Causa in corso
Vasco de Quiroga
- Venerabile Servo di Dio -

Vasco de Quiroga

(ca 1470 - 1565)

Venerabilità:

- 21 dicembre 2020

- Papa  Francesco

Vescovo di Michoacán, la sua fede fu viva e incarnata, forte e coraggiosa, in uno stile di vita orientato alla gloria di Dio, mirando unicamente al bene dei bisognosi

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
La sua azione, da laico e da Vescovo, ebbe come unico scopo il Regno di Dio

 

    Il Venerabile Servo di Dio Vasco de Quiroga nacque verso il 1470 a Madrigal de las Altas Torres (Ávila, Spagna). Laureato in Giurisprudenza, nel 1525 iniziò a esercitare l’ufficio di giudice al servizio della Spagna nella piazzaforte e centro commerciale di Oran, sulla costa nordafricana. Fu anche rappresentante del Regno presso gli emirati di Tremecen e di Tunisi. Dopo il 1526, tornò in patria esercitando diversi uffici pubblici a Granada, Valladolid e Murcia. In questo periodo divenne cavaliere dell’Ordine Militare di Malta.

    La regina Isabella del Portogallo, moglie di Carlo, Re di Spagna e imperatore di Germania, chiese al Venerabile Servo di Dio di trasferirsi nel Viceregno del Messico, denominato Virreinato de Nueva España, per svolgere la funzione di giudice e affrontare i molti casi di corruzione e di violenza che si verificavano ai danni della popolazione indigena. Nel 1531 partì per il Messico. Svolse il suo lavoro con abnegazione, equilibrio, onestà e dedizione, nella regione di Michoacán, abitata dai popoli indigeni Tarascos e Purépechas. L’attività di giudice non gli impedì di pubblicare nel 1535 la sua opera principale, Información en Derecho, sull’amministrazione della giustizia nei territori spagnoli in Sud America.

    Nel 1536, Paolo III eresse la diocesi di Michoacán. Avrebbe dovuto esserne Vescovo il francescano padre Luis de Fuensalida, ma questi rinunciò e si pensò, allora, a Vasco de Quiroga benché fosse laico. Il Venerabile Servo di Dio si mostrò riluttante, ma alla fine accettò e, ricevuti gli ordini minori, diaconato e presbiterato, fu ordinato Vescovo nel 1538. Fissò dapprima la sede episcopale a Tzintzuntzan ma, poi si spostò a Pátzcuaro, dove vi era più popolazione indigena. Primo Vescovo americano non appartenente ad un Ordine Religioso, promosse l’evangelizzazione, fece stampare e diffondere catechismi e libri per la formazione cristiana e curò l’organizzazione della diocesi. Iniziò la costruzione della cattedrale di Pázcuaro e del Seminario San Nicolás.

    Inoltre, fondò insediamenti abitativi destinati agli indigeni, dispersi e disgregati dopo il crollo delle strutture statali precolombiane, i cosiddetti Pueblos hospitales che, nella sua idea, dovevano diventare fari di evangelizzazione, centri di formazione alla vita cristiana degli indigeni convertiti e luoghi di assistenza di malati e di poveri.

    Per difendere i diritti degli indigeni e della diocesi, dovette tornare in Spagna nel 1547, dove rimase sino al 1554, per affrontare varie questioni riguardanti i confini ecclesiastici della diocesi e le gravi questioni contro i colonizzatori.

    Tornato in diocesi nel 1554, partecipò al Primo Concilio Provinciale del Messico che vide convenire tutti i Vescovi del Viceregno di Nueva España e i Superiori religiosi dei Francescani, Domenicani e Agostiniani. Nonostante l’avanzare degli anni, si impegnò indefessamente a visitare i luoghi della sua diocesi. Nel 1562 si ammalò e dovette fermarsi per un periodo nel Pueblo Hospital di Santa Fe di Città del Messico.

    Morì a Pátzcuaro (Messico) il 14 marzo 1565.

