Teresa Enríquez de Alvarado
(1456 - 1529)
Fedele Laica e Madre di Famiglia; si distinse per l’eroica fede e l’amore per Gesù Eucaristia, che la portarono a distaccarsi dallo sfarzo della Corte spagnola per dedicarsi alla preghiera e alle attività caritative
La Venerabile Serva di Dio Teresa Enríquez de Alvarado nacque a Valladolid (Spagna) intorno all’anno 1456. Dopo la morte della madre, fu affidata alle cure della nonna, che le trasmise una profonda vita di preghiera e un amore particolare per l’Eucaristia.
Nel 1471 fu introdotta alla vita di corte come dama di compagnia di Isabella di Castiglia. Per volere della famiglia, contrasse matrimonio con Gutierre de Cárdenas, Comandante Maggiore, Contabile Maggiore e Gran Soldato dei Re Cattolici, Ministro della Regina Isabella. Dal matrimonio nacquero quattro figli. Rimasta vedova nel 1503, si ritirò a Torrijos, nei pressi di Toledo, dove condusse una vita austera.
Sotto la guida del Venerabile Servo di Dio Fernando de Contreras, sacerdote diocesano, Teresa si dedicò a un’intensa vita di preghiera, dando alla sua spiritualità una forte connotazione eucaristica e una costante pratica delle opere caritative, distribuendo terreni ai poveri e ai bisognosi, donando loro grano da semina e denaro per comprare buoi e attrezzi agricoli.
Poiché a causa della peste e della carestia molti ragazzi rimasero orfani, ella fu per loro madre ed educatrice, dando inizio alla scuola La Piedra in una casa attigua al suo palazzo e anche quella dei Clerizones, dove veniva formato il coro della Collegiata. Si occupò anche di ragazze e donne orfane coinvolte nel mondo della prostituzione.
Ebbe grande cura dei malati, visitandoli personalmente e ampliando l’ospedale che aveva precedentemente costruito insieme al marito e fondandone altri.
Il suo più grande impegno fu di ravvivare il culto del Santissimo Sacramento, contribuendo alla nascita di varie confraternite, di un monastero dell’Ordine delle Concezioniste a Torrijos e dei conventi francescani di Santa María de Jesús a Torrijos, di “San Jerónimo” a Cazalla e di “Jesús María” e “Santa Clara” a Andújar.
Morì a Torrijos (Spagna) il 4 marzo 1529.
I suoi resti mortali, rimasti incorrotti, sono custoditi nel convento delle monache Concezioniste a Torrijos.
La Venerabile Serva di Dio si distinse per l’eroica fede e l’amore per Gesù Eucaristia, che la portarono a distaccarsi dallo sfarzo della Corte spagnola per dedicarsi alla preghiera e alle attività caritative.
Il suo grande amore per il Santissimo Sacramento, tale da essere conosciuta come la loca dell’Eucaristia, le fece maturare il desiderio di ravvivarne il culto. Con l’aiuto di alcuni frati, sostenne la confraternita di San Lorenzo in Damaso, a Roma, con una donazione per la cappella in onore del martire e s’impegnò per la divulgazione del culto Eucaristico in Centroamerica. Inoltre, aiutò i poveri, offrendo loro opportunità di lavoro e sostentamento. Con intelligenza e prudenza seppe gestire le ricchezze di famiglia che per lo più furono destinate alla realizzazione delle Opere caritative o per l’edificazione di luoghi di culto, confraternite e conventi.
La sua fama di santità si manifestò durante la vita e dopo la morte, riemergendo in tempi recenti anche grazie alla celebrazione dei Congressi Eucaristici.