Causa in corso
Vincenza della Passione del Signore (al secolo: Edvige Jaroszewska)
- Venerabile Serva di Dio -

Vincenza della Passione del Signore (al secolo: Edvige Jaroszewska)

(1900 - 1937)

Venerabilità:

- 18 marzo 2015

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore Benedettine Samaritane della Croce di Cristo; Proveniente da una famiglia benestante, manifestò sin da piccola il profondo desiderio di aiutare il prossimo, soprattutto i poveri e i sofferenti. Fu considerata una donna forte, sensibile e compassionevole, di grande umiltà, che, nella sua semplicità, seppe mostrare la misura alta della vita cristiana data nella quotidianità del lavoro

  • Biografia
Cercò di incarnare il comandamento dell