Vicente López de Uralde Lazcano
(1894 - 1990)
Sacerdote professo della Compagnia di Maria; visse con profondità il carisma marianista. Insegnante amato dai ragazzi per la sua bontà, sapeva trasmettere pace. Attraverso l’insegnamento, comunicava una fede autentica e lasciava che i ragazzi esprimessero la loro risposta a Dio in piena libertà
Il Venerabile Servo di Dio Vicente López de Uralde Lazcano nacque a Vitoria (Spagna) il 22 gennaio 1894. A 9 anni iniziò a studiare in una scuola della sua città, diretta dai Marianisti per i figli degli operai e, nel 1905, entrò nel Postulantato della stessa Congregazione a Escoriaza (Guipúzcoa). Dopo il Noviziato emise i primi voti a Vitoria il 25 marzo 1911 e fece la professione definitiva ad Escoriaza il 24 agosto 1917. Dopo aver studiato teologia a Friburgo (Svizzera), venne ordinato sacerdote il 28 marzo 1925. Ritornato in Spagna, nel 1928 fu destinato al Collegio “San Filippo Neri” di Cádiz, dove rimase per 62 anni come insegnante, cappellano e confessore apprezzato da alunni, ex alunni, sacerdoti e altri fedeli. Durante la guerra civile, non interruppe l’attività di docenza. Dal 1964, anno in cui andò in pensione dalla scuola, intensificò il tempo da dedicare alle confessioni, fino a trascorrere al confessionale otto ore al giorno.
Morì a Cádiz (Spagna) il 15 settembre 1990, all’età di 96 anni.
Il Venerabile Servo di Dio visse con profondità il carisma marianista. Insegnante amato dai ragazzi per la sua bontà, sapeva trasmettere pace. Attraverso l’insegnamento, comunicava una fede autentica e lasciava che i ragazzi esprimessero la loro risposta a Dio in piena libertà. La dimensione della preghiera lo pose in profonda unione con il Signore.
Durante la guerra civile e la persecuzione religiosa in Spagna, quando il Collegio fu occupato dai miliziani non esitò a difendere i ragazzi e a mettere in salvo l’Eucaristia. Per quarant’anni, fu ricercato confessore, sempre premuroso con gli ammalati. Accoglieva con pazienza e misericordia le persone che accorrevano a lui per riconciliarsi con il Signore o per avere un consiglio. Sapeva donare speranza e serenità.
Fu un uomo felice e osservò con perseveranza i voti di obbedienza, povertà e castità. Si donò agli altri con discrezione e umiltà, rispondendo con prontezza alle necessità del prossimo. Mite di carattere, ancorato alla formazione religiosa ricevuta, seppe ascoltare uomini e donne del suo tempo trovando sempre parole d’incoraggiamento.
L’affabilità, la personalità accogliente, ne fecero un punto di riferimento per la città di Cadiz.
La fama è presente ancora oggi, soprattutto nella città di Cadiz, unita ad una certa fama signorum.