Venanzio Katarzyniec (al secolo: Giuseppe)
(1889 - 1921)
Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali; dall’Eucarestia, celebrata e adorata, traeva forza e vitalità per donarsi totalmente ai fratelli con intensa carità pastorale, caratterizzata da un prolungato ed instancabile Ministero della Riconciliazione, al quale attingevano molte persone
Il Venerabile Servo di Dio Venanzio Katarzyniec (al secolo: Giuseppe) nacque il 7 ottobre 1889 a Obydów (Leopoli, oggi Ucraina), in una famiglia povera e religiosa. Dopo aver frequentato le scuole primarie, dal 1904 al 1908 si iscrisse a Leopoli al corso di studi pedagogici per divenire insegnante. Avvertita la vocazione alla vita religiosa, il 15 agosto 1908 entrò nellʼOrdine dei Frati Minori Conventuali. Dopo l’anno di Noviziato, emise la professione religiosa dei voti semplici e, lʼ8 dicembre 1912, quella solenne. Terminati gli studi, il 2 giugno 1914 fu ordinato sacerdote e inviato come cooperatore parrocchiale a Czyszki. Scoppiata la Prima Guerra Mondiale, il territorio dove si trovava venne invaso dall’esercito russo, provocando paura nella popolazione. Il Venerabile Servo di Dio seppe tranquillizzare i fedeli, esortandoli a pregare e ad avere fiducia nel Signore. Mentre tutte le scuole parrocchiali rimanevano chiuse, si impegnò con grande zelo apostolico nell’insegnamento scolastico e catechistico. Nel 1915, venne trasferito a Leopoli come Maestro dei Novizi, distinguendosi per esemplare pietà, rigore ascetico, sana dottrina e grande carità. Ammalatosi di tisi, la sua salute andò peggiorando, al punto che, nel 1919, dovette lasciare l’ufficio di Maestro dei novizi. Fu trasferito nel convento di Kalwaria Pacławska, in un clima ritenuto più adatto per le sue condizioni. Nei quasi due anni di permanenza in tale comunità, si dedicò alla preghiera, alla predicazione e alle confessioni, edificando tutti per la fedeltà alla Regola e per la sua straordinaria umiltà, secondo la tradizione spirituale francescana.
Aggravatosi repentinamente, il Servo di Dio morì il 31 marzo 1921 a Kalwaria Pacławska (Polonia).
ITER DELLA CAUSA
Il Processo Ordinario Informativo si svolse presso la Curia ecclesiastica di Przemyśl dei Latini (Polonia), dal 27 giugno 1950 al 30 aprile 1951, in cinquantasette Sessioni, durante le quali furono escussi sessantuno testi, dei quali otto ex officio.
La validità giuridica del Processo fu riconosciuta con il Decreto del 14 giugno 1991.
CONGRESSO PECULIARE DEI CONSULTORI TEOLOGI
Si tenne il 30 aprile 2013. I Consultori misero in evidenza il cammino di perfezione vissuto dal Venerabile Servo di Dio nei trentadue anni di vita. Visse una santità ordinaria, centrata sull’ascesi e su un’austera osservanza dei Comandamenti e della Regola francescana.
Dall’Eucarestia, celebrata e adorata, traeva forza e vitalità per donarsi totalmente ai fratelli con intensa carità pastorale, caratterizzata da un prolungato ed instancabile Ministero della Riconciliazione, al quale attingevano molte persone.
Al termine del dibattito, i Consultori si espressero con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni.
SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI
Si riunì il 5 aprile 2016. L’Em.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, si soffermò sull’esercizio delle virtù teologali e cardinali. Si distinse per una profonda fede alimentata dalla preghiera quotidiana, in particolare dalla partecipazione alla celebrazione Eucaristica e dalla devozione alla Vergine Maria. Dall’intimità con il Signore, egli traeva forza e vitalità per donarsi ai fratelli. Fu sempre molto sobrio e osservante della Regola francescana, trasmettendo ai novizi il valore dell’ascesi nella ricerca della comunione con Dio. Anche San Massimiliano Kolbe, che lo sostituì come Maestro dei novizi, fu fra i promotori della Causa di beatificazione del Servo di Dio.
Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.