Causa in corso
Norberto (al secolo: Giovanni  McAuliffe)
- Venerabile Servo di Dio -

Norberto (al secolo: Giovanni McAuliffe)

(1886 - 1959)

Venerabilità:

- 19 maggio 2018

- Papa  Francesco

Fratello professo dell’Istituto dei Fratelli del Sacratissimo Cuore, offrì se stesso per la causa del Vangelo, educando generazioni di giovani e contribuendo all’evangelizzazione. Seppe unire all’incessante azione missionaria una profonda vita contemplativa

  • Biografia
Vedendolo pregare regolarmente davanti al tabernacolo, i fedeli lo chiamavano “l’uomo che prega”

 

    Il Venerabile Servo di Dio Norberto (al secolo: Giovanni McAuliffe) nacque il 30 settembre 1886 a New York (Stati Uniti d’America). Rimasto orfano di entrambi i genitori, nel 1893, insieme al fratello, fu accolto nel collegio “St. Agnes Home and School for Children”, a Sparkville.

    Nel 1902, entrò a Metuchen nell’Istituto del Sacro Cuore, fondato da padre André Coindre a Lione, nel 1821, con lo scopo di dedicarsi all’istruzione cristiana dei giovani, in modo particolare attraverso l’insegnamento scolastico. Il Servo di Dio emise la professione temporanea il 21 novembre 1903 e quella perpetua il 10 luglio 1910. Fino al 1930, insegnò in varie scuole dell’Istituto, nell’Indiana, nel Mississippi, in Louisiana e nell’Oklahoma.

    Nel 1931, insieme a quattro confratelli, fu inviato a Gulu (Uganda). La sua preoccupazione principale fu quella di evangelizzare e istruire attraverso l’insegnamento nella scuola. Nel 1939 ritornò negli Stati Uniti, dove, a motivo della Seconda Guerra Mondiale, dovette trattenersi. Gli fu assegnata la direzione della scuola di Metuchen.

    Nel 1946 rientrò in Uganda con la nomina di Responsabile della Congregazione per le case dell’Africa Orientale. Nel 1947 avviò l’apertura di una nuova scuola a Okaru, in Sud Sudan.

    Dal 1956 svolse il compito di Maestro dei novizi al centro di formazione di Alokolum (Uganda), dove morì il 3 luglio 1959, dopo una breve malattia.

    Offrì se stesso per la causa del Vangelo, educando generazioni di giovani e contribuendo all’evangelizzazione. Seppe unire all’incessante azione missionaria una profonda vita contemplativa.

    La sua spiritualità era centrata sul Cuore di Gesù, fondamento del carisma dell’Istituto. Fu intensamente legato all’Eucaristia e nutrì una particolare devozione mariana. Fu uomo di speranza e di carità, rivolta soprattutto verso gli studenti poveri. Si adoperò per ampliare le fondazioni della sua Congregazione in Africa, passando dall’Uganda al Kenya. Fu un religioso prudente, forte, sincero e mite. Ponderato nelle decisioni, seppe essere audace uomo di governo, spinto da un profondo anelito all’evangelizzazione. La sua vita religiosa si svolse nel quotidiano nascondimento. Visse poveramente, senza stancarsi di fare del bene. Per tutti ebbe un atteggiamento di accoglienza e parole di incoraggiamento.

    La sua intensa vita devozionale fu il segno di una fede straordinariamente forte, che guidò tutta la sua vita. Vedendolo pregare regolarmente davanti al tabernacolo, i fedeli lo chiamavano “l’uomo che prega”. Visse l’amore per il prossimo in modo generoso, dandosi agli altri. Manifestò una profonda speranza nel Signore e nell’adempimento delle sue promesse.