Causa in corso
Rosalia Celak
- Venerabile Serva di Dio -

Rosalia Celak

(1901 - 1944)

Venerabilità:

- 09 aprile 2022

- Papa  Francesco

Fedele Laica;  maturò nell’esercizio della virtù della fede sin dall’infanzia. La sua fede profonda si intravedeva nel timore di Dio, nel timore del peccato e anche nel fatto che cercava di invogliare gli altri ad amare Dio e a comunicarsi spesso

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
Durante il suo cammino terreno, fu tutta immersa nella vita eterna

 

    La Venerabile Serva di Dio Rosalia Celak nacque il 19 settembre 1901 a Jachówka (Polonia), in una famiglia profondamente cristiana. Terminata la scuola elementare di sei classi, non continuò gli studi per mancanza di mezzi e andò ad aiutare i genitori nei lavori dei campi.

    Intorno al 1918 emise un voto privato di castità. Nel 1924 andò a Cracovia, dove si fermò per un anno da un’anziana donna che aiutava nei lavori domestici. L’anno successivo iniziò a lavorare come inserviente degli ammalati nel reparto di chirurgia dell’ospedale di San Lazzaro della stessa città e, dopo circa due mesi, fu trasferita al reparto di malattie cutanee e veneree.

    Nel 1927 entrò nel convento delle Suore Clarisse a Cracovia, ma la sua salute debole non le permise di rimanervi a lungo e, l’anno successivo, tornò al suo lavoro nell’ospedale di San Lazzaro, che compì con grande diligenza e dedizione, conquistando la fiducia e il rispetto di tutti.

    Morì a 43 anni, il 13 settembre 1944 a Cracovia (Polonia).

    La Venerabile Serva di Dio maturò nell’esercizio della virtù della fede sin dall’infanzia. La sua fede profonda si intravedeva nel timore di Dio, nel timore del peccato e anche nel fatto che cercava di invogliare gli altri ad amare Dio e a comunicarsi spesso. L’esercizio eroico della fede si fece ancora più intenso nel periodo in cui ella, a soli 24 anni, quando, a Cracovia, tormentata da tanti supplizi fisici e spirituali, dovette affrontare una difficilissima notte dello spirito senza essere affatto capita dai confessori. Tuttavia, nonostante sofferenze tanto terribili, non voltò le spalle a Dio né perse la fede. Nel periodo finale della vita poi, la sua fede si trasformò nella stretta unione mistica con Gesù, il suo Prediletto, che lei amava sopra ogni cosa.

    Durante il suo cammino terreno, fu tutta immersa nella vita eterna. Per lei l’unico motivo della preghiera, di ogni attività, del servizio eroico al prossimo era la speranza di incontrare Gesù, sia qui, nella vita terrena, che nell’eternità.

    Amava tanto la preghiera e, ogni volta che poteva, cercava di avvicinare i fedeli al culto del Sacratissimo Cuore di Gesù. A tale amore per Dio corrispondeva il suo amore verso ogni persona, considerata come figlia di Dio. Accettò il lavoro come infermiera nel reparto difficile delle malattie della pelle e veneree, non facendo differenze tra i pazienti poveri e quelli ricchi.

 

CONGREGAZIONE DELLE CAUSE DEI SANTI

 

CRACOVIA

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

della SERVA DI DIO

ROZALIA CELAK

FEDELE LAICA

(1901-1944)

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DECRETO SULLE VIRTÙ

 

 

 “Il Signore Gesù si era impadronito così fortemente della mia anima, che non vedevo né sentivo niente tranne Lui”.

In questo modo la Serva di Dio Rozalia Celak raccontò, nei suoi scritti, la propria vocazione. Ella infatti comprese che solo spendendo i giorni della propria vita, gli affetti del proprio cuore e le fatiche del proprio lavoro per amore di Dio e del prossimo avrebbe raggiunto quella perfezione, cui il suo animo anelava, profondamente inquieto ma colmo di speranza.  

La Serva di Dio nacque in Polonia, ad Jachówka, il 19 settembre 1901. La sua famiglia partecipava alla Messa ogni domenica e soleva leggere libri religiosi e stampa cattolica. Nel 1914 la Serva di Dio concluse il sessennio di scuola elementare, dopodiché, a causa dello scoppio della prima guerra mondiale e per la mancanza di mezzi della famiglia, non poté portare avanti gli studi. Aiutò quindi i genitori nel lavoro dei campi e si prese cura dei sette fratelli, tutti più piccoli di lei. Nel 1916 fu colpita da una non ben diagnosticata malattia, da cui guarì nell’ultimo giorno di una novena, fatta per invocare, per intercessione della Vergine Maria, proprio quella guarigione. Poco dopo aver ricevuto la Confermazione, emise spontaneamente il voto di castità in forma privata nella chiesa parrocchiale di Bienkówka. Seguirono anni di forti sofferenze morali e fisiche, quasi quella “notte oscura” di cui parlano i maestri di spiritualità. 

