Causa in corso
Lorenzo dello Spirito Santo (al secolo: Egidio Marcelli)
- Venerabile Servo di Dio -

Lorenzo dello Spirito Santo (al secolo: Egidio Marcelli)

(1874 - 1953)

Venerabilità:

- 21 dicembre 2016

- Papa  Francesco

Religioso professo della Congregazione della Passione di Gesù Cristo; visse la fede nell’abbandono fiducioso a Dio e alla Chiesa, ricercandone sempre la volontà. Curava la preghiera; trascorreva molto tempo in silenzio orante, offerto per amore di Dio e del prossimo

  • Biografia
Esercitò in modo eroico le virtù, nella quotidianità della vita, nell’umiltà, nel silenzio, nella preghiera e nel servizio generoso

 

Il Venerabile Servo di Dio Lorenzo dello Spirito Santo (al secolo: Egidio Marcelli) nacque a Caprarola (Viterbo, Italia) il 30 agosto 1874. Non potendo frequentare la scuola, a causa della povertà della famiglia, non ricevette alcuna istruzione e rimase analfabeta.

In seguito a due missioni predicate dai Padri Passionisti nel paese di origine, chiese di entrare nella Congregazione di San Paolo della Croce. Nel 1901 iniziò l’anno di noviziato a Monte Argentario ed ebbe come Maestro il Venerabile Servo di Dio Nazareno Santolini. Emessa la professione semplice il 15 giugno 1902, fu destinato al Convento de L’Angelo, a Lucca, comunità molto fervorosa guidata dal Venerabile Servo di Dio Generoso Fontanarosa. Qui Fratel Lorenzo esercitò sempre compiti umili, soprattutto la faticosa mansione di questuante.

Nel 1914, insieme a tre confratelli sacerdoti, fu inviato a San Paolo del Brasile per una nuova fondazione. Nel 1922, ammalatosi di tubercolosi, rientrò in Italia e, dal 1924, risiedette nella casa religiosa di Nettuno, presso il Santuario della Madonna delle Grazie, dove, nel 1929, fu trasferito il corpo di Santa Maria Goretti. Nel frattempo, ebbe l’incarico di questuante e di responsabile della vigna della sua Provincia Religiosa a Rocca di Papa. Per tale motivo, nel 1935, fu trasferito a Monte Argentario. Qui Fratel Lorenzo visse gli anni della Seconda Guerra Mondiale aiutando con l’esempio e la carità sia la comunità religiosa che la gente del luogo, provata dai tragici avvenimenti bellici. Al termine della Guerra fu inviato nuovamente a Nettuno, dove si stava riorganizzando il Seminario, che era stato requisito dai tedeschi durante il conflitto.

Il 30 agosto 1953 si verificò un drammatico episodio nella comunità di Nettuno: un domestico del convento uccise il Rettore e il Vicario della Casa. La comunità rimase profondamente scossa ed il Venerabile Servo di Dio profuse ogni sforzo per restituire pace e serenità all’ambiente duramente provato. Rimasto segnato nella salute, morì dopo quarantacinque giorni, il 14 ottobre 1953, mentre pregava nella chiesa “Santa Maria delle Grazie” a Nettuno (Italia).

 

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Albano (Italia), dal 14 maggio 2005 al 25 marzo 2006, con l’escussione di ventiquattro testi.

Presso la medesima Curia, dal 14 dicembre 2007 al 14 aprile 2010, fu celebrata un’Inchiesta Diocesana Suppletiva, durante la quale vennero escussi dodici testi, di cui due ex officio.

Venne celebrata un’Inchiesta Rogatoriale presso la Curia ecclesiastica di Alghero-Bosa (Italia), nel 2008, per l’escussione di due testi ex officio.

La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 16 settembre 2010.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si svolse il 16 febbraio 2016. I Consultori prescritti sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio visse cinquantadue anni da passionista fratello laico, svolgendo l’umile mansione di questuante. Si trattava di un incarico faticoso, che lo portava fuori casa durante tutto il giorno, a contatto con persone di ogni tipo. Seppe sopportare con il sorriso offese e rifiuti, operando in un contesto difficile anche politicamente, rappresentato dall’ambiente rurale e marittimo della Nettuno dell’epoca. Nonostante fosse analfabeta, si rivelò particolarmente preciso nel rendicontare tutto ciò che riusciva a raccogliere dall’elemosina, in particolare il denaro che gli veniva offerto soprattutto negli ultimi anni.

Dopo la questua, si prodigava ad aiutare i confratelli in convento, ponendosi al servizio della comunità. Visse la fede nell’abbandono fiducioso a Dio e alla Chiesa, ricercandone sempre la volontà. Curava la preghiera; trascorreva molto tempo in silenzio orante, offerto per amore di Dio e del prossimo.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 6 dicembre 2016. L’Em.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolineò che egli esercitò in modo eroico le virtù, nella quotidianità della vita, nell’umiltà, nel silenzio, nella preghiera e nel servizio generoso, particolarmente come questuante e sempre disponibile verso i suoi confratelli. Visse con fedeltà il quarto voto dei Passionisti, quello di meditare e propagare la memoria della passione di Gesù che, per i fratelli laici, consisteva nel dovere di recitare alcune semplici preghiere sulla passione di Gesù e nel silenzio virtuoso di non parlare male di nessuno. Visse le esigenze straordinarie della santità nell’ordinarietà della vita quotidiana, cercando e trovando la presenza del Regno di Dio in ogni evento, circostanza e persona. Pur essendo analfabeta, il Servo di Dio divenne dotto della scienza di Dio e della santità.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.