Causa in corso
Maria della Mercede Cabezas Terrero
- Venerabile Serva di Dio -

Maria della Mercede Cabezas Terrero

(1911 - 1993)

Venerabilità:

- 27 febbraio 2017

- Papa  Francesco

Fondatrice dell’Istituto Religioso delle Operaie Missionarie del Sacro Cuore di Gesù; sin da piccola cercò di vivere una vera amicizia con il Signore e ben presto nutrì il desiderio di consacrarsi totalmente a Lui. Il discernimento fu lungo e non privo di sofferenze, che ella accettò con pazienza

  • Biografia
Fu sempre determinata nel compiere anzitutto la volontà di Dio, nella ricerca della preghiera, nell’offerta totale della sua vita, nell’obbedienza ai direttori spirituali, nella particolare sensibilità a cogliere la povertà e i bisogni degli altri

 

La Venerabile Serva di Dio Maria della Mercede Cabezas Terrero nacque a San Cristóbal de la Cuesta (Spagna) il 19 dicembre 1911, in una famiglia di umile condizione sociale, di grande fede e singolare carità. A motivo della sua salute fragile, ricevette una formazione culturale elementare. Ancora adolescente, mentre stava parlando con alcune amiche, sentì che il Signore la chiamava alla vita consacrata. Si confidò con un sacerdote il quale l’assicurò nella vocazione. Nel 1925 si ammalò gravemente di un male di natura sconosciuta. Vari medici la visitarono e, il 3 marzo 1930, venne operata senza alcun esito positivo, anzi con complicazioni ulteriori. Giunta in fin di vita, il 30 marzo 1936, ricevette l’Unzione degli infermi. P. Antonio Flores, S.I., suo direttore spirituale, le propose di chiedere la guarigione immediata per intercessione di P. Bernardo de Hoyos, S.I. Il 22 aprile, alla presenza della famiglia della Serva di Dio, mentre il sacerdote leggeva le preghiere dei moribondi, improvvisamente guarì.

Iniziò un cammino di discernimento vocazionale, molto sofferto, percorso nella preghiera, nell’offerta, nell’obbedienza ai vari direttori spirituali che la guidarono. La famiglia, specie i genitori, furono per lei un grande sostegno.

Ancora nei giorni successivi alla guarigione ebbe una specie di visione che narrò al direttore spirituale: stava pregando ed ecco all’improvviso vide gente di ogni età che la guardava. Erano poveri che correvano verso di lei gridando “giustizia, giustizia. Non siamo anche noi redenti?”. Più lei cercava di allontanarsi più essi correvano. Il direttore spirituale la cacciò in malo modo dicendo che sono cose del demonio. Dopo quattro mesi dalla guarigione, recuperata la salute, si stabilì a Salamanca, presso casa del fratello, e si dedicò alla carità, specie all’apostolato negli ospedali.

Il 12 giugno 1936 giunse nella stessa città il direttore spirituale, il quale la invitò nuovamente ad entrare in un Istituto Religioso. La Venerabile Serva di Dio, obbedendo, dapprima entrò nella Congregazione delle Ancelle del Sacro Cuore e, non sentendosi lì chiamata, fu indirizzata all’Istituto delle Religiose di Maria Immacolata. Nonostante i dubbi e la sofferenza, per obbedienza, decise di proseguire il percorso. Nel 1937, in piena Guerra civile, iniziò un fecondo lavoro di apostolato nei quartieri poveri, in particolare, insieme ad alcune amiche, visitando i feriti di guerra negli ospedali. Nel 1940, dovette recarsi a Madrid, a causa di un’infezione al dente del giudizio. Offrì queste sofferenze al Signore in riparazione dei peccati e delle bestemmie. Uscì temporaneamente dall’Istituto il 7 agosto 1940 e, dopo aver trascorso un anno a curarsi e svolgendo l’apostolato, nell’aprile 1941 fu riammessa, ma sentì che il Signore le chiedeva una nuova fondazione, dedita all’assistenza degli ammalati e all’educazione dei bambini.

Nel 1948, si trasferì a Santander, dove vi era il suo direttore spirituale P. Juan Lamamié de Clairac y de la Colina, S.I., e, il 14 settembre 1949, gettò le basi della Pia Unione delle Operaie Missionarie del Sacro Cuore di Gesù. Con il sopraggiungere di nuove vocazioni, poté aprire altri centri in diverse Diocesi. Nella Casa Madre di Santander, intanto, la Venerabile Serva di Dio realizzò un proficuo apostolato tra gli zingari, i poveri, gli emigranti e le bambine che venivano raccolte dalla strada. Nel 1972, il Vescovo di Santander, Mons. Juan Antonio del Val, concesse l’approvazione ecclesiastica e l’Istituto divenne di diritto diocesano. La Serva di Dio fu riconosciuta Fondatrice e, per volere delle Suore, Superiora Generale fino agli ultimi due anni di vita. Colpita da trombosi rimase semiparalizzata e riacutizzatasi la tubercolosi, morì il 30 settembre 1993 a Santander (Spagna).

INCHIESTA DIOCESANA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Santander (Spagna), dall’8 febbraio 2003 al 24 marzo 2004, durante la quale furono raccolte le prove documentali e vennero escussi trentatré testi, di cui tre ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 3 febbraio 2006.

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 1° dicembre 2015. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio sin da piccola cercò di vivere una vera amicizia con il Signore e ben presto nutrì il desiderio di consacrarsi totalmente a Lui. Il discernimento fu lungo e non privo di sofferenze, che la Venerabile Serva di Dio accettò con pazienza. Per cercare il disegno che il Signore le aveva riservato si fece guidare da tre direttori spirituali che la sottoposero a prove anche dure. La Venerabile Serva di Dio aderì alle loro indicazioni sempre con spirito di obbedienza. Nel cammino ascetico la sostennero pure i genitori e la sorella. Fu forte nelle vicende della Fondazione dell’Istituto delle “Operaie Missionarie del Sacro Cuore”, dedito all’assistenza degli ammalati, dei bambini e dei bisognosi. Sebbene fosse fragile nel fisico, la Venerabile Serva di Dio fece sacrifici per la salvezza delle anime. Fu una donna dalla grande fede e dalla intensa preghiera, che con il suo esempio avvicinò molte persone a Dio. La speranza e la carità furono le sue virtù fondanti. Visse la carità attraverso l’attenzione alle necessità degli altri, dedicandosi particolarmente ai moribondi per aiutarli a morire santamente. Curò i poveri non solo materialmente ma anche spiritualmente. Mostrò zelo materno per l’educazione dei bambini. Durante la guerra civile spagnola si prodigò nell’assistenza ai feriti. La sua spiritualità fu intrisa di devozione al Cuore di Gesù ed alimentata dalla frequente partecipazione ai sacramenti.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 14 febbraio 2017. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Serva di Dio, sottolineò l’intensità del suo amore a Cristo, manifestato nella devozione al Sacro Cuore di Gesù e nel servizio del prossimo. Fu sempre determinata nel compiere anzitutto la volontà di Dio, nella ricerca della preghiera, nell’offerta totale della sua vita, nell’obbedienza ai direttori spirituali, nella particolare sensibilità a cogliere la povertà e i bisogni degli altri. Spinta da un forte desiderio di apostolato, cercò la salvezza delle anime, aiutandole a conoscere Dio e la sua misericordia. Le sue aspirazioni spirituali ebbero come coordinate il dolore e l’amore, la fragilità e la forza in Colui che le dava conforto.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.