Causa in corso
Maria Giuseppa Aubert (al secolo: Susanna)
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Giuseppa Aubert (al secolo: Susanna)

(1835 - 1926)

Venerabilità:

- 01 dicembre 2016

- Papa  Francesco

Fondatrice dell’Istituto delle Figlie di Nostra Signora della Compassione; fu una donna alla costante ricerca della volontà di Dio, che cercò di realizzare ovunque, nonostante le difficoltà. Animata da una fede profonda, alimentata dalla preghiera e dalla fiducia nella Divina Provvidenza, si dedicò alle opere di carità verso i poveri e gli emarginati

  • Biografia
La sua profonda fede animò e sostenne le sue opere, in particolare la formazione delle religiose

 

La Venerabile Serva di Dio Maria Giuseppa Aubert (al secolo: Susanna) nacque il 19 giugno 1835 a Saint-Symphorien-de-Lay (Lione, Francia). Fin da piccola apprese dalla madre e dalla nonna l’amore per la preghiera, un grande rispetto per i poveri e una profonda devozione alla Madonna, invocata con il titolo di Nostra Signora della Compassione. All’età di due anni, rimasta immobilizzata per lungo tempo a causa di un incidente, riacquistò in modo improvviso la piena salute. La guarigione fu univocamente attribuita all’intercessione della Madonna della Fourvière.

Nel 1840, si trasferì a Lione, dove frequentò la scuola presso il Monastero delle Benedettine di La Rochette. Rientrata in famiglia, studiò musica, arte, taglio e cucito, lingua e letteratura. Inoltre, lavorò come infermiera volontaria con i reduci della guerra di Crimea e con i malati di colera. Per la sua formazione spirituale fu aiutata in particolare dai Padri Maristi, che instillarono in lei i germi della vocazione missionaria. Poté usufruire anche della direzione spirituale di San Giovanni Maria Vianney, che visitò più volte.

Nel 1860, superando l’opposizione della famiglia, si aggregò al Vescovo Giovanni Battista Pompallier e ad altri missionari in partenza per la Nuova Zelanda. Dal 1870 dimorò ad Auckland, dove si occupò dei bambini Māori del Nazareth Institute, fondato dallo stesso Vescovo Pompallier. Successivamente si trasferì a Hawkes Bay, dove entrò a far parte del Terz’Ordine di Maria, professando i voti il 15 agosto 1872. Si occupò della catechesi e diede vita ad una ramificata attività assistenziale, educativa e missionaria, orientandosi soprattutto verso i bambini poveri, rifiutati e seriamente malati, disabili o incurabili. Nel 1883 fu inviata a fare da interprete ad un gruppo di Suore dell’Istituto di San Giuseppe di Nazaret, che si accingevano ad aprire una scuola nel villaggio Māori di Hiruharama sul Whanganui River.

Quando le Suore lasciarono la missione l’anno seguente, essa, insieme ad alcune compagne, continuò la loro opera, che il 14 settembre 1892, portò alla nascita della Congregazione delle Figlie di Nostra Signora della Compassione, approvata dall’Arcivescovo di Wellington. La Venerabile Serva di Dio assunse come Superiora il nome di Suor Maria Giuseppa. Le Suore orientarono la loro attività soprattutto verso i Māori, prendendosi cura in modo particolare dei bambini, spesso illegittimi e abbandonati, curando i malati e i senzatetto. La Serva di Dio istituì a questo riguardo scuole e dispensari, coltivando erbe medicinali e confezionando personalmente medicamenti per le varie malattie. Ella compose anche un catechismo e manuali di grammatica e di conversazione in lingua locale.

Il 6 novembre 1912 ebbe luogo il primo Capitolo Generale della Congregazione, in cui la Venerabile Serva di Dio fu eletta Superiora Generale. Al fine di ottenere l’approvazione pontificia della nuova famiglia religiosa, la Serva di Dio si recò nel 1913 a Roma, dove poté incontrare nel 1914 San Pio X. Il 1° aprile 1917 la Congregazione ottenne il Decreto di Lode. A causa della Guerra Mondiale in corso, la Serva di Dio riuscì a tornare in Nuova Zelanda solo nel 1920. Il Capitolo Generale la rielesse nuovamente Superiora. Dedicò gli ultimi anni a preparare i documenti fondamentali dell’Istituto e a provvedere alla fondazione di un ospedale per i poveri a Island Bay, ove stabilì la Casa Madre della Congregazione.

Morì il 1° ottobre 1926 a Island Bay (Nuova Zelanda).

 

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Wellington (Nuova Zelanda), dal 18 aprile al 4 luglio 2004, durante la quale fu raccolta la documentazione e vennero escussi diciassette testi, di cui sei ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 24 febbraio 2006.

 

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 14 gennaio 2014. A conclusione di un approfondito dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu unanimemente affermativo.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 6 ottobre 2015. I Consultori prescritti sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio fu una donna alla costante ricerca della volontà di Dio, che cercò di realizzare ovunque, nonostante le difficoltà. Animata da una fede profonda, alimentata dalla preghiera e dalla fiducia nella Divina Provvidenza, si dedicò alle opere di carità verso i poveri e gli emarginati. Particolare attenzione riservò agli orfani e alle ragazze, soprattutto provenienti dalla popolazione dei Māori, di cui cercò di apprendere la cultura.

Si prodigò per intrecciare relazioni di rispetto reciproco fra la popolazione bianca e quella autoctona, di cui favorì la promozione umana e culturale.

Con animo generoso, fu sempre disponibile nei confronti di chiunque ricorreva a lei, divenendo un solido punto di riferimento nella missione. Lo stile mite e tenero nell’avvicinare le persone si tradusse in un atteggiamento di misericordia che univa le persone a Dio.

Concepì la vita religiosa all’insegna della libertà e accolse come elemento fondamentale della Congregazione la “mistica dell’attività”, prediligendo la carità apostolica. Ciò la portò ad accogliere Cristo nei sofferenti, sopportando difficoltà ed ostacoli, primo fra tutti quello dell’inculturazione. Nonostante l’età avanzata, si recò a Roma, con lo scopo di ottenere l’approvazione pontificia della sua Congregazione. A causa della Prima Guerra Mondiale dovette rimanere nella Città Eterna a lungo, ma anche in Italia si occupò dei bisognosi.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 18 ottobre 2016. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, mise in rilievo sia il suo particolare carisma verso i bambini orfani o abbandonati, sia l’obbedienza alla volontà di Dio. Ebbe una grande compassione verso chiunque soffrisse. La sua profonda fede animò e sostenne le sue opere, in particolare la formazione delle religiose, l’elaborazione del catechismo in lingua locale, la preparazione di un libro di preghiere per gli indigeni, l’istituzione di scuole, dispensari e ospedali per poveri. Mossa dall’amore per Dio, non fece mai distinzione di classe, razza o religione quando doveva andare incontro a chi aveva bisogno del suo aiuto.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.