Causa in corso
Ruggero Maria Caputo
- Venerabile Servo di Dio -

Ruggero Maria Caputo

(1907 - 1980)

Venerabilità:

- 21 gennaio 2021

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, ebbe un apostolato straordinariamente fecondo perché sapeva stare in ginocchio davanti all’Eucaristia, profondamente convinto che, per annunciare il Vangelo, bisognava imparare a stare alla sua presenza costantemente e quotidianamente

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
“Tu ti doni a vivere con me la mia vita eucaristica nell’amore, nell’adorazione, nella riparazione e preghiera. Mio povero piccolo prete, mi ami tu più di te stesso, più di tutti i tuoi desideri, più della tua vita? Domine, tu scis: Gesù tu lo sai che io ti amo, o almeno mi sforzo”.

 

    Il Venerabile Servo di Dio Ruggero Maria Caputo nacque a Barletta (Italia) il 1° maggio 1907, in una famiglia di contadini di sani principi morali e cristiani. Terminata la seconda elementare, sospese gli studi per aiutare i genitori nel lavoro dei campi. Pur sentendo la vocazione al sacerdozio, le disagiate condizioni economiche gli impedirono l’ingresso in Seminario. Solo nel 1926, vincendo le resistenze del papà e del fratello e superando anche la non lieve difficoltà di riprendere gli studi, entrò nel Seminario Arcivescovile di Bisceglie.

    Non potendo usufruire dell’esonero per motivi di studio, nel 1927 partì per compiere il servizio militare a Chieti, dove svolse la mansione di ausiliare in ospedale.

    Nel 1928 fece ritorno nel Seminario di Bisceglie e, nel 1930, fu trasferito nel Pontificio Seminario Regionale di Molfetta per intraprendere gli studi liceali e teologici. Venne ordinato sacerdote a Barletta il 25 luglio 1937.

    Come primo incarico gli fu affidato il ruolo di educatore nel Seminario Minore di Bisceglie, dove rimase solo per alcuni mesi. Fu chiamato poi ad esercitare il ministero nella parrocchia della Sacra Famiglia e nel Nuovo Oratorio “San Filippo Neri” in Barletta.

    Come sacerdote svolse sempre la funzione di viceparroco nelle parrocchie in cui fu destinato, rimanendo docile e mite nell’accogliere di volta in volta le indicazioni del Vescovo.

    Nel 1939, fu destinato presso la chiesa dello Spirito Santo, ancora in costruzione, dove si adoperò per riscattare la popolazione molto umile di quella zona dalla miseria e dall’ignoranza religiosa e morale. Nel 1940 fu nominato viceparroco nella parrocchia di San Giacomo Maggiore a Barletta, con il compito iniziale di formare i giovani di Azione Cattolica, e successivamente l’incarico di seguire la gioventù femminile. Educò i giovani e le giovani ai valori più grandi, a scegliere di seguire il Signore, donando la propria vita, trascorrendo gran parte del suo tempo in confessionale nell’assolvere e dirigere le anime.

    Nel 1951 fu trasferito, sempre come viceparroco, alla parrocchia dello Spirito Santo. Nel 1956, alla morte del Venerabile Servo di Dio Raffaele Dimiccoli, fu nominato nuovo direttore dell’Oratorio “San Filippo Neri”.

    Nel 1958 ritornò come viceparroco a San Giacomo fino al 1974 quando venne destinato alla nascente parrocchia periferica di S. Maria degli Angeli. Qui visse gli anni più sereni della sua vita sempre impegnato a condurre le persone a Gesù.

    Nel Natale del 1979 cominciò ad accusare dolori alla spalla, e qualche mese dopo gli fu diagnosticato un cancro al pancreas, al fegato e alla cistifellea che lo condusse alla morte, avvenuta il 15 giugno del 1980 a Barletta (Italia).

    Il Venerabile Servo di Dio si distinse per una grande e profonda fede, appresa dall’infanzia, e sempre visse secondo questa virtù. La fede per lui era fondamento di tutta la vita e di ogni attività. Al centro della sua vita interiore c’era sempre Cristo. Dall’Eucarestia trasse la forza di servire con amore senza misura ogni fedele della Chiesa locale. Ebbe una profonda devozione alla Madonna. La dinamica della fede lo portò ad insegnare e predicare il messaggio cristiano agli altri, in particolare si preoccupò di trasmettere ai giovani l’insegnamento della dottrina cristiana.

    Ebbe anche una grande speranza nella vita eterna per i meriti di Gesù Cristo. Quando gli capitava qualche prova, subito si rassegnava alla volontà di Dio. Tutte le sue azioni erano dirette per un fine supremo. Sopportava volentieri i pesi del suo ufficio e viveva sempre sotto lo sguardo di Dio e la protezione della Vergine Maria.