    Il Venerabile Servo di Dio visse eroicamente la virtù della fede. Questi furono i suoi tratti caratteristici: la venerazione per la Parola di Dio, la cura della vita di preghiera, la celebrazione dei sacramenti e soprattutto dell’Eucaristia, la premura per l’evangelizzazione, la sollecitudine per la Chiesa, l’impegno per la crescita nella fede dei fedeli cristiani, la devozione a Maria, Madre di Dio, la gratitudine per la testimonianza dei Santi e la fedeltà nella missione pastorale. La sua fede fu viva e incarnata, forte e coraggiosa, in uno stile di vita orientato alla gloria di Dio, mirando unicamente al bene dei bisognosi.

    Fu animato dall’esercizio eroico della virtù della speranza: la sua azione, da laico e da Vescovo, ebbe come unico scopo il Regno di Dio.

    Il grande amore verso il Signore, tra contemplazione e azione, fu la radice feconda della carità eroica verso il prossimo. L’azione pastorale, forense e politica, fu animata da carità creativa nel promuovere la fondazione e la cura di comunità di persone disperse e oppresse. Visse l’eroismo della carità, insegnando non solo una dottrina da credere, ma anche un amore verso il prossimo da vivere. Oltre alla difesa dei diritti degli Indios, si impegnò nella promozione della dignità e della educazione delle donne e nel sostegno alla vita familiare cristiana.

    Fu esemplare nella povertà, nella castità e nell’obbedienza, ancor prima di essere consacrato Vescovo.

 

MORELIA

 

BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE

del Servo di Dio

VASCO DE QUIROGA

Primo Vescovo di Michoacán

(1470 ca.-1565)

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DECRETO SULLE VIRTU'

 

 

    “Offrite sacrifici di giustizia e confidate nel Signore. Molti dicono: Chi ci farà vedere il bene?” (Sal 4, 6-7).

 

    Animato da un profondo amore per la giustizia e guidato da un sincero amore per Dio e per il prossimo, il Servo di Dio Vasco de Quiroga ha compiuto un fecondo lavoro pastorale in Messico, impiantandovi una giovane chiesa e lasciandole un beneficio, di cui ancora oggi pastori e fedeli possono godere.

    Il Servo di Dio Vasco de Quiroga nacque a Madrigal de las Altas Torres, nella provincia spagnola di Avila, intorno al 1470.

    In gioventù fu nominato Cavaliere del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, conosciuto col nome di Ordine di Malta. Studiò diritto nelle università di Salamanca e Valladolid e conseguì il grado di dottore. Lavorò per la corte del Re Carlo I, ricoprendo diversi incarichi, tra cui quello di giudice residente a Orano, nella parte settentrionale dell’Africa.

    Il Re lo inviò quindi nella Nuova Spagna e lo nominò per cinque anni Uditore della Seconda Udienza. Entrò in Messico il 9 gennaio 1531. Nella regione di Michoacán, i cui abitanti erano le stirpi indigene dei Tarascos e dei Purépechas, svolse il suo lavoro con abnegazione, temperanza, prudenza e dedizione. In modo eccezionale esercitò e difese la giustizia, soprattutto in favore dei più deboli e indifesi. Dotato di notevoli capacità organizzative, fondò anche due ospedali a proprie spese. Nel 1536 Papa Paolo III eresse la diocesi di Michoacán ed elesse il Servo di Dio, seppure ancora fedele laico, come primo suo vescovo. Questi, dopo aver ricevuto gli ordini minori, il diaconato e il presbiterato, fu consacrato nel 1538. Fissò dapprima la sede episcopale a Tzintzuntzan, poi però si spostò a Pátzcuaro, dove si trovava una più numerosa popolazione indigena.  Sviluppò un intenso lavoro pastorale e promosse massimamente l’evangelizzazione e un’ampia catechesi. Anticipò i provvedimenti del Concilio di Trento, allorché fondò il Collegio di San Nicola come seminario per gli indigeni e gli spagnoli, al punto da poter ordinare più di duecento sacerdoti. Gli indigeni tutti lo chiamavano familiarmente “tata”, che significa “padre”.

