Causa in corso
Maria Raffaella del Sacro Cuore di Gesù (al secolo: Sebastiana Lladó y Sala)
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Raffaella del Sacro Cuore di Gesù (al secolo: Sebastiana Lladó y Sala)

(1814 - 1899)

Venerabilità:

- 21 dicembre 2016

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria; cresciuta in una robusta vita di pietà, si caratterizzò per la serenità d’animo, la fortezza, la saggezza e l’umiltà, considerando fondamentale mantenere un opportuno silenzio al fine di creare un giusto clima di preghiera

  • Biografia
In un contesto in cui la direzione spirituale era riservata ai chierici, divenne guida spirituale di molte giovani

 

La Venerabile Serva di Dio Maria Raffaella del Sacro Cuore di Gesù (al secolo: Sebastiana Lladó y Sala) nacque a Campos (Maiorca, Spagna), il 2 gennaio 1814, in una famiglia benestante e profondamente religiosa. Tre suoi fratelli erano sacerdoti: due diocesani e uno della Società di San Vincenzo deʼ Paoli.

Perso il padre allʼetà di quattordici anni e la madre nel 1836, cercò di entrare nel convento delle Carmelitane di Palma di Maiorca, ma non vi riuscì dal 1833 al 1852, le leggi anticattoliche del governo non permettevano di ricevere nuove vocazioni. Quindi, seguendo il consiglio del suo confessore, si orientò a vivere una vita ritirata di preghiera e di servizio del prossimo nel mondo.

Nel 1844, il Comune di Campos la incaricò dell’insegnamento in una scuola per bambine ma, nel 1853, vi rinunciò e si trasferì presso uno dei fratelli sacerdoti, dedicandosi a varie iniziative apostoliche. Nel 1866, dopo la morte di due fratelli sacerdoti e lʼingresso del terzo nel Noviziato della Congregazione della Missione, rimasta sola in casa, intensificò la sua attività a favore delle fanciulle di ogni categoria, specie di quelle indigenti, per istruirle nella religione, insegnare loro a leggere e a scrivere. Organizzò anche corsi di Esercizi Spirituali per donne secondo il metodo ignaziano e, sotto lʼinflusso di un opuscolo di San Antonio Maria Claret intitolato, “Religiosas en sus casas”, fondò per le nubili la comunità, denominata “Hijas de la Purísima”. Fondò anche unʼaltra associazione chiamata “Hermandad de religiosas en sus casas o Hijas del Santísimo e Inmaculado Corazón de Maria”.

Nel 1878, con il consenso del Vescovo di Palma di Maiorca, Mons. Matteo Jaume y Garau, diede inizio a unʼassociazione di Suore del TerzʼOrdine di Nostra Signora del Carmelo. Nel 1884 la Venerabile Serva di Dio, insieme ad altre due compagne terziarie, fece la professione nel TerzʼOrdine Carmelitano. Compiuti i due anni di noviziato, il 2 giugno 1886 emise, con le sue prime compagne, i voti perpetui e fu eletta Superiora della comunità. Nel 1887, il nuovo Vescovo di Maiorca, Mons. Jacinto M. Cervera y Cervera, gli suggerì lʼopportunità di trasformare la comunità in una vera e propria Congregazione religiosa, unendosi ad un’altra comunità di Palma. Poichè lo stile delle due comunità era molto diverso, il progetto non si realizzò. Il 24 gennaio 1891 nacque tuttavia la Congregazione delle Suore dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Il 17 aprile dello stesso anno, in occasione di una sua visita pastorale a Campos, il Vescovo in una solenne cerimonia diede lʼabito religioso alle suore e ricevette la loro professione religiosa. La Venerabile Serva di Dio prese il nome di suor Maria Raffaella del Sacro Cuore.

Da quel momento, si dedicò a consolidare il nuovo Istituto, a svolgere un ampio apostolato nella catechesi e formazione umana delle giovani e alla diffusione tra le donne degli Esercizi Spirituali. Nel 1894, al compimento degli ottant’anni di età, si dedicò ad una vita di preghiera e di sostegno spirituale alla nascente Congregazione.

Morì lʼ8 marzo 1899 a Maiorca (Spagna).

 

ITER DELLA CAUSA

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Maiorca (Spagna), dal  1990 al 1992, durante la quale fu raccolta la documentazione e vennero escussi sette testi. Inoltre, vennero allegate tre testimonianze, precedentemente raccolte ne pereant probationes.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 29 gennaio 1993.

 

SEDUTA DEI CONSULTORI STORICI

Si svolse il 19 maggio 2009. A conclusione di un approfondito dibattito, il risultato finale per i tre quesiti di rito, sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativo.

 

CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 16 settembre 2014. I Consultori prescritti sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio fu benemerita nel paese natale per aver contribuito allo sviluppo culturale e spirituale delle donne nell’ambito della Chiesa. Cresciuta in una robusta vita di pietà, si caratterizzò per la serenità d’animo, la fortezza, la saggezza e l’umiltà, considerando fondamentale mantenere un opportuno silenzio al fine di creare un giusto clima di preghiera. Fu fedele al proprio carisma di educatrice, che perseguì sino in fondo, prima completando la formazione personale, poi istituendo la Congregazione religiosa. In un contesto in cui la direzione spirituale era riservata ai chierici, divenne guida spirituale di molte giovani.

Il voto conclusivo dei Consultori a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio è stato unanimemente affermativo.

 

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI

Si riunì il 13 dicembre 2016. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo il particolare carisma verso l’insegnamento e la catechesi a cui dedicò tutta se stessa e l’Istituto da lei fondato. In ogni attività, cercò di elevare il tenore di vita delle ragazze e delle donne della sua città, soprattutto trasmettendo la gioia dell’amore di Dio e della fede cristiana. Inoltre, visitava gli infermi, assisteva e ospitava gli orfani in casa e aiutava i più bisognosi. Visse una spiritualità semplice e profondamente unita al Signore. Donna umile, amante del nascondimento e del silenzio, cercò di compiere sempre la volontà di Dio per dedicarsi totalmente al servizio del prossimo. Si dedicò alla formazione umana e spirituale delle fanciulle per preparare spose e madri sante.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.