    Praticò la carità verso Dio e verso il prossimo in modo eroico. Amava Cristo al di sopra di tutto e viveva sempre alla sua presenza. Ebbe un apostolato straordinariamente fecondo perché sapeva stare in ginocchio davanti all’Eucaristia, profondamente convinto che, per annunciare il Vangelo, bisognava imparare a stare alla sua presenza costantemente e quotidianamente.

    La profonda passione per i bisognosi lo spinse verso i più disagiati. Aveva un cuore molto sensibile per i poveri e per i sofferenti.

 

TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

RUGGERO MARIA CAPUTO

Sacerdote diocesano

(1907-1980)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

    “Tu ti doni a vivere con me la mia vita eucaristica nell’amore, nell’adorazione, nella riparazione e preghiera. Mio povero piccolo prete, mi ami tu più di te stesso, più di tutti i tuoi desideri, più della tua vita? Domine, tu scis: Gesù tu lo sai che io ti amo, o almeno mi sforzo”.

    Ormai consumato dalle sofferenze, il Servo di Dio Ruggero Maria Caputo vergò questo suo ultimo scritto. Nella “solitudine eucaristica”, che aveva sperimentato fin dall’infanzia, portò a compimento la propria vocazione sacerdotale, si spese per l’avvento del Regno di Dio in universo mundo e, mediante l’esercizio delle virtù cristiane, pervenne alla perfezione evangelica.

    Il Servo di Dio nacque a Barletta il 1° maggio 1907 e, dopo una settimana, fu battezzato. Al secondo anno della scuola elementare dovette interrompere gli studi per sovvenire alle necessità della famiglia e aiutare il padre nel lavoro dei campi. Frequentò l’Oratorio San Filippo Neri e si affidò alla direzione spirituale del Venerabile Servo di Dio Raffaele Dimiccoli, chiamato “il don Bosco” di Barletta. Da adolescente aderì all’Azione Cattolica e al Terz’Ordine di San Francesco. A 19 anni entrò nel Seminario di Bisceglie, poi nel Seminario Regionale di Molfetta. Per un po’ di tempo dovette interrompere gli studi per prestare il servizio militare obbligatorio. Il 25 luglio 1937 ricevette l’ordinazione presbiterale. Trascorso un breve periodo come formatore in seminario, si dedicò al lavoro pastorale con uno straordinario zelo per le anime. Per oltre un quarto di secolo fu vicario del parroco di San Giacomo Maggiore a Barletta. Fra le altre cose, gli venne affidato il compito di dirigere la Scuola Catechistica femminile, per la quale intraprese il ministero più fecondo della sua vita, ossia aiutare i giovani nel discernimento della vocazione al sacerdozio, alla vita religiosa, specialmente femminile, o alla formazione di famiglie cristiane. È infatti riconosciuto da tutti il suo impegno nella pastorale vocazionale. Anche San Pio da Pietrelcina benedisse e incoraggiò la sua attività. Soffrì molto per le incomprensioni dei superiori e dei confratelli sacerdoti, cui rispondeva con docilità e mitezza. Sostenuto dalla speranza, non perse mai né l’amore alla Chiesa e l’obbedienza ai superiori né la fedeltà e la perseveranza nel proprio ministero.

    La sua fecondità apostolica traeva forza da una altissima spiritualità eucaristica, che si manifestava nel modo in cui celebrava la Messa e trascorreva molte ore in adorazione del Santissimo Sacramento. Amava teneramente la Santa Vergine, venerata con il titolo di Odigitria, e proprio per la devozione verso di lei, alla vigilia dell’ordinazione sacerdotale, aggiunse al proprio nome il nome di Maria. Ricoprì con somma umiltà l’ufficio di viceparroco, ricercando costantemente di piacere a Dio e di condurre al suo amore quanti più fosse possibile. Con prudenza era confessore e direttore spirituale, ed ascoltava benevolmente tutti coloro che cercassero consolazione e aiuto. Seppe dialogare con persone di diverse età e condizioni sociali, nonché riconoscere i segni dei tempi di cui lo stesso Concilio Vaticano II in quegli stessi anni parlava.

    In unione ai patimenti di Cristo, fece della lunga e dolorosa malattia un’offerta d’amore a Dio. Chiuse serenamente e piamente la sua giornata terrena il 15 giugno 1980. La fama di santità, che già in vita lo circondava, col passare del tempo ebbe continuamente a crescere.

