Causa in corso
Maria Felicita Fortunata Baseggio
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Felicita Fortunata Baseggio

(1752 - 1829)

Venerabilità:

- 20 febbraio 2021

- Papa  Francesco

Monaca dell’Ordine di Sant’Agostino,  visse le esperienze mistiche, connotate dalla passione di Gesù Cristo, come oblatività sempre presente nella sua vita monastica

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
La sua casa divenne luogo di carità e di preghiera

 

    La Venerabile Serva di Dio Maria Felicita Fortunata Baseggio (al secolo: Anna Clara Giovanna) nacque il 5 maggio 1752 a Ferrara (Italia), dove la famiglia, originaria di Rovigo, si era trasferita per motivi di lavoro. Il padre era uno scultore del legno. All’età di 10 anni, cominciò ad imparare l’arte dell’intaglio del legno e per l’apprendimento si spostò a Venezia, Padova, Senigallia e Siena. A 14 anni tornò a Rovigo. In questi anni avvertì la vocazione religiosa, contrastata dai genitori. A 18 anni il Signore le concesse la grazia mistica di partecipare alla sua passione, tra cui anche le stimmate a 18 anni: cinque piaghe sanguinanti a forma di croce sul petto.

    Nel 1783, entrò nel convento delle Terziarie di San Francesco a Rovigo, dove fu accolta nonostante fosse senza dote. Progredì nella vita spirituale in convento, dove fece ulteriori esperienze mistiche, in unione con la passione di Cristo.

    Il 9 novembre 1785 emise la professione solenne. Nel 1791 venne eletta Priora. Il governo non fu senza difficoltà, in modo particolare a causa di alcune sorelle invidiose. Dopo tre anni, fu nominata Vice superiora e sagrestana e, nel 1799, alla morte della Priora, la fu nuovamente eletta all’ufficio di Priora. Nel 1805 per le leggi napoleoniche il convento fu soppresso. A Rovigo, riuscì a sopravvivere al regime napoleonico il monastero della Santissima Trinità delle Eremitane di Sant’Agostino. Come altre consorelle, anche lei entrò in questo monastero per continuare la vita religiosa. Nel 1810, con la soppressione degli Istituti Religiosi, anche il monastero delle agostiniane venne chiuso e le religiose furono costrette a tornare alla vita secolare. Si trasferì in casa del fratello, dove visse dal 1810 al 1812, poi chiese di vivere vicino al Duomo, prendendo in affitto un’abitazione. Il sussidio governativo per le religiose esclaustrate permise il suo sostentamento, il resto lo aggiunse la Provvidenza tramite persone buone che la aiutarono economicamente. Visse come monaca, anche se fuori convento, continuando ad avere esperienze mistiche. La sua casa divenne luogo di carità e di preghiera.

    Verso la fine della vita, avendo bisogno di assistenza per l’anzianità e la malattia, si trasferì nella casa di un nipote a Rovigo (Italia), dove morì l’11 febbraio 1829, all’età di 77 anni.

    La Venerabile Serva di Dio ebbe una fede incrollabile. Dinanzi alle tante dolorose prove della vita, non perse mai la fiducia in Gesù. Visse le esperienze mistiche, connotate dalla passione di Gesù Cristo, come oblatività sempre presente nella sua vita monastica. Per quanto riguarda la speranza, si fidò sempre della Provvidenza Divina, riuscendo a vivere con quel poco che aveva e facendo anche opere di carità. Visse la carità verso Gesù, soprattutto per il mistero della sua passione redentrice. E riguardo al prossimo, davanti alle molteplici angherie ricevute dai familiari e da alcune consorelle, non si lamentò, volendo fare sempre la volontà di Dio.

 

ADRIA-ROVIGO

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della Serva di Dio

MARIA FELICITA FORTUNATA BASEGGIO

(al secolo: Anna Clara Giovanna)

Monaca dell’Ordine di Sant’Agostino

(1752-1829)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “A voi è stata data la grazia non solo di credere in Cristo, ma anche di soffrire per lui” (Fil 1,29).