    La vita del Servo di Dio fu intrisa di un’incrollabile fede in Dio e un profondo amore per la Chiesa e il Papa. Coltivava una speciale devozione verso Maria Santissima, che amava contemplare nella sua Immacolata Concezione. Era solito riflettere molto, chiedeva consigli altrui e pregava prima di agire. Spesso faceva riferimento al Cielo che ci attende. Con grande forza superò le plurime difficoltà che afflissero il suo lavoro per la giustizia e il suo ministero di pastore. Conservò uno stile di vita sobrio ed essenziale e testimoniò pienamente la carità di Cristo.

    Il Sommo Pontefice Francesco, a Morelia il 16 febbraio 2016, ha definito il Servo di Dio “spagnolo diventato indio”. Egli infatti si è messo in ascolto della popolazione degli indigeni, li ha compresi e difesi, ha insegnato loro a vivere la carità e a lavorare con impegno, e li ha spinti a sviluppare le arti e fare artigianato. Fondò anche villaggi e istituzioni. Mentre era ancora in vita, molti lo consideravano un santo. Morì il 14 marzo 1565.

    Poiché la fama di santità del Servo di Dio non è mai andata diminuendo, si è ritenuto opportuno istruirne la Causa di beatificazione e canonizzazione. Presso la Curia ecclesiastica di Morelia si è tenuta, dal 10 novembre 1997 al 21 gennaio 2014, l’Inchiesta diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione delle Cause dei Santi con decreto del 20 gennaio 2015. La Positio è stata sottoposta allo studio dei Consultori Storici il 5 febbraio 2019. Si è quindi discusso, secondo consuetudine, se il Servo di Dio abbia esercitato le virtù cristiane in grado eroico. Il 26 marzo 2020 i Consultori Teologi hanno dato parere affermativo. I Padri Cardinali e Vescovi, riuniti nella Sessione Ordinaria del 15 dicembre 2020, hanno dichiarato che il Servo di Dio ha esercitato in modo eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.

    Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e confermando i voti della Congregazione delle Cause dei  Santi, ha oggi dichiarato: Sono provate le virtù teologali  Fede, Speranza e Carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le cardinali Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza ed annesse in grado eroico del Servo di Dio Vasco de Quiroga, Primo Vescovo di Michoacán, nel caso e per il fine di cui si tratta.

    Il Sommo Pontefice ha poi disposto che il presente decreto venga pubblicato e inserito negli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    Dato a Roma il 21 dicembre nell’anno del Signore 2020.

 

Marcello Card. Semeraro

Prefetto

 

                                                                                + Marcello Bartolucci

                                                                                Arciv. tit. di Bevagna

                                                                                Segretario

 

 

 

 

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MORELIENSIS

 

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

Servi Dei

VASCI DE QUIROGA

Primi Episcopi Mechoacanensis

(1470 c.-1565)

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DECRETUM SUPER VIRTUTIBUS

 

    “Sacrificate sacrificium iustitiae et sperate in Domino. Multi dicunt: Quis ostendit nobis bona?” (Ps 4, 6-7).

    Ardenti dilectione in iustitiam animatus sinceraque caritate in Deum et proximum impulsus, Servus Dei Vascus de Quiroga ferax opus pastorale in Mexico complevit, iuvenem incipiens Ecclesiam eidemque beneficium relinquens, quo et hodie pastores atque fideles frui possunt.

    Servus Dei in loco v.d. Madrigal de las Altas Torres, intra Hispanicam Abulensem provinciam, circiter anno 1470 ortum duxit. Eques iuventute nominatus est Supremi Militaris Ordinis Hospitalarii Sancti Ioannis Hierosolymitani, qui notus est Ordinis Melitensis nomine. Ius didicit in atheneis Salmantino et Vallisoletano atque doctoris adeptus est gradum. Apud Regis Caroli I cohortem opus gessit, plurimis muneribus fungens, inter quae iudicis sedem habentis Aurani, Africae in septentrionali parte.

