
Kunegunda Siwiec
(1876 - 1955)
Laica, del Terz’Ordine Carmelitano; la sua vita fu un cammino costante alla ricerca della perfezione evangelica, alla scuola della spiritualità carmelitana, soprattutto della piccola via dell’infanzia spirituale di Santa Teresa del Bambino Gesù
La Venerabile Serva di Dio Kunegunda Siwiec nacque il 28 maggio 1876 a Siwcówka, nella parte meridionale della Diocesi di Cracovia in Polonia, e crebbe in una famiglia numerosa. Kundusia, come veniva chiamata, era la decima di undici figli di due proprietari terrieri, ottimi cristiani. Come gli altri bambini del villaggio, non frequentò le scuole, troppo lontane, ma imparò a leggere e a scrivere la propria firma da un contadino del paese che si prestava ad istruire i bambini nei pomeriggi invernali.
Ricevette i sacramenti e crebbe lavorando nei campi e svolgendo lavori di cucito. Dopo aver conosciuto il missionario redentorista padre Bernard Łubieński, ora Venerabile, ella ruppe il fidanzamento contratto con un giovane del luogo ed entrò a far parte dell’Apostolato della Preghiera al Sacro Cuore, divenendo anche Zelatrice del Rosario vivente. Il 3 settembre 1897 ricevette il sacramento della cresima dal vescovo di Cracovia e futuro cardinale Jan Puzyna. Nel 1902 terminò il corso per ragazze organizzato da “Sidziniarki” (donne laiche che facevano voto di verginità e si dedicavano alla catechesi nelle parrocchie). Si impegnò pertanto alacremente nelle attività di catechesi ed apostolato insegnando le verità della fede e curando la preparazione ai sacramenti della confessione, della comunione e del matrimonio.
Quando venne a sapere che Józef Czernecki, figlio dell’organista della parrocchia, voleva entrare in Seminario lo sostenne spiritualmente ed economicamente nella sua vocazione. Dopo la morte dei genitori, nel 1924, emise i primi voti del Terz’Ordine Carmelitano ricevendo il nome di Teresa di Gesù Bambino. Insieme al seminarista Czernecki si adoperò per la fondazione, presso un terreno che aveva ricevuto in eredità, di un centro pedagogico-educativo nel suo paese, che fece affiancare da una cappella intitolata a Santa Teresa di Gesù Bambino. I lavori sostenuti dalla gente del luogo, furono completati in un anno e il 3 ottobre 1929 venne consacrata la chiesetta, affidata alle Suore della Risurrezione che stabilirono lì il loro convento. Nel 1942 arrivo nel paese un nuovo cappellano delle suore, don Bronisław Bartkowski, che divenne suo confessore. A lui la Venerabile Serva di Dio raccontò le locuzioni interiori da Ella percepite dopo aver ricevuto la Comunione. Esortata a trascrivere i contenuti di questi messaggi, Ella li dettò a padre Bartkowski, che li trascrisse per 13 anni, fino al 1955. Nel 1946 seguì gli esercizi spirituali predicati da mons. Stefan Wyszyński, allora vescovo di Lublino, in seguito Arcivescovo di Varsavia e oggi Beato. Egli visitò sovente il Centro fondato da ella a Siwcówka, interessandosi di Kunegunda e recandosi a trovarla in casa, dove si era ritirata a causa di un lungo periodo di infermità, dovuto alla difficoltà di movimento e alla perdita parziale della vista. Nonostante fosse immobilizzata a letto a causa delle sue infermità, continuò a fare catechesi e dare conforto a chiunque si recava da lei attratto dalla sua dolcezza spirituale e dalle speciali doti di consiglio.
Stremata dalla malattia morì il 27 giugno 1955.
La vita della Venerabile Serva di Dio fu un cammino costante alla ricerca della perfezione evangelica, alla scuola della spiritualità carmelitana, soprattutto della piccola via dell’infanzia spirituale di Santa Teresa del Bambino Gesù. Visse una fede semplice e profonda dedicandosi completamente a Dio, rinunciando al fidanzamento. Nessuno nel paese era a conoscenza delle sue profonde esperienze mistiche che rivelò solo al suo confessore e che visse con grande equilibrio, discrezione assoluta e umiltà.
Dall’amore verso Dio maturò in lei un delicato amore verso il prossimo. Sin da ragazza collaborò col parroco nella catechesi per i bambini e gli adulti, considerando questo servizio come una missione. Sostenne anche economicamente gli studi di un seminarista e regalò un terreno per la costruzione della Cappella dedicata a Santa Teresa del Bambino Gesù, ma soprattutto fu sempre aperta ad accogliere le tante persone che a lei si rivolgevano per chiedere conforto, preghiera e consiglio spirituale. La sua fede era alimentata dalla preghiera assidua, costantemente sostenuta dall’adorazione eucaristica e dalla devozione nutrita in particolare per la Madonna, per San Giuseppe e per le carmelitane Santa Teresa del Bambino Gesù e Santa Teresa d’Ávila. Negli ultimi anni di vita, segnati dalla malattia, diede grande testimonianza di fiducia e paziente sopportazione, offrendo al Signore le sue sofferenze. La fama della sua santità, già diffusa durante la vita, si è intensificata dopo la sua morte e ininterrotto è ancora oggi il flusso di fedeli che si reca in pellegrinaggio presso il luogo di sepoltura.