Maria Francesca Foresti (al secolo: Eleonora)
(1898 - 1953)
Fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane Adoratrici; religiosa piena di speranza ed entusiasmo ebbe sofferenze e delusioni, ma continuò ad abbandonarsi al Signore in una radicale donazione di sé. Soffrì la notte oscura dell’anima che l’unì ancora di più alla Passione di Gesù
Maria Francesca Foresti (al secolo: Eleonora) nacque a Bologna (Italia) il 17 febbraio 1878, in una famiglia profondamente religiosa. Nel 1889 venne iscritta come educanda nel collegio Emiliani di Fognano, retto dalle Suore Domenicane. Fu un’esperienza molto difficile per la rigidità della formazione, che ella visse cercando consolazione in Gesù, al quale fece privatamente voto di castità il 2 febbraio 1890, subito dopo aver ricevuto il sacramento dell’Eucarestia.
Rientrata in famiglia nel 1897, continuò a coltivare la sua fede tramite la preghiera e le opere di carità. Sentendosi chiamata alla vita consacrata, si recò a Firenze presso le Suore della Carità e prestò servizio presso l’ospedaletto di Santa Chiara, ma ben presto fece ritorno a Bologna a causa della salute malferma.
Nel 1901, fondò un movimento devozionale che prese il nome di “Consolatrici dell’Uomo Dio” e, nel 1910, entrò presso la Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Brisighella ma, a causa della morte del padre, anche questo tentativo non andò a buon fine.
Nel 1919, condivise con San Pio da Pietrelcina l’idea di dedicarsi alla vita contemplativa, coltivando una particolare devozione a Gesù Eucarestia tramite la preghiera dell’Adorazione offerta in riparazione di tutti gli oltraggi contro di Lui, e all’educazione dei giovani tramite l’insegnamento del catechismo.
Nel 1920, trasferitasi a Reggio Emilia, diede vita all’Istituto Religioso “Suore Adoratrici Vittime del Divin Cuore” e, insieme ad altre aspiranti, vestì l’abito religioso. Il 26 dicembre 1942 la Congregazione venne aggregata all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, prendendo il nome di “Francescane Adoratrici”.
Nonostante la salute malferma a causa di problemi cardiaci, diede vita alle confraternite “Pia Unione delle Aggregate”, “Pia Unione delle Consolatrici” e si impegnò nel tentativo di fondare l’Ordine dei Sacerdoti Adoratori. Il 9 ottobre 1950 fu celebrato il primo Capitolo Generale della Congregazione delle Francescane Adoratrici. Venne eletta Superiora generale, nonostante fosse a letto e non avesse potuto neppure partecipare ai lavori.
Colpita da trombosi, morì il 12 novembre 1953 a Ozzano Emilia (Italia).
La Venerabile Serva di Dio fu animata da fede semplice ma profonda, segnata dalla spiritualità vittimale con particolare devozione alla Passione di Cristo. Visse con gioia e serenità la propria consacrazione, sempre alla ricerca della volontà di Dio. Fu fedele e costante nell’esercizio della sua vocazione riparatrice che attuò soprattutto intensificando nel corso della vita l’Adorazione Eucaristica.
Come Fondatrice e Superiora generale fu attenta alle esigenze delle consorelle a partire dalle piccole cose quotidiane. Correggeva le giovani con fermezza ma anche con grande dolcezza, educandole ad una vita di obbedienza nel rispetto della libertà di ciascuna.
Visse costantemente alla presenza di Dio da cui ricevette doni soprannaturali che recepì in umiltà e nel nascondimento. Religiosa piena di speranza ed entusiasmo ebbe sofferenze e delusioni, ma continuò ad abbandonarsi al Signore in una radicale donazione di sé. Soffrì la notte oscura dell’anima che l’unì ancora di più alla Passione di Gesù. P. Pio la aiutò a superare queste sofferenze, invitandola a perseverare nella fiducia e nella speranza. Religiosa semplice secondo il carisma francescano, si lasciò guidare, accettando con pazienza e costanza i consigli e l’accompagnamento spirituale.
La fama di santità è limitata, poiché circoscritta all’Istituto da lei fondato, comunque è persistente sino ai nostri giorni.