Il 27 agosto 1924 andò a Cracovia e si stabilì, come domestica, a casa di un’anziana signora. L’anno seguente iniziò a lavorare come inserviente nell’ospedale di San Lazzaro, poi nel reparto per la cura delle malattie veneree e della pelle. Un improvviso problema di salute interruppe un breve periodo di vita religiosa, che aveva intrapreso nel Monastero delle Clarisse. Tornata quindi all’ospedale, riprese il suo lavoro nello stesso reparto. Curò la propria formazione professionale, studiando con impegno fino a conseguire, nel 1933, il diploma di infermiera qualificata. Tutti ebbero di lei grande stima, perché non solo si prendeva cura del corpo, ma anche dell’anima dei pazienti. Nei vent’anni in cui lavorò in quel reparto dell’ospedale, frequentato per lo più da prostitute e uomini di malaffare, nessuno morì senza essersi riconciliato con Dio. 

Era ancora molto giovane quando, per una grave malattia, fu ricoverata a sua volta in ospedale. Ricevuti i sacramenti, rese piamente la sua anima a Dio il 13 settembre 1944.

La Serva di Dio fu strumento dell’opera dell’Altissimo, diffondendo il messaggio dell’amore del Signore fra gente lontana o dalla fede o indifferente al sentimento religioso. Mostrava infatti la carità di Dio mediante la sua stessa straordinaria carità, esercitata in un luogo tanto difficile come l’ospedale di quel tempo e in un reparto di cura di malattie tanto particolari. Nella sua testimonianza rifulge pienamente il valore dell’apostolato dei laici. La preghiera riempiva la sua vita e la forgiava nella semplicità, nella mansuetudine e nella castità. Partecipava invero ogni giorno alla Messa e riceveva la Comunione, adorava il Santissimo Sacramento e pregava la Via Crucis. In ogni cosa guardava alla Vergine Maria, alla quale era legata da un forte vincolo di amore e devozione fin dall’infanzia. Tutto fece in obbedienza alla volontà di Dio e alle indicazioni del confessore e del direttore spirituale. La fede la sostenne nel compiere i suoi doveri e le sue quotidiane incombenze. Aveva in orrore il peccato e, mediante l’ascesi, offrì sempre al Signore la propria penitenza. Pur dotata di peculiari doni spirituali, conservò sempre una grande umiltà e dominò senza sosta la superbia mediante un sincero amore alla Croce. Conobbe il combattimento interiore, che affrontava con piena fortezza e confidenza nell’amore di Dio. Tanto intercedette per la conversione dei peccatori e, spinta da un vivo senso di riparazione, cercò di non rattristare mai il Cuore del suo Signore.

La memoria della Serva di Dio fu presto circondata da un’ampia fama di virtù e di segni. E così, con l’inizio dell’Inchiesta diocesana presso la Curia ecclesiastica di Cracovia il 5 novembre 1996, si diede avvio alla Causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio. Venuta a conclusione l’Inchiesta il 17 aprile 2007, questa Congregazione delle Cause dei Santi ne riconobbe la validità giuridica con decreto del 22 dicembre 2012. Fu quindi redatta la Positio, sottoposta all’esame di Consultori Storici il 27 febbraio 2018. Si è poi discusso, secondo le norme consuete, se la Serva di Dio abbia praticato in grado eroico le virtù cristiane. I Consultori Teologi hanno espresso voto affermativo il 15 aprile 2021. I Padri Cardinali e Vescovi, adunati nella Sessione Ordinaria del 1° marzo 2022, hanno riconosciuto che la Serva di Dio ha esercitato in maniera eroica le virtù teologali, cardinali ed annesse.

Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico della Serva di Dio Rozalia Celak, Fedele laica, nel caso e per il fine di cui si tratta.

Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato a Roma il 9 aprile nell’anno del Signore 2022.

 

MARCELLO Card. SEMERARO

Prefetto

 

                                    + FABIO FABENE

                                    Arciv. tit. di Montefiascone

                                    Segretario

 

 

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CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

 

CRACOVIENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

SERVAE DEI

ROSALIAE CELAK

CHRISTIFIDELIS LAICAE

 (1901-1944)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

“Dominus Iesus animam meam, ut nihil viderem praeter Eum vel sentirem, tam vehementer cepit”.

Sic Serva Dei Rosalia Celak, in scriptis, suam vocationem narravit. Nam ipsa intellexit ut, tantum dies vitae, amores cordis et operis labores caritate in Deum et in proximum cum impenderet, illam perfectionem esset adeptura, quam animus eius, inquietus sed spe plenus, desiderabat.

