Causa in corso
Maria del Sacro Cuore (al secolo: Mary Glowrey)
- Venerabile Serva di Dio -

Maria del Sacro Cuore (al secolo: Mary Glowrey)

(1887 - 1957)

Venerabilità:

- 21 novembre 2025

- Papa  Leone XIV

Religiosa professa della Società di Gesù, Maria, Giuseppe; rappresenta un modello esemplare di donna cristiana, consacrata e impegnata nella professione medica a servizio degli ultimi. Le sue doti umane furono messe a disposizione dei fratelli più bisognosi. Non fu soltanto medico speso a servizio dei malati per amore di Cristo, ma anche una religiosa esemplare nella pratica delle virtù

  • Biografia
La sua figura emerge nella ricchezza umana e spirituale, costituendo per l’epoca e per i luoghi ove ella operò un vero e proprio modello di sana emancipazione femminile, capace di incarnare del proprio operato un sentimento di autentica vocazione evangelica, di amore per Dio e di carità per il prossimo

 

La Venerabile Serva di Dio Maria del Sacro Cuore (al secolo: Mary Glowrey), terza di 9 figli, nacque il 23 giugno 1887 a Birregurra, nel distretto di Victoria (Australia). Fu battezzata non appena il parroco andò in visita a Birregurra, nel giugno o luglio di quell’anno. La sua era una famiglia cattolica, che educava i figli alla devozione e alle opere di carità. Mary aveva solo cinque mesi, quando i Glowrey, dopo il pensionamento del nonno paterno, si spostarono a Garvoc, 100 km più ad ovest. Lì la salute di suo padre si deteriorò e il medico suggerì un clima più asciutto. Per questo la famiglia si spostò 200 km a nord, nella piccola città di Watchem: qui la Serva di Dio visse dall’età di 5 anni fino ai 13, quando entrò nel South Melbourne College.

Mary visse a Melbourne dal 1901 al 1920, prima come studente, poi come medico. Intraprese gli studi per il conseguimento del Bachelor of Arts nell’Università di Melbourne, poi all’inizio del 1906 trasferì il suo corso di studi alla facoltà di medicina della medesima Università. Medici e uomini di Chiesa videro con perplessità la sua scelta, dal momento che al tempo era opinione comune che la professione medica non si addicesse affatto ad una donna. Mary non ci fece alcun caso e perseverò nella sua scelta. Tra l’altro, coinvolgendosi in prima persona per la difesa dell’insegnamento morale della Chiesa nelle questioni bioetiche.  

Ottenne la prima laurea in medicina nel 1910 e, per proseguire ulteriormente negli studi, si trasferì al Christchurch Hospital in Nuova Zelanda. Tornò a Melbourne dopo circa un anno ed aprì un ambulatorio privato in Collins St. Entrò quindi come Senior Resident Surgeon alla Royal Victorian Eye and Ear Hospital, dove diventò refrazionista. Lavorò anche come oculista onorario al Queen Victoria Memorial Hospital in Melbourne e come medico al Saint Vincent Hospital.

Il 24 ottobre 1915 la partecipazione alla Messa nella cattedrale di Saint Patrick ebbe per lei un particolare valore spirituale. Tornata a casa infatti trovò un pamphlet, a lei indirizzato da un sacerdote già Curato a Watchem, su Agnes McLaren (1837-1913), medico scozzese che all’età di 61 anni si convertì al cattolicesimo ed a 72 andò in India per aprire un ospedale per la cura delle donne. Mary Glowrey comprese che Dio stava chiedendo anche a lei di andare in India come medico e come missionaria. Nell’India di quel tempo infatti accedere alle cure mediche senza una grande disponibilità di denaro era impossibile per milioni di persone, soprattutto per le donne.

Dall’Arcivescovo di Madras ottenne il permesso di recarsi a Guntur come postulante nella Società di Gesù, Maria, Giuseppe. A Guntur non vi era allora una presenza cristiana importante; l’area faceva parte dell’Arcidiocesi di Madras, fino a quando il territorio non venne diviso e nacque la diocesi di Nellore (1928), con Guntur e Kurnool. Guntur diventerà diocesi nel 1940.

Prima di partire per l’India Mary Glowrey impiegò altro tempo per una formazione professionale più completa e nel 1919 superò l’esame di MD (Medicine Doctor), che copriva la medicina, la ginecologia, l’ostetricia e l’oftalmologia. Si imbarcò il 21 gennaio 1920. Fin dal suo arrivo, il 12 febbraio seguente, lavorò nel dispensario di San Giuseppe. Circa 150 pazienti si rivolgevano ogni giorno al dispensario per ricevere cure e spesso capitò che la Serva di Dio dovesse battezzare bambini in pericolo di vita, cui dava il nome dei suoi cari in Australia. Si mise a studiare il telugu, per parlare con la gente nella loro lingua locale, e l’olandese, per dialogare con le consorelle.

