Causa in corso
Teresa Fardella vedova De Blasi
- Venerabile Serva di Dio -

Teresa Fardella vedova De Blasi

(1867 - 1957)

Venerabilità:

- 08 novembre 2017

- Papa  Francesco

Fondatrice dell’Istituto delle Suore Povere, Figlie di Maria della Santissima Incoronata; come sposa, svolse la sua vocazione familiare, cercando di guidare a distanza la giovane comunità religiosa. Subì l’opposizione dei figli e della nuora che non condividevano che il patrimonio di famiglia venisse impiegato per le opere caritative

  • Biografia
La nota costante della sua vita fu l’amore verso il prossimo

 

La Venerabile Serva di Dio Teresa Fardella nacque a New York (Stati Uniti d’America) il 24 maggio 1867, dal conte siciliano Enrico e dalla nobildonna irlandese Giovanna Dukett. Trasferitisi a Trapani, a circa dodici anni la Serva di Dio rimase orfana di madre. Nel 1879, il padre l’affidò alla sorella Dorotea dei marchesi di Torre Arsa, che aveva fondato a Palermo un collegio per fanciulle povere.

Il 15 marzo 1884, la Serva di Dio sposò il Capitano di artiglieria Raffaele De Blasi, dalla cui unione nacquero due figli: Francesco e Giovanna.

A motivo del lavoro del marito, la Venerabile Serva di Dio e i figli dovettero trasferirsi frequentemente. Dapprima a Capua, dove beneficiò della guida spirituale del Cardinal Alfonso Capecelatro. Nel 1891, ad Alessandria, dove conobbe la Beata Teresa Grillo Michel. Nel 1895, a Mantova dove cominciò a dare organicità all’attività caritativa che già aveva cominciato a svolgere negli altri precedenti luoghi. La sua opera sfociò, nel 1897, nella fondazione della “Povera Casa di San Giuseppe” per l’assistenza dei più bisognosi.

In breve l’attività da lei intrapresa prese una forma stabile con la nascita di una nuova famiglia religiosa, quella delle “Povere Figlie di Maria Santissima Incoronata”, di cui fu Fondatrice, ma non prima Superiora, in quanto si trovava nello stato laicale. La vestizione e professione delle prime religiose avvenne nel 1901.

Negli anni tra il 1902 ed il 1904 ci furono nuovi trasferimenti a Torino ed a La Spezia.

Nel 1906, il Vescovo di Mantova, Monsignor Paolo Carlo Origo, che pure la stimava molto, decise di esonerarla dalla funzione di guida della comunità, poiché riteneva tale ufficio incompatibile con i suoi impegni di sposa e madre.

Terminato il servizio militare del marito, nel 1907 la Venerabile Serva di Dio rientrò con la famiglia a Trapani, dove si distinse nell’esercizio delle opere di carità fino a fondare “Il Piccolo Rifugio della Divina Provvidenza”, pure questo dedicato all’assistenza dei più bisognosi. Nel 1937 rimase vedova e, nel 1939, perse il figlio primogenito.

Pochi mesi prima di morire, poté coronare il desiderio di entrare, come religiosa, all’interno dell’Istituto da lei fondato, con l’emissione della professione. Dopo aver affrontato una dolorosa infermità, morì a Trapani (Italia) il 26 agosto 1957.

ITER DELLA CAUSA

Il Processo Informativo sulla vita, virtù e fama di santità si svolse presso la Curia ecclesiastica di Trapani (Italia), dal 16 marzo 1960 al 5 marzo 1969, in trenta Sessioni, durante le quali furono escussi ventitré testi, di cui due ex officio.

Negli anni 1960-1962, vennero istruiti due Processi Rogatoriali: a Manova (Italia), per l’escussione di diciotto testi, di cui uno ex officio; a Porto-Santa Rufina (Italia), per l’escussione di sei testi.

Un’Inchiesta Suppletiva fu celebrata presso la Curia di Trapani, dal 21 ottobre 1985 al 26 ottobre 1987, in diciannove Sessioni, durante le quali fu raccolta la documentazione storica e vennero escussi venti testi.

Negli anni 1985-1986, vennero celebrate cinque Inchieste Rogatoriali, rispettivamente a Ragusa, Mantova, Roma, Palermo e Bergamo, per l’escussione di sei testi.

La validità giuridica dei Processi e delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 6 luglio 2000.

CONGRESSO PECULIARE DEI CONSULTORI TEOLOGI

Si tenne il 3 maggio 2016. I Consultori sottolinearono che la Venerabile Serva di Dio fu Fondatrice di una Congregazione religiosa e, come sposa, svolse la sua vocazione familiare, cercando di guidare a distanza la giovane comunità religiosa. La sua vita fu segnata dalla sofferenza: non poté condividere fino in fondo la vita consacrata con le figlie spirituali; subì l’opposizione dei figli e della nuora che, probabilmente, non condividevano che il patrimonio di famiglia venisse impiegato per le opere caritative; visse una dolorosa infermità.

Profonda fu la sua devozione all’Eucaristia. La tensione verso la perfezione emerge soprattutto dai suoi scritti che rivelano l’incessante ricerca della volontà di Dio.

I Consultori si espressero con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI

Si riunì il 17 ottobre 2017. L’Ecc.mo Ponente, dopo aver ripercorso l’iter della Causa e tratteggiato il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne mise in rilievo l’esercizio eroico delle virtù. La sua intensa opera caritativa nacque e si nutrì dell’abbandono totale e fiducioso alla Divina Provvidenza. La nota costante della sua vita fu l’amore verso il prossimo. Le problematiche legate ai rapporti con la figlia e con la nuora, e al suo carattere non intaccano la bontà del cammino di perfezione della Venerabile Serva di Dio, evidenziando che la santità passa attraverso l’esperienza dell’umana fragilità. Soprattutto negli ultimi trenta anni di vita, ella visse una costante crescita nelle virtù. Molte sono le testimonianze inerenti il rapporto materno che manteneva con le suore e i bambini ospitati.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.