Causa in corso
Sebastián Elorza Arizmendi
- Venerabile Servo di Dio -

Sebastián Elorza Arizmendi

(1882 - 1942)

Venerabilità:

- 03 aprile 2014

- Papa  Francesco

Laico professo dell'Ordine di Sant'Agostino; fu un uomo di grande maturità, riservatezza e fermezza. Dimostrò tatto e capacità nell’accoglienza dei visitatori, dei pellegrini e soprattutto nel gestire l’assistenza ai poveri e bisognosi. La sua pietà religiosa era semplice e profonda, di impronta prettamente eucaristica e mariana

  • Biografia
Proseguì nel cammino verso la santità attraverso la semplicità di vita e l’esercizio quotidiano delle virtù cristiane, riempiendolo di significato umano e spirituale

 

Il Venerabile Servo di Dio Sebastián Elorza Arizmendi nacque a Idiazábal (Spagna), il 31 ottobre 1882, in una famiglia di poveri agricoltori, segnata da sofferenze e difficoltà. Rimasto orfano di entrambi i genitori a ventisette mesi, fu accolto dalla famiglia dello zio paterno, di modeste condizioni sociali ed economiche, ricca di valori spirituali e di principi morali.

Nel 1900, nonostante la contrarietà dei parenti, chiese di essere ammesso, come fratello laico, nell’Ordine di Sant’Agostino a S. María de La Vid (Spagna). Nel 1905 entrò in noviziato e, nel 1908, emise la professione religiosa. Dopo un breve periodo vissuto a Gijón (Spagna), fu destinato al convento di S. María de La Vid, dove rimase fino alla morte, svolgendo varie mansioni fra cui quella di portinaio. Fu sempre disponibile per il servizio dei fratelli, anche nel tempo libero, durante il quale rattoppava i calzini dei più di cento frati che si trovavano nel convento; in altri momenti si ingegnava per fare stuzzicadenti per la comunità e per gli ospiti che arrivavano al convento. Si distinse per il sorriso che manteneva anche in mezzo alle difficoltà e alla monotonia del suo ufficio. Fedele alla preghiera costante ed intensa, trascorse oltre trenta anni, fino a quando, nell’espletamento dei suoi servizi, si ammalò di broncopolmonite.

Morì l’8 dicembre 1942 a S. María de La Vid.

 

Iter della Causa

Il Processo cognizionale venne celebrato presso la Curia ecclesiastica di Burgos (Spagna), dal 17 luglio 1968 al 15 ottobre 1971, con l’escussione di ventidue testi, di cui quattro ex officio.

La validità giuridica del Processo fu riconosciuta con il Decreto dell’11 ottobre 1991.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si svolse il 21 settembre 2012, presieduto ad casum, con la presenza dei Consultori prescritti, i quali delineando il ritratto biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolinearono che la via della santificazione fu nella fedeltà eroica agli impegni quotidiani. La sua fu una vita fatta di cose ordinarie, svolte con ammirevole fedeltà, per più di trenta anni.

Fu sempre servizievole, sacrificato e dimentico di sé, dando testimonianza di carità verso i confratelli della comunità, verso gli ospiti e soprattutto verso i poveri, che bussavano frequentemente alle porte del convento. La sua profonda vita spirituale fu incentrata in un’ardente vita eucaristica, nella preghiera costante e in una solida devozione alla Madonna. Cercava la solitudine per stare con Gesù, serviva con devozione diverse Messe ogni mattina, pregava spesso il S. Rosario ed era fedele alle preghiere in comunità.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi

Si riunì il 4 marzo 2014. L’Ecc.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, si soffermò sull’esercizio delle virtù teologali e cardinali. Fu un uomo di grande maturità, riservatezza e fermezza. Dimostrò tatto e capacità nell’accoglienza dei visitatori, dei pellegrini e soprattutto nel gestire l’assistenza ai poveri e bisognosi. La sua pietà religiosa era semplice e profonda, di impronta prettamente eucaristica e mariana. Proseguì nel cammino verso la santità attraverso la semplicità di vita e l’esercizio quotidiano delle virtù cristiane, riempiendolo di significato umano e spirituale.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa