Causa in corso
Maria Consiglio dello Spirito Santo (al secolo: Emilia Pasqualina Addatis)
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Consiglio dello Spirito Santo (al secolo: Emilia Pasqualina Addatis)

(1845 - 1900)

Venerabilità:

- 26 aprile 2016

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore Serve dell’Addolorata; predisposta alla vita apostolica, intraprese numerose opere di carità rivolte, soprattutto, all’infanzia abbandonata. Per realizzare ciò, si affidò alla Divina Provvidenza, che non mancò di sostenerla

  • Biografia
Ripose la sua fiducia solo nel Signore, al quale manifestò profondo amore soprattutto nella devozione eucaristica

 

La Venerabile Serva di Dio Maria Consiglio dello Spirito Santo (al secolo: Emilia Pasqualina Addatis) nacque a Napoli (Italia) il 5 gennaio 1845. Ancora in tenera età, perse i genitori e la sorellina minore. Rimasta sola, dopo un anno di alterna e parziale ospitalità presso diversi parenti, fu accolta da quattro zie paterne, tutte nubili.

Fin da piccola, frequentò le Perpetue Adoratrici del Santissimo Sacramento nella chiesa napoletana di San Giuseppe dei Ruffi, maturando una vita di fede e di preghiera incentrata sulle devozioni all’Eucaristia e alla Madonna Addolorata. Nel 1863, incontrò don Raffaele Pellegrini Schipani, che, assieme al fratello barone Stanislao, prese a cuore la formazione spirituale della Venerabile Serva di Dio, destinandola ad alloggiare in una casa in affitto con lo scopo di promuovere, con l’aiuto di un’altra donna, la fondazione di un orfanotrofio femminile. L’esperienza cessò nel 1867 per mancanza di adeguati mezzi finanziari. Nel frattempo, nel 1866, conobbe don Gabriele Maria Rinonapoli, che divenne la sua guida spirituale. La Venerabile Serva di Dio era pressoché analfabeta, ma dotata di una profonda vita spirituale e di doni straordinari.

Seguendo la sua indole tendenzialmente mistica, soggiornò per brevi periodi in diverse Congregazioni religiose di Napoli, ma non trovò in queste Comunità la risposta alla vita religiosa che sentiva dentro di sé. Nel 1870 si iscrisse al Terzo Ordine Francescano Alcantarino.

Nel marzo 1872 don Gabriele Rinonapoli comunicò al Vescovo di Nocera, Mons. Raffaele Ammirante, che la Venerabile Serva di Dio desiderava consacrarsi al Signore. Ottenuto il permesso del Vescovo, nello stesso anno, avvenne la cerimonia di vestizione, durante la quale scelse come nome Maria Consiglio dello Spirito Santo, per la sua devozione verso lo Spirito Santo e verso la Madonna del Buon Consiglio.

Contemporaneamente, diede vita, insieme a tre compagne, a una nuova Congregazione religiosa a Casolla, frazione di Nocera Inferiore (Salerno): l’Istituto delle “Eremite dell’Addolorata”, dedicato soprattutto alla cura e all’educazione delle bambine povere ed orfane. A Casolla la aprì una scuola per fanciulle non abbienti e diede inizio alla formazione catechistica e ad un orfanotrofio. Nel 1876 emise la professione nel Terzo Ordine Francescano Alcantarino e, il 5 marzo 1877, ottenne un decreto con il quale le furono riconosciuti i privilegi di terziaria di S. Pietro d’Alcántara.

Dopo dieci anni di permanenza a Casolla, la Comunità religiosa fondata dalla Venerabile Serva di Dio si trasferì nella frazione di Portaromana, a Nocera Inferiore e, contemporaneamente, vennero aperte nuove case in altre città. Nel 1880, l’Istituto ottenne l’aggregazione all’Ordine dei Servi di Maria, assumendo il nome di “Suore Serve di Maria Addolorata”.

Nel 1893 le fu diagnosticato un carcinoma alla mammella, che la portò alla morte, avvenuta l’11 gennaio 1900 a Napoli (Italia).

ITER DELLA CAUSA

Il Processo Ordinario Informativo fu istruito nella Diocesi di Napoli (Italia), dal 7 maggio 1902 al 28 novembre 1908, in novantuno Sessioni, durante le quali vennero escussi trentasette testi, di cui sette ex officio.

Sempre presso la medesima Curia fu istruita un’Inchiesta Diocesana, in ventuno Sessioni, dal 25 marzo 2002 al 16 luglio 2003, durante le quali venne raccolta la documentazione e furono escussi quindici testi.

La validità giuridica del Processo e dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 12 marzo 2004.

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 29 maggio 2012. A conclusione di un approfondito dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu unanimemente affermativo.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 3 febbraio 2015. I Consultori si soffermarono sull’esperienza di Cristo Crocifisso che ebbe la Venerabile Serva di Dio e che le consentì di addentrarsi nel Mistero di Dio. Predisposta alla vita apostolica, intraprese numerose opere di carità rivolte, soprattutto, all’infanzia abbandonata. Per realizzare ciò, si affidò alla Divina Provvidenza, che non mancò di sostenerla nelle numerose difficoltà. Ricorrente fu l’affidamento allo Spirito Santo.

Nella sua umiltà e riservatezza, radicata nell’esperienza di fede, fu capace di iniziative innovative, lungimiranti e rispondenti alle sfide della sua epoca. Risultò dotata di capacità di discernimento nella scelta delle novizie.

Al termine del dibattito, i Consultori all’unanimità si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 19 aprile 2016. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, mise in rilievo la sua profonda fede, che mostrò nella devozione verso l’Incarnazione e l’infanzia del Signore, la Madonna e i Santi.

Nonostante i lutti e le prove della vita, ripose la sua fiducia solo nel Signore, al quale manifestò profondo amore soprattutto nella devozione eucaristica. Si dedicò al prossimo, con una premura particolare nei confronti dei bisognosi, la mortificazione e le sofferenze offerte per il Signore.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.