Causa in corso
Pasquale Canzii
- Venerabile Servo di Dio -

Pasquale Canzii

(1914 - 1930)

Venerabilità:

- 21 gennaio 2021

- Papa  Francesco

Seminarista, desiderò amare il Signore con tutto se stesso, vivendo costantemente alla sua presenza, compiendo con fedeltà i propri doveri quotidiani in un atteggiamento di perenne offerta d’amore

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Sostando a lungo, davanti all’Eucaristia, si uniformò sempre di più alla volontà divina

 

    Il Venerabile Servo di Dio Pasquale Canzii nacque a Bisenti (Teramo, Italia) il 6 novembre 1914, in una famiglia di sani principi cristiani. Per difficoltà economiche, il padre fu costretto ad emigrare negli Stati Uniti d’America. In occasione di una missione popolare a Bisenti, nel 1926, incontrò un Sacerdote Passionista. Attratto dalla figura di San Gabriele dell’Addolorata, manifestò il desiderio di entrare nella Congregazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo ma, a causa della sua salute piuttosto fragile, fu indirizzato al Seminario diocesano. Nell’ottobre dello stesso anno, entrò nel Seminario di Penne, ricevendo l’abito di chierico. Impegnato in maniera singolare nella pietà, nella disciplina e negli studi, ripeteva spesso di voler “essere santo, grande santo e presto santo”, come San Gabriele, San Luigi Gonzaga, San Stanislao Kostka, San Giovanni Berckmans e Santa Teresa di Lisieux, giovani santi cui ispirò la sua vita.

    Le mortificazioni, le rinunce e la disciplina cui si sottopose minarono a poco a poco la resistenza del suo fragile corpo.

    Morì nel Seminario di Penne (Italia), a causa di una polmonite, il 24 gennaio 1930, all’età di 15 anni.

    La sua breve esistenza fu caratterizzata da una costante aspirazione alla santità, coltivata attraverso l’amore e la dedizione fedele alla propria vocazione sacerdotale, perseguita senza riserve e nella semplicità.

    L’intera vita del Venerabile Servo di Dio fu caratterizzata da un profondo spirito di fede soprannaturale, alimentato da un intenso e ininterrotto dialogo con Dio nella preghiera. Consapevole dei suoi limiti umani, non confidò nelle proprie risorse personali, ma si affidò totalmente a Dio, dal quale si sentiva chiamato, attendendo dalla divina bontà ogni cosa, con naturalezza e semplicità. La sua fede si declinava nell’impegno assiduo a cooperare con la grazia di Dio, ricercato e incontrato in lunghe ore di preghiera, in modo particolare nell’Adorazione Eucaristica, e poi attraverso le devozioni popolari che aveva imparato dalla madre. Per fede egli entrò in Seminario e vi rimase tenacemente nonostante le difficoltà della salute, grazie alla sua confidenza nel Crocifisso, del quale, educato dalla spiritualità passionista che l’aveva formato, coglieva in modo particolare l’amore e la misericordia. La sua particolare devozione alla Beata Vergine Maria si manifestava nel tenero affetto filiale e nella confidenza che egli nutriva nei confronti della Madre di Dio, alla quale affidava ogni preoccupazione e il proprio cammino spirituale.

    Desiderò amare il Signore con tutto se stesso, vivendo costantemente alla sua presenza, compiendo con fedeltà i propri doveri quotidiani in un atteggiamento di perenne offerta d’amore. Sostando a lungo, davanti all’Eucaristia, si uniformò sempre di più alla volontà divina. Per questo sopportò dolori fisici e morali, fatiche corporali e spirituali in un atteggiamento di costante offerta di se stesso per la maggior gloria di Dio e per la salvezza delle anime.

    Riteneva che la vocazione al sacerdozio fosse una chiamata alla carità verso il prossimo. Nel tempo del Seminario, egli pregava molto per gli altri e si mostrava disponibile verso le necessità di tutti.

    Visse in una totale fiducia nell’amore divino, manifestata nella sua serenità di fronte alle prove e alle difficoltà della vita e nella determinazione interiore di rispondere alla vocazione sacerdotale. La sua speranza eroica era fondata sulla certezza della fedeltà di Dio, sull’amore divino rivelato nel Crocifisso, sulla filiale devozione alla Madonna e sull’ardente desiderio del Paradiso.