Entrò a tutti gli effetti nella Società il 20 maggio 1920, all’età di 32 anni, come prima ed unica postulante in India. Prima che iniziasse il noviziato la superiora generale, insieme all’arcivescovo John Aelen, chiese alla Santa Sede il permesso per Mary Glowrey di continuare ad esercitare la medicina anche dopo la professione temporanea. Nell’ottobre 1920 Papa Benedetto XIV le concesse lo speciale permesso di compiere il lavoro di medico in bonum animarum, facendo di lei la prima suora, medico e missionaria. Nello stesso tempo l’Arcivescovo ottenne da Roma il permesso che facesse il noviziato a Guntur. La Serva di Dio ricevette quindi l’abito religioso e all’inizio del noviziato prese il nome di Suor Maria del Sacro Cuore.

Fece la professione temporanea il 29 novembre 1921 e quella perpetua il 29 novembre 1924. Poiché il dispensario non era sufficiente per la richiesta di cure mediche, diventò esso stesso ospedale nel febbraio 1925. Diventò famoso nella zona come il nome di ‘Kanyala Hospital, cioè “ospedale delle suore”. Nel 1929, mentre il numero dei pazienti superava i 40.000 all’anno, il governo indiano riconobbe l’ospedale come scuola pratica per le infermiere. Suor Maria del Sacro Cuore, l’unico medico della struttura, si coinvolse molto per la promozione delle vocazioni all’interno della Società ed anzi lo considerò parte precipua del suo apostolato.

Diede inizio alla Catholic Hospital Association, che raccoglieva vescovi, superiori religiosi, istituzioni sanitarie cattoliche e i medici cattolici degli ospedali governativi. l personale medico. Espresse così il proprio carisma di lavoro in rete. Avrebbe voluto anche fondare un college medico cattolico: lavorò instancabilmente per questo, ma non ci riuscì. Nel luglio 1952 fu eletta nel Consiglio generale della Società di Gesù, Maria, Giuseppe, che si tenne in Olanda nel novembre successivo.

Nel 1955 le condizioni di salute peggiorarono. La diagnosi fu di tumore alle ossa, è risaputo come particolarmente doloroso. Parve opportuno ai superiori che lasciasse Guntur e si trasferisse al convento di Bangalore, dove la si sarebbe potuta curare ed assistere meglio. Lasciò quindi Guntur il 10 aprile 1956. Subì 4 interventi chirurgici all’ospedale di Santa Filomena a Bangalore. Mary Glowrey era consapevole che la fine si stava avvicinando.

Morì al mattino presto del 5 maggio 1957, domenica del Buon Pastore, e lo stesso giorno fu sepolta nel cimitero della chiesa di San Patrick a Bangalore. Il 29 novembre 2016 i resti mortali della Serva di Dio furono trasferiti nel St. Joseph’s Convent Campus di Guntur, dove vennero nuovamente sepolti.

La Venerabile Serva di Dio rappresenta un modello esemplare di donna cristiana, consacrata e impegnata nella professione medica a servizio degli ultimi. Le sue doti umane furono messe a disposizione dei fratelli più bisognosi. Non fu soltanto medico speso a servizio dei malati per amore di Cristo, ma anche una religiosa esemplare nella pratica delle virtù. La sua fede, nutrita sin da fanciulla, crebbe e si consolidò, rafforzata dalla costante preghiera e da una intensa vita sacramentale. Come donna di fede unì all’attività medica un forte impegno di evangelizzazione tra le fasce più fragili della società ancora suddivisa in caste, dedicandosi soprattutto alle donne ai bambini. 

Visse profondamente le virtù teologali confidando nel Signore per affrontare le difficoltà incontrate nel corso del cammino, e rafforzò in sé la speranza cristiana, sentendo sempre il sostegno di Dio nelle avversità e nelle sofferenze. Servì i malati, i deboli, i più indifesi con grande spirito di carità. Affrontò con coraggio e determinazione gli ostacoli e le difficoltà sorte in situazioni di estrema penuria sanitaria, compiendo viaggi difficili per raggiungere villaggi lontani. Sapeva esercitare la virtù della prudenza anche nell’informare i malati riguardo ai rischi per la loro salute e s’impegnò costantemente per la difesa della vita umana in ogni contesto, dall’inizio e fino al termine naturale. La fama di santità che la accompagnò nel corso della vita, perdurò anche dopo la morte come attestato da molteplici testimonianze e documentazione pervenuta.