28 mensis Iunii anno 2007 ad diem 11 mensis Aprilis anno 2012 est celebrata, cuius decretum de iuridica validitate haec Congregatio de Causis Sanctorum die 21 mensis Februarii anno 2014 edidit. Positione confecta, consuetas secundum normas an Servus Dei virtutes christianas exercuisset disceptatum est. Fausto cum exitu, die 8 mensis Octobris anno 2019 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus habitus est. Patres Cardinales et Episcopi, in Ordinaria diei 12 mensis Ianuarii anno 2021 Sessione congregati, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes excoluisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Hieronymi Lejeune, Christifidelis Laici et Patrisfamilias, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 21 mensis Ianuarii a.D. 2021.