    In virtù di questa fama si è deciso di aprire la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio. Presso la Curia ecclesiastica di Trani-Barletta-Bisceglie fu celebrata dal 1° maggio 2006 al 25 luglio 2007 l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 22 maggio 2009. Preparata la Positio, secondo la consuetudine si è discusso se il Servo di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù cristiane. Il 9 maggio 2020 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, che ha avuto esito positivo. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti in Sessione Ordinaria il 19 gennaio 2021, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Ruggero Maria Caputo, Sacerdote diocesano, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Roma, 21 gennaio 2021.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                            + Fabio Fabene

                                                                            Arciv. tit. di Montefiascone

                                                                                Segretario

 

 

 

 

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TRANENSIS-BAROLENSIS-VIGILIENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

ROGERI MARIAE CAPUTO

Sacerdotis dioecesani

(1907-1980)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Te ipsum offers, ut vitam eucharisticam caritate, adoratione, reparatione ac oratione mecum communices. Mi pauper parvuleque presbyter, diligis me plus quam te ipsum, plus quam cupiditates tuas, plus quam vitam tuam? Domine, tu scis: Iesu, scis me te amare, vel saltem conari”.

    Doloribus iam consumptus, Servus Dei Rogerus Maria Caputo hoc postremum scripsit. In “solitudine eucharistica”, quam ab infantia expertus erat, sacerdotalem suam vocationem complevit, se ut Regnum Dei in universo mundo adveniret impendit itaque, per christianarum virtutum exercitium, ad evangelicam perfectionem pervenit.

    Servus Dei die 1 mensis Maii anno 1907 Baroli ortus est ac, unam post hebdomadam, est baptizatus. Secundo ludii litterarii anno studia intermittere debuit, ut familiae suae necessitatibus subveniret et patri auxilium in re rustica praestaret. Oratorium Sancti Philippi Nerii frequentavit et se Venerabilis Servi Dei Raffaelis Dimiccoli, qui Baroli “dominus Bosco” nuncupabatur, spirituali moderationi commisit. Adulescens Actioni Catholicae interfuit Tertioque Sancti Francisci Ordini. Primum Seminarium Vigiliense, postea Seminarium Regionale Melphictense ingressus est. Nonnullum per tempus, ad militiam legitimam praestandam, studia intermittere debuit. Die 25 mensis Iulii anno 1937 presbyteralem ordinationem suscepit.

    Paulo tempore in Seminario formatoris munere functus est inde ad pastorale opus, haud communi animarum zelo, se tradidit. Per plus quam saeculi quadrantem parochi Sancti Iacobi Maioris Baroli vicarius fuit. Inter cetera, Scholae Catechisticae feminarum regimen ei mandatum est, qua fructuosissimum vitae suae ministerium inchoavit, videlicet iuvenes sustinendi ut vocationem suam agnoscerent ad sacerdotium, ad consecrationem religiosam, feminarum praesertim, vel ad christianas familias instituendas. Omnes quidem studium eius in vocationum pastoralem  magnum recognoverunt. Sanctus Pius a Pietrelcina quoque industriam eius benedixit atque promovit. Servus Dei superiorum fratrumve presbyterorum invidiis maxime laboravit, quibus docilitate mansuetudineque respondebat. Spe sustentus, caritatem in Ecclesiam et oboedientiam erga superiores numquam amisit nec fidelitatem perseverantiamque, suum ministerium pergens.

    Haec apostolica sua fecunditas altissima eucharistica spiritualitate vim trahebat, quam quomodo Missam celebrabat ac plurimas horas in Sanctissimi Sacramenti adoratione degebat patefacebatur. Virginem Sanctam, titulo Odigitriae invocatam, tenero amore diligebat necnon admodum propter suam devotionem in eam, presbyterali eius ordinatione adveniente, nomini suo nomen Mariae adiuxerat. Summa humilitate ministerium pastorale perfecit, Deo placere continenter quaerens ac in caritatem eius quam permultos posset ducere. Prudens confessarius spiritualisque moderator erat atque benignus omnes solacio vel auxilio indigentes attendebat. Cum hominibus diversarum aetatum ac socialium condicionum conversari valebat, necnon temporum signa discernere de quibus ipsum Concilium Oecumenicum Vaticanum II iisdem annis loquebatur.

    Una cum Christi patimentis, diuturnam acerbamque infirmitatem suam Deo caritatis donum obtulit. Placide pieque terrenam diem suam die 15 mensis Iunii anno 1980 clausit. Sanctitatis fama, quae iam viventem circumdaverat, progrediente tempore usque increbuit.

    Hanc propter famam Servi Dei Causam Beatificationis et Canonizationis incipi statutum est. Iuxta Curiam ecclesiasticam Tranensem-Barolensem-Vigiliensem a die 1 mensis Maii anno 2006 ad diem 25 mensis Iulii anno 2007 Inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 22 mensis Maii anno 2009 est approbata. Positione confecta, secundum consuetudinem an Servus Dei christianas virtutes heroico in gradu excoluisset disceptatum est. Die 9 mensis Maii anno 2020 Peculiaris Theologorum Consultorum Congressus habitus est, qui votum adfirmativum protulit. Patres Cardinales et Episcopi, die 19 mensis Ianuarii anno 2021 Ordinaria in Sessione congregati, Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroico more exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Rogeri Mariae Caputo, Sacerdotis dioecesani, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 21 mensis Ianuarii a.D. 2021.