Serva Dei in Polonia, in loco v.d. Jachówka, nata est die 19 mensis Septembris anno 1901. Familia eius omni dominica Missae intererat ac quosdam libros religiosos vel commentarios catholicos legere solebat. Anno 1914 Serva Dei litterarum ludi sexennium perfecit et postea, exardescente primo totius mundi bello et quandam ob familiae inopiam, studia pergere nequivit. Ergo laboris auxilio parentes in re rustica adiuvit necnon suos septem fratres sororesque, omnes minimos natu, curavit. Ignoto morbo correpta est anno 1916, a quo est recreata extremo die cuiusdam novenae peractae ad ipsam sanationem, Virgine Maria intercedente, impetrandam. Paulo post Confirmationem susceptam, paroeciali in vici v.d. Bienkówka Ecclesia sua sponte castitatis votum privatim emisit. Angorum anni dolorumque acriorum insecuti sunt, quasi illa “obscura nox”, de qua spirituales locuti sunt magisti.

Die 27 mensis Augusti anno 1924 Cracoviam petivit ac famula domicilium in cuiusdam senis mulieris domo collocavit. Sequente anno opus ministrae in Sancti Lazari valetudinario facere incepit, dein in parte ad pellis veneriosque morbos curandos adhibita. Subitanea infirmitas quoddam eius breve vitae religiosae spatium intermisit, quod Clarissarum in Monasterio inchoavit. Inde in valetudinarium reversa, eadem in parte opus suum resumpsit. Suae professionis institutionem coluit, alacritate adeo studendo, ut anno 1933 verae aegrotorum ministrae diploma adipisceretur. Quam omnes valde existimaverunt, cum non de corpore tantum curam adhiberet, sed et de aegrotantium anima. Viginti annis, quibus illa in valetudinarii parte, a meretricibus ac improbis hominibus praesertim frequentata, opus praestitit, nemo mortuus est nisi Deo reconciliatus esset.

Cum iuvenis esset, iam ipsa in valetudinario graviorem propter morbum recepta est. Sacramenti susceptis, animam suam pie Deo reddidit die 13 mensis Septembris anno 1944.

Serva Dei operis Altissimi fuit ministra, cum inter homines a fide longinquiores vel a religioso sensu alienos nuntii amoris Dei munere fugeretur. Caritatem Dei enim ostendebat per suam ipsam caritatem eximiam, in illo tam arduo sui temporis valetudinarii loco necnon in parte ad curandos tam singulares morbos. In testimonio eius apostolatus laicorum meritum omnino refulget. Precatio vitam eius implebat et in simplicitatem, mansuetudinem et castitatem eam informabat. Cotidie vero Missae intererat et Communionem suscipiebat, Sanctissimi Sacramenti pietatem colebat Viamque Crucis orabat. Cunctis in rebus Virginem Mariam mirabatur, cui strenuo dilectionis et devotionis ab infantia religabatur vinculo. Omnia fecit voluntati Dei oboediendo ac confessoris spiritualisque moderatoris praeceptis. Fides sustulit eam ad officia et cotidiana munera eius peragenda. Quae peccato abhorrebat ac, per disciplinam, paenitentiam suam Domino semper obtulit. Quamvis peculiaribus donis exornaretur, summam humilitatem continenter servavit atque superbiam ulla sine intermissione per sinceram Crucis dilectionem continuit. Interius experta est certamen, quod integra fiducia et in caritatem Dei confidentia oppetivit. Pro peccatorum conversione multum intercessit ac, vivido satisfactionis proposito impulsa, ut numquam Cor Domini sui affligeret quaeritavit.

Servae Dei memoria cito circumdata est quadam ampliore virtutum signorumque fama. Itaque, initio dando die 5 mensis Novembris anno 1996 Inquisitioni dioecesanae apud Curiam ecclesiasticam Cracoviensem, Servae Dei incepta est Causa beatificatificationis et canonizationis. Cum eadem Inquisitio ad exitum die 17 mensis Aprilis anno 2007 pervenisset, haec Congregatio de Causis Sanctorum eius iuridicam validitatem per decretum diei 22 mensis Decembris anno 2012 agnovit. Positio inde confecta est atque die 27 mensis Februarii anno 2018 Consultorum Historicorum examini supposita. Postea disceptatum est, consuetas secundum normas, an Serva Dei virtutes christianas heroico in gradu exercuisset. Consultores Theologi die 15 mensis Aprilis anno 2021 adfirmativum produxerunt votum. Patres Cardinales et Episcopi, diei 1 mensis Martii anno 2022 Ordinaria in Sessione coadunati, Servam Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes professi sunt heroico modo excoluisse.

Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servae Dei Rosaliae Celak, Christifidelis laicae, in casu et ad effectum de quo agitur.

Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

Datum Romae, die 9 mensis Aprilis a. D. 2022.