    Rex inde in Novam Hispaniam misit eum ac quinque annos Uditorem Actionis Alterae nominavit. Itaque Servus Dei die 9 mensis Ianuarii anno 1531 ingressus est Mexicum. Mechoacanensi in regione, cuius indigenae stipes v.d. Tarascos et Purépechas incolae erant, sedulitate, temperatia, prudentia et studio opus suum perfecit. Haud communi modo, pro inermis invalidisque in primis, iustitiam exercuit atque defendit. Rerum agendarum valde peritus, valetudinaria duo, aere suo, condidit. Anno 1536 Summus Pontifex Paulus III dioecesim Mechoacanensem instituit ac Servum Dei, quamvis tunc christifidelis laicus esset, primum Episcopum elegit. Qui, ordinis minoribus, diaconatu presbyteratuque suscepto, consecratus est anno 1538. Episcopalem aedem primum in loco v.d. Tzintzuntzan constituit, dein autem se in urbem v.d. Pátzcuaro contulit, ubi maior populus erat indigenarum. Alacre pastorale opus egit ac maxime Evangelii nuntium et ampliorem catechesim promovit. Decreta Concilii Tridentini anticipavit, cum Collegium Sancti Nicolai ut seminarium pro hispanicis et indigenis conderet, adeo ut plus quam ducentos presbyteros Sacro Ordine augere valuit. Omnes indigenae vulgo “tata” familiariter eum appellabant, quod dicitur interpretatum “pater”.

    Servi Dei vita certa fide in Deum imbuebatur ac alta caritate in Ecclesiam et Summum Pontificem. Peculiarem devotionem colebat in Mariam Sanctissimam, quam contemplari cupiebat in eius Immaculata Conceptione. Multum meditari solebat, aliorum consilia petere et ante actionem semper precari. Caelum, nobis praestolans, saepe commemorabat. Plurimas angustias ingenti superavit vi, quibus opus eius pro iustitia pastorisque ministerium laboraverunt. Sobrium austerumque vivendi modum servavit atque Christi plane testificatus est caritatem.

    Summus Pontifex Franciscus, Moreliae die 16 mensis Februarii anno 2016, Servum Dei “Hispanicum qui indigena factus est” descripsit. Ipse enim aurem indigenarum populo praestitit, quas intellexit atque defendit, in caritate exercenda et in opere perstudiose faciendo instituit ac impulit ad provehendas artes operaque manu conficienda. Pagos et instituta quoque condidit. Iam quidem viventem, multi eum sanctum ducebant. Die 14 mensis Martii anno 1565 obiit.

    Numquam Servi Dei imminuente fama, oportere statutum est eius Causam beatificationis et canonizationis instruere. Apud Curiam ecclesiasticam Moreliensem Inquisitio dioecesana habita est a die 10 mensis Novembris anno 1997 ad diem 21 mensis Ianuarii anno 2014, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 20 menis Ianuarii anno 2015 est agnita. Positio Consultorum Historicorum subiecta est studio die 5 mensis Februarii anno 2019. Inde disceptatum est, iuxta consuetudinem, an Servus Dei virtutes christianas heroico in gradu excoluisset. Die 26 mensis Martii anno 2020 Consultores Theologi votum adfirmativum protulerunt. Patres Cardinales et Episcopi, Ordinaria diei 15 mensis Decembris anno 2020 in Sessione congregati, professi sunt Servum Dei theologales, cardinales iisque adnexas virtutes heroum in modum exercuisse.

    Facta demum de hisce omnibus rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Fortitudine et Temperantia iisque adnexis in gradu heroico Servi Dei Vasci de Quiroga, Primi Episcopi Mechoacanensis, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 21 mensis Decembris a. D. 2020.