 

PESCARA-PENNE

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

PASQUALE CANZII

Seminarista

(1914-1930)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Il balsamo della santità generata dalla vita buona di tanti giovani può curare le ferite della Chiesa e del mondo, riportandoci a quella pienezza dell’amore a cui da sempre siamo stati chiamati: i giovani santi ci spingono a ritornare al nostro primo amore (cfr Ap 2,4)” (Francesco, Esortazione Apostolica Post-Sinodale Christus vivit, 50).

    Gli uomini e le donne del nostro tempo, e specialmente i giovani, hanno bisogno di modelli significativi, che li aiutino a riscoprire la vocazione alla santità. Il Servo di Dio Pasquale Canzii, da tutti chiamato Pasqualino, ha sperimentato, mediante l’esercizio delle virtù, l’amicizia di Dio, che ha amato e nel quale ha risposto ogni sua speranza.

    Il Servo di Dio nacque a Bisenti, nel territorio dell’allora diocesi di Penne e Atri, il 6 novembre 1914. Suo padre era sarto. La mamma fu la sua prima catechista: gli insegnò ad avere fede in Dio, a pregare la Vergine Maria e l’Angelo Custode e ad invocare l’intercessione dei Santi, specialmente di San Pasquale Baylon e di San Gabriele dell’Addolorata. Maturò un carattere mite e riservato. Era diligente negli impegni della scuola e come chierichetto era affascinato, fedele e preparato. In casa, con i suoi fratelli, gli piaceva giocare, con innocenza, a “dire la Messa”.

    Il Servo di Dio entrò nel Seminario diocesano di Penne nel 1926. Indossato l’abito talare, si dedicò con zelo agli impegni di preghiera e di studio. Faceva ogni cosa con la speranza di diventare un giorno sacerdote e così donare la vita nello svolgimento del ministero. Il desiderio di spendersi per Dio e per le anime, specialmente i poveri, era l’unica forza che lo sosteneva. Tutto preso dalle cose di Dio, non lo attiravano per nulla né gli onori né l’affermazione di sé. Nella preghiera invocava dal Cuore di Cristo la perseveranza nella vocazione e l’incremento delle virtù. La sua pietà più grande era per l’Eucaristia. Alla Vergine Maria domandava di guidarlo nelle scelte della vita, come già era stato per San Gabriele dell’Addolorata. Trattava i compagni del seminario con gentilezza e affabilità. Al paese parlavano di lui come di un piccolo santo. Praticava la penitenza, con la quale sinceramente bramava imitare l’amore crocifisso di Cristo. La vita in seminario, l’ascesi e la disciplina, la penitenza e i sacrifici indebolirono molto il fisico del Servo di Dio.

    Il freddo dei mesi invernali ne aggravò decisamente la malferma salute. I famigliari lo invitavano a tornare a casa per essere curato, ma per il Servo di Dio il Seminario rappresentava il solo luogo in cui la sua vocazione si sarebbe potuta compiere e il suo amore per Dio sarebbe potuto giungere alla perfezione. Con fortezza e serenità, sostenuto dalla preghiera di tutti, visse alcuni giorni di febbre alta. Andò incontro alla morte sostenuto dalla speranza del Paradiso. Spirò il 24 gennaio 1930 nel Seminario di Penne. Aveva 15 anni. La sua fama di santità andò accrescendosi sempre più.

