Causa in corso
Maria Teresa de Jesus Eucarístico (al secolo: Dulce Rodrigues dos Santos)
- Venerabile Serva di Dio -

Maria Teresa de Jesus Eucarístico (al secolo: Dulce Rodrigues dos Santos)

(1901 - 1972)

Venerabilità:

- 03 aprile 2014

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Piccole Missionarie di Maria Immacolata; si è rivelata, anno dopo anno, madre e maestra per le sue suore, sorella dei poveri e degli ammalati, donna di ampie visioni e anima di fede profonda. 

  • Biografia
«Siate sante, siate fedeli al Papa, alla Chiesa e alle Costituzioni. Amate molto il Santissimo Sacramento e Nostra Signora, siate unite e così sarete felici»

 

La Venerabile Serva di Dio Maria Teresa de Jesus Eucarístico (al secolo: Dulce Rodrigues dos Santos) nacque a San Paolo in Brasile il 20 gen­naio 1901 da Brasílio Rodrigues dos Santos e da Helena Herold. Fu battezzata col nome di Dulce un anno e mezzo dopo la nascita, il 29 giugno 1902, nella chiesa di Santa Cecilia di San Paolo. Il padre, avvocato, professore e politico, era un uomo di grande rettitudine civile, ma imbevuto di idee liberali e non aveva contratto matrimonio né religioso né civile con la sua compagna. Morì dopo appena due mesi dalla nascita di Dulce, lasciando sette figli: la madre era impegnata a mandare avanti la famiglia e fu la sorella maggiore, Gabriela, ad occuparsi dell’educazione di Dulce. La piccola manifestò ben presto una rara precocità intellettuale e fu iscritta presso un istituto gestito dalle Suore di san Giuseppe di Chambéry. L’ambiente delle religiose presso cui studiava ebbe un influsso decisivo sulla sua formazione interiore e affinò la sua sensibilità per la vita spirituale e le comunicò un’intensa pietà Eucaristica e una genuina devozione mariana. A 11 anni fece la Prima Comunione e questa esperienza la segnò in modo indelebile facendo della Eucaristia un punto focale della sua anima. A 12 anni fu cresimata. Documento delicato del mondo interiore della Venerabile Serva di Dio è una preghiera da recitare dopo la comunione che ella compose a 16 anni in cui chiedeva a Gesù la capacità di cercarlo sempre con una sete ardente.

Nel 1919 conseguì brillantemente il diploma di insegnante e per qualche tempo fece supplenze nella scuola. Sentiva, però, crescere prepotentemente in lei il desiderio di consacrazione e, invocando la protezione della Vergine, emise voti privati il 15 agosto 1921. Con sei compagne formò un gruppo, il Grupinho da Virgem, per crescere nell’amore alla Madonna. Ella si sentiva fortemente attratta dalla vita contemplativa carmelitana, ma questo desiderio fu contrastato inizialmente dalla madre e si scontrò contro lo scoglio della tubercolosi che si manifestò con una pleurite nel 1922.

Iniziò per la Venerabile Serva di Dio un lungo calvario di tentativi terapeutici che si rivelarono inutili, non essendoci in quel tempo cure adeguate e risolutive per la tubercolosi. Accompagnata dalla madre, andò nel Sanatorio di São José dos Campos nella speranza che il clima di montagna potesse esserle di giovamento. Furono anni difficili in cui dovette confrontarsi con la malattia, ma che le permisero di avvicinarsi al mondo della sofferenza e la rafforzarono nella sua vita spirituale. In un momento di remissione della patologia fece ritorno a casa perché la madre era gravemente malata e, difatti, morì nel gennaio del 1926, servita con amore da Dulce. Pensò di tornare al Sanatorio di São José dos Campos per consolidare i risultati ottenuti e poter entrare nel sospirato Carmelo, ma trovò molte difficoltà a stare nell’ambiente promiscuo e immorale del Sanatorio. Nel gennaio del 1927, d’accordo con due compagne, anch’esse affette da tubercolosi, prese in affitto a São José dos Campos una piccola casa e nell’agosto successivo iniziò un’opera di umile servizio dei malati per sostenerli materialmente e spiritualmente. In breve la sua opera si estese e il numero degli assistiti crebbe tanto che ne ebbe notizia padre Henrique de Barros il quale, come ispirato dal Signore, nel 1928 si recò nella Residencia di Dulce e le disse che il suo posto era lì, con le ragazze tubercolotiche. In seguito a questo episodio, abbandonò il progetto di entrare nel Carmelo e rinnovò i voti privati il 15 agosto 1929.

Illuminata e confermata da queste parole, la Venerabile Serva di Dio chiese l’aiuto di padre Ascânio da Cunha Brandão, segretario del Vescovo di Taubaté, Mons. Epaminondas Nunes d’Ávila e Silva, e poco a poco, attraverso la preghiera, l’esperienza, lo studio, si definì il suo ideale di vita e delle sue compagne. Nel luglio del 1931 padre Brandão fece conoscere al Vescovo la vita e il servizio della Venerabile Serva di Dio e delle sue compagne e questi se ne rallegrò molto perché era preoccupato della povertà spirituale in cui vivevano i malati e i tubercolotici in modo particolare. Introdotte a colloquio con il Vescovo, le giovani donne trovarono accoglienza paterna e furono incoraggiate a mettere per iscritto le linee generali di una futura Fondazione. Turbata e spaventata dall’idea di essere fondatrice, eppure obbediente alla voce del suo Pastore e fiduciosa nella Provvidenza, Dulce accolse come volontà di Dio l’invito ad iniziare un’opera a servizio dei malati.