    Le parole dell’Apostolo rivivono nella testimonianza di vita cristiana e di virtù religiose della Serva di Dio Maria Felicita Fortunata Baseggio (al secolo: Anna Clara Giovanna), che nella pienezza dell’amore per Dio e verso il prossimo ha consumato la sua esistenza.

    La Serva di Dio nacque a Ferrara il 5 maggio 1752. La sua naturale propensione alle arti figurative permise ai genitori di immaginare per lei un brillante avvenire da artista. Non poté tuttavia tenere nascosti i segni della chiamata a consacrare la sua vita a Dio. I genitori e il fratello la ostacolarono in ogni modo, al punto che doveva pregare di nascosto. Tutto sopportò con grande pazienza e benevolenza.

    Aveva compiuto 30 anni quando entrò nel convento delle Terziarie di San Francesco a Rovigo, scegliendo per sé una singolare vita di penitenza. Assunse il nome di Maria Felicita Fortunata ed emise la professione religiosa il 9 novembre 1785. Era esemplare per umiltà e obbedienza nei confronti della superiora e del proprio confessore. Non le mancarono le invidie da parte di alcune consorelle, per le quali soffrì anche quando lei stessa divenne superiora. Allorché i conventi furono chiusi a forza dalle leggi napoleoniche, la Serva di Dio, insieme con altre religiose, fu accolta dalle Monache Eremitane di Sant’Agostino nel convento della Santissima Trinità di Rovigo. Il 28 luglio 1806 pronunciò i voti solenni secondo la Regola Agostiniana. Anche in questo luogo alcune consorelle che le riservarono sempre rancori ed angherie.

    Dopo cinque anni anche il convento delle Monache Eremitane di Sant’Agostino venne chiuso e la Serva di Dio costretta a vivere nel mondo. Continuò a coltivare in tutto la vita religiosa, cercando Dio con fedeltà e perseveranza nella solitudine del cuore e nella modestia della propria casa. Questa è stata chiamata “casa di beatitudine” per la forza della sua fede, l’efficacia della sua speranza e la testimonianza della sua carità.

    In ogni tempo della vita la Serva di Dio si affidò con completo abbandono alla volontà del Signore. Mettendo a frutto i doni di grazia che aveva ricevuto, sostava in preghiera davanti a Gesù Crocifisso e ne era consolata. Patire per amore di Dio e condividerne il peso delle sofferenze fu suo grande desiderio. Non rifiutava le mansioni più umili e la fatica di servire prontamente. Non serbava rancore nel cuore, anzi cercava ovunque di promuovere la concordia, secondo lo spirito di Sant’Agostino. Specialmente negli ultimi tempi della sua vita, molti si recavano da lei per essere consigliati, consolati, incoraggiati ed ella li ascoltava con prudenza e mansuetudine. 

    Bisognosa di cure, trascorse gli ultimi anni presso un nipote. Morì l’11 febbraio 1829 circondata da una diffusa fama di santità.

    In virtù di essa si stabilì di aprire la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio. Presso la Curia ecclesiastica di Adria-Rovigo si è celebrata dal 30 maggio 1995 al 17 marzo 2007 l’Inchiesta diocesana, sulla cui validità giuridica questa Congregazione delle Cause dei Santi ha emesso il decreto il 27 giugno 2008. Si è allora preparata la Positio, che è stata sottoposta al giudizio dei Consultori Storici il 12 giugno 2018. Si è quindi discusso, secondo le consuete procedure, se la Serva di Dio abbia esercitato al grado eroico le virtù cristiane. Il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi il 5 marzo 2020 ebbe esito favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 9 febbraio 2021, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico della Serva di Dio Maria Felicita Fortunata Baseggio (al secolo: Anna Clara Giovanna), Monaca dell’Ordine di Sant’Agostino, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 20 febbraio 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                            + Fabio Fabene

                                                                            Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                            Segretario

 

 

 

 

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ADRIENSIS-RHODIGIENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servae Dei

MARIAE FELICITATIS FORTUNATAE BASEGGIO

(in saeculo: Annae Clarae Ioannae)

Monialis Ordini Sancti Augustini

(1752-1829)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

 

    “Vobis hoc donatum est pro Christo, non solum ut in eum credatis, sed ut etiam pro illo patiamini” (Philp 1,29).