    Per questo si è aperta la sua Causa di Beatificazione e Canonizzazione. Dal 10 giugno 1999 al 1° aprile 2001 si è celebrata presso la Curia ecclesiastica di Pescara-Penne l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 1° febbraio 2002. Preparata la Positio, secondo le consuete procedure si è discusso se il Servo di Dio abbia esercitato le virtù cristiane in grado eroico. Il 15 ottobre 2019 il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi ha espresso il proprio voto favorevole. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 19 gennaio 2021, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato eroicamente le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Pasquale Canzii, Seminarista, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 21 gennaio 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                        + Fabio Fabene

                                                    Arciv. tit. di Montefiascone

                                                        Segretario

 

 

 

 

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PISCARIENSIS-PINNESIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

PASCHALIS CANZII

Seminarii Alumni

(1914-1930)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Sanctitatis balsamum, quod bona multorum iuvenum vita gignit, Ecclesiae mundique vulnera sanare quit, in illam caritatis plenitudinem referens nos, ad quem ab aeterno vocati sumus: iuvenes sancti, ut ad primam nostram caritatem (cfr Apc 2,4) redeamus, impellunt” (Franciscus, Adhortatio Apostolica Post-Synodalis “Christus vivit”, 50).

    Nostri temporis viri mulieresque, et iuvenes praesertim, significantibus egent exemplaribus, quae eos adiuvent ut se ad sanctitatem vocari denuo comperiant. Servus Dei Paschalis Canzii, ab omnibus “Paschalinus” nuncupatus, virtutum exercitio amicitiam Dei expertus est, quem dilexit et cui spem cunctam collocavit.

    Servus Dei natus est Bixentii, intra olim dioecesis Pinnensis et Atriensis fines, die 6 mensis Novembris anno 1914. Pater eius vestificina profitebatur. Mater prima fuit catechista eius, id est fidem colere, Virginem Maria Angelumque Custodem exorare, Sanctorum intercessionem invocare, Sancti Paschalis a Baylon Sanctique Gabrielis a Virgine Perdolente in primis, docuit eum. Mitem atque pudentem indolem maturavit. Scholarum studia navabat ac altari adtractus, fidelis instructusque ministrabat. Domi, una cum fratribus, innocenter “Missam dicere” iocose diligebat.

    Servus Dei Seminarium dioecesanum Pinnense anno 1926 ingressus est. Clericali veste induta, summo zelo orationis studiorumque officia gerebat. Spe ad sacerdotium perveniendi omnia faciebat ad vitam in ministerio persolvendo offerendam. Desiderium sui pro Deo animabusque, ante omnes egenis, impendendi sola era vis, quae sustinebat eum. Rebus divinis omnino captum honores suique ipsius adfirmatio minime alliciebant. Perseverantiam in vocatione sua virtutumque incrementum a Corde Christi precans exposcebat. Maxima eius pietas erat Eucharistica. Virginem Mariam ut eum, sicut iam Sanctum Gabrielem a Virgine Perdolente, in vitae rerum discrimine duceret quaesebat. Alios seminarii alumnos benignitate affabilitateque accipiebat. In pago suo “sanctulus” dicebatur. Paenitentiam agebat, qua sincero animo crucifixam Christi caritatem imitari appetebat. Condiciones in seminario vivendi, iacturae disciplinaque, sacrificia et paenitentia valde corpus eius infirmaverunt.

    Hiemalium mensium frigus quidem imminutam eius valetudinem in peius mutavit. Parentes ut domum curaturus rediret suadebant eum, at Servus Dei locum solum, ubi vocatio compleri et caritas sua in Deum ad perfectionem pervenire posset, seminarium maxime putabat. Forti serenoque animo, omnium orationibus sustentus, aliquot ardentis febris diebus laboravit. Paradisi spe animatus, mortem adiit. In seminario Pinnensi die 24 mensis Ianuarii anno 1930 extremum spiritum effudit. Quinque et decem annorum erat. Eius sanctitatis fama usque increvit.

    Ideo eius Causa Beatificationis et Canonizationis incepta est. A die 10 mensis Iunii anno 1999 ad diem 1 mensis Aprilis anno 2001 iuxta Curia ecclesiasticam Piscariensem-Pinnensem Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 1 mensis Februarii anno 2002 est recognita. Positione exarata, consuetas secundum normas disceptatum est an Servus Dei virtutes christianas heroico in gradu excoluisset. Die 15 mensis Octobris anno 2019 Peculiaris Consultorum Theologorum Congressus votum positivum protulit. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria in Sessione diei 19 mensis Ianuarii anno 2021 congregati, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico more exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Paschalis Canzii, Seminarii Alumni, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 21 mensis Ianuarii a.D. 2021.