Causa in corso
Maria degli Angeli (al secolo: Giuseppa Operti)
- Venerabile Serva di Dio -

Maria degli Angeli (al secolo: Giuseppa Operti)

(1871 - 1949)

Venerabilità:

- 16 giugno 2017

- Papa  Francesco

Monaca professa dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi e Fondatrice delle Suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino; cercò sempre la volontà di Dio per realizzare la quale non esitò a distaccarsi dalle cose del mondo e dagli agi che la sua condizione sociale le avrebbe consentito. Coltivò l’attitudine orante e contemplativa del Carmelo

  • Biografia
Il suo vivo spirito di fede si mostrò soprattutto con una preghiera incessante, la ricerca costante della volontà di Dio, la devozione a Gesù Eucaristia

 

La Venerabile Serva di Dio Maria degli Angeli (al secolo: Giuseppa Operti) nacque a Torino (Italia) il 16 novembre 1871, in una famiglia dell’alta borghesia e profondamente religiosa. Nel 1885, in pochi mesi di distanza, perse il fratello diciannovenne e il padre. Il 12 maggio 1887, durante un pellegrinaggio al santuario di Nostra Signora di Oropa, la Serva di Dio sentì parlare del Terz’Ordine Carmelitano e chiese di farne parte insieme alla madre.

Nel 1893 morì Margherita Operti, madrina della Venerabile Serva di Dio, che la designò sua erede universale. Il 9 luglio successivo sentì che il Signore la chiamava alla vita claustrale e a fondare un Istituto dedito alla preghiera e all’assistenza di piccole orfane. Il 24 luglio 1893, a Marene, fondò l’Istituto delle Carmelitane, dandogli l’impronta teresiana. L’anno successivo, Mons. Davide Riccardi, Arcivescovo di Torino, approvò le prime Costituzioni scritte dalla Fondatrice e la nominò “Priora a vita”.

Il 16 marzo 1895 la Serva di Dio vestì l’abito religioso del Carmelo e prese il nome di suor Maria degli Angeli. La seguì la madre, che ricevette il nome di suor Maria Giuseppina di S. Teresa. Tre giorni dopo, per speciale dispensa dell’Arcivescovo di Torino, emisero la professione perpetua.

Il 6 ottobre 1897, su richiesta della Serva di Dio, il Priore generale dei Carmelitani Scalzi aggregò all’Ordine la Congregazione di Marene che continuava ad aprire nuove case.

Morta la madre nel 1905, la Venerabile Serva di Dio entrò nel Monastero Carmelitano di Moncalieri ma, ammalatasi seriamente, dopo meno di sei mesi dovette rientrare nella Comunità di origine, fra la gioia delle sue figlie e delle bambine del collegio. Intanto a Marene varie sorelle manifestarono il desiderio della clausura. Il 21 maggio 1907, venne nuovamente nominata Superiora Generale delle Carmelitane ed avviò un processo che portò alla divisione dell’Istituto in due rami, uno di vita attiva ed un altro dedito alla contemplazione, entrambi di spiritualità carmelitana teresiana. Nel 1909, visitò tutte le Comunità, ma il 4 marzo dello stesso anno fu colpita da un forte attacco di angina pectoris. Ritenuta in fin di vita; si confessò e ricevette l’estrema unzione da P. Giuseppe Giacobbe, Dottrinario, al quale disse: «Se non giungo più a vedere nessuno, alle mie figlie dica che lascino tutto il resto e si applichino ad essere buone religiose, e ad amare e a servire nostro Signore Gesù nel Santissimo Sacramento: questa è l’unica cosa necessaria e la mia ultima raccomandazione».

Rimessasi in salute, riprese il percorso della nuova impostazione dell’Istituto, diviso in due rami indipendenti. Ad agosto 1909, nella nuova casa di Torino arrivarono le suore che avevano scelto la vita attiva, mentre la Venerabile Serva di Dio rimase a Marene insieme a coloro che optarono per la vita claustrale. Nonostante la salute precaria, la Serva di Dio continuò a seguire i due Istituti. Il 14 settembre 1913 emise la professione religiosa nella vita claustrale, ricevendo anche la professione di tutte le sue figlie.

Il 21 aprile 1917 la Serva di Dio fu eletta Priora e si procedette per il riconoscimento della clausura papale secondo la Regola di Santa Teresa, che venne concessa il 16 marzo 1920.

L’Istituto di vita attiva proseguì il suo cammino e, nel 1925 ricevette il Decreto di aggregazione all’Ordine dei Carmelitani Scalzi. Il Monastero passò sotto la giurisdizione dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, il 14 maggio 1932. La Serva di Dio chiese ai Superiori dell’Ordine una Priora proveniente da un altro Monastero di Carmelitane Scalze per assicurare alla propria comunità l’autentico spirito teresiano. Il 29 agosto 1932 arrivò da Bologna Madre Geltrude Pia di Santa Teresa che si fermò fino al 14 novembre 1936. La Venerabile Serva di Dio si dedicò alla preghiera e alla redazione di una memoria scritta della fondazione delle due famiglie religiose. Il 5 settembre 1932, con Madre Geltrude Pia e il Provinciale, P. Elia di S. Ambrogio, si recò a vedere un terreno da acquistare a Cascine Vica di Rivoli per la costruzione di un nuovo Monastero. Il 16 settembre 1932, Mons. Fossati diede l’assenso per il trasferimento del Monastero, che avvenne nel 1934. L’Istituto di vita attiva ottenne il Decreto di lode dalla Santa Sede il 17 giugno 1941.

Ammalatasi gravemente di broncopolmonite, morì il 7 ottobre 1949 a Cascine Vica di Rivoli (Torino, Italia).

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana fu istruita presso la Curia ecclesiastica di Torino (Italia) dal 21 gennaio 1991 al 6 ottobre 1995, in settanta Sessioni, durante le quali furono raccolte le prove documentali e vennero escussi cinquanta testi, di cui due ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto dell’8 novembre 1996.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 1° dicembre 2016. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio cercò sempre la volontà di Dio per realizzare la quale non esitò a distaccarsi dalle cose del mondo e dagli agi che la sua condizione sociale le avrebbe consentito. Coltivò l’attitudine orante e contemplativa del Carmelo. Visse intensamente l’amore verso Dio, che riversò sul prossimo. Anche nella vita attiva il suo cuore era occupato da Cristo Eucaristico. Si prodigò nella carità, preoccupandosi non solo di aiutare i bisognosi, in particolare le bambine orfane, ma anche di accompagnarli spiritualmente. Discreta e dotata di tratto materno, rivelò in più occasioni una profondità “mistica”. Durante la Seconda Guerra Mondiale esercitò il ministero della consolazione. Era particolarmente attenta alla preziosità del tempo che evitava di sprecare, spendendosi tra il lavoro e la preghiera.

Al termine del dibattito, i Consultori all’unanimità si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 16 maggio 2017. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’eroicità delle virtù. Il suo vivo spirito di fede si mostrò soprattutto con una preghiera incessante, la ricerca costante della volontà di Dio, la devozione a Gesù Eucaristia. Fu sempre animata dall’amore verso Dio, che traduceva in carità fraterna, soprattutto verso i poveri e gli orfani.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.