    Haec Apostoli verba christianae vitae religiosarumque virtutum testimonio Servae Dei Mariae Felicitatis Fortunatae Baseggio (in saeculo: Annae Clarae Ioannae) reviviscunt, quae perfecta caritate in Deum proximumque dies suas consummavit.

    Serva Dei Ferrariae die 5 mensis Maii anno 1752 est orta. Eius natura ad formas et figuras parentes induxit ut artificem luculente futuram eam proponeret. Signa vocationis ad vitam Deo consecrandam attamen occulere noluit. Cui parentes ipsi fraterque suus omni modo obstiterunt, adeo ut clam precari deberet. Magna patientia benevolentiaque cuncta toleravit.

    Tringinta annos nata, conventum Tertiariarum Sancti Francisci ingressa est Rhodigii, singularem penitentiae vitam suscipiens. Nomen Mariae Felicitatis Fortunatae sumpsit et professionem religiosam die 9 mensis Novembris anno 1785 emisit. Humilitate ac oboedientia ad confessarium et priorissam erat exemplo. Aliquarum sororum invidiis non caruit, quibus multum laboravit et cum ipsa priorissa facta est. Conventibus vi ob Napoleonis leges clausis, Serva Dei, una cum aliis religiosis, a Monialibus Eremitis Sancti Augustini Rhodigii est accepta in conventu Sanctissimae Trinitatis. Die 28 mensis Iulii anno 1806 sollemnia vota nuncupavit iuxta Regulam Sancti Augustini. Hoc tempore quoque nonnullae sorores inimicitias vexationesque assidue ei praebuerunt.

    Quinque post annos conventus Monialius Eremitarum Sancti Augustini etiam clausus est, itaque Serva Dei in saeculo vivere debuit. Vitam religiosam omnino colere perrexit, Deum fideliter et perseveranter quaerens in solitudine cordis et in modestia domus. Quae “domus beatitudinis”, propter eius praestantiam fidei, fortitudinem spei atque caritatis testimonium, est nominata.                                                 

    Omni vitae tempore Serva Dei tota animi effusione se voluntati Dei commisit. Gratiae munera, quae erat ornata, usa est fructuose. Coram Iesu Crucifixo summo solacio diu orare solebat. Pro caritate Dei pati atque partem dolorum eius pondus sufferre maxime cupiebat. Humiliora officia numquam recusavit ac prompte ministrandi laborem. Nec odium corde servabat, immo ubique iuxta mentem Sancti Augustini concordiam promovere conabatur. Extremo praecipue eius vitae tempore, plurimi ad consilium petendum, solacium fruendum vel animum roborandum adibant eam, quae prudentia mansuetudineque iis attendebat.

    Curarum egens, postremos annos apud nepotem degit. Die 11 mensis Februarii anno 1829 obiit, pervagata sanctitatis fama circumfusa.

    Hac ipsa fama statutum est Servae Dei Causam Beatificationis et Canonizationis incipi. Apud Curiam ecclesiasticam Adriensem-Rhodigiensem a die 30 mensis Maii anno 1995 ad diem 17 mensis Martii anno 2007 Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica de validitate haec Congregatio de Causis Sanctorum die 27 mensis Iunii anno 2008 decretum emisit. Positio tum est exarata, quae Consultorum Historicorum iudicio die 12 mensis Iunii anno 2018 est subiecta. Inde, consuetas secundum normas, disceptatum est an Serva Dei christianas virtutes heroico in gradu exercuisset. Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus die 5 mensis Martii anno 2020 faustum exitum habuit. Patres Cardinales et Episcopi, in Ordinaria diei 9 mensis Februarii anno 2021 Sessione congregati, Servam Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico more excoluisse sunt professi.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Mariae Felicitatis Fortunatae Baseggio (in saeculo: Annae Clarae Ioannae), Monialis Ordinis Sancti Augustini, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 20 mensis Februarii a.D. 2021.