Incoraggiata dal Vescovo Epaminondas, nel marzo del 1932 fu fondata la Pia associazione Maria Immacolata e lo stesso Prelato ne mutò poco dopo il nome in quello di Piccole Missionarie di Maria Immacolata. Per l’impulso iniziale e per la benevolenza sempre dimostrata per la nuova fondazione sino alla sua morte, avvenuta nel 1935, Mons. Epaminondas è considerato come cofondatore della Congregazione. Accompagnata dalla mano sicura di padre Ascânio, assistente spirituale dell’Associazione Maria Immacolata, madre Teresa tracciò la strada per la sua Congregazione delle Piccole Missionarie di Maria Immacolata. Una terza figura di capitale importanza negli inizi dell’opera fu quella del dottor Nelson D’Ávila, medico capace e coscienzioso che fu molto vicino alle sorelle con la sua competenza professionale, la sua amicizia e con l’aiuto materiale.

Il 25 marzo 1933 fu posta la prima pietra di quella che sarà la Casa madre della Congregazione, il Sanatorio Maria Immacolata. Il 14 agosto 1934 l’Associazione divenne Istituto di diritto diocesano e le sorelle poterono ricevere nome e abito religioso. Il 27 giugno 1936 il Vaticano, con un decreto di beneplacito, approvò le Costituzioni e autorizzò l’erezione canonica della nuova Congregazione. Il 21 novembre 1936 la Madre emise la professione perpetua e dopo due giorni il Vescovo Mons. André Arcoverde de Albuquerque Cavalcanti la nominò Superiora generale delle Piccole Missionarie di Maria Immacolata. Seguirono anni di grande fervore spirituale, di messe vocazionali e di espansione dell’opera. Nel 1940, su indicazione delle autorità ecclesiastiche, accolsero le suore di un istituto in grave crisi per l’abbandono del Fondatore; il clima di carità fraterna e di impegno spirituale delle Piccole Missionarie permise di conservare nella perseveranza la vocazione di quelle sorelle.

Ella si rivelava, anno dopo anno, madre e maestra per le sue suore, sorella dei poveri e degli ammalati, donna di ampie visioni e anima di fede profonda. Nel 1940, per meglio servire i malati, conseguì il titolo di infermiera. Nel 1942 si tenne il primo Capitolo Generale della Congregazione e madre Maria Teresa fu eletta Superiora generale e poi sempre riconfermata nei Capitoli elettivi fino al 1966, con dispensa della Santa Sede dopo la seconda rielezione.

Dal 1943 l’opera si allargò alla assistenza e cura dei figli delle donne malate di tubercolosi, dei figli dei lebbrosi e degli orfani.

Presente ormai in 5 diocesi diverse, la Congregazione ottenne l’11 febbraio 1952 il Decretum laudis di papa Pio XII. Le Costituzioni ricevettero numerose modifiche che impoverivano la spiritualità della Fondazione, soprattutto riguardo alla prospettiva trinitaria e alla pietà eucaristica, elemento qualificante dello stile religioso delle Piccole Missionarie. Per questo motivo nel settembre del 1954 si recò personalmente a Roma. Nel novembre 1954 il terzo Capitolo generale elettivo la confermò Superiora Generale e approvò un testo rivisto delle Costituzioni.

L’Istituto continuava a svilupparsi sotto la guida e lo stimolo della Fondatrice aprendosi a nuove iniziative di assistenza e di servizio e, finalmente, l’8 dicembre 1964, durante il Concilio Vaticano II, ricevette il decreto dell’approvazione pontificia.

I documenti conciliari richiedevano a tutti gli istituti religiosi un profondo rinnovamento e per questo, nell’aprile del 1970, si tenne un Capitolo generale per la revisione delle Costituzioni secondo gli orientamenti del Vaticano II. Fu l’ultima fatica della Venerabile Serva di Dio e il sigillo alla sua missione di Fondatrice. In particolare, l’Istituto decise di eliminare la distinzione – comune nelle strutture preconciliari – fra sorelle adoratrici e sorelle coadiutrici, essendo queste seconde in una posizione di inferiorità e ricevendo una formazione umana e religiosa più elementare delle prime.

Dopo il Capitolo le forze della Madre cominciarono a declinare sensibilmente e il 22 dicembre 1971 cadde gravemente ammalata. Morì 1’8 gennaio 1972 nel Sanatorio Maria Immacolata, circondata dalla cura e dall’affetto delle sue figlie, confortata dai santi segni della fede e abbandonata alla volontà di Dio che la chiamava a sé. Lasciò un toccante testamento spirituale: «Siate sante, siate fedeli al Papa, alla Chiesa e alle Costituzioni. Amate molto il Santissimo Sacramento e Nostra Signora, siate unite e così sarete felici».

I funerali furono celebrati il 9 gennaio 1972 con grande concorso di fedeli, ma soprattutto con grande concorso di poveri da lei e dalle sue suore beneficati. I suoi resti mortali furono deposti nel cimitero di São José dos Campos. Riesumati il 1° settembre 2005, furono traslati nella Cappella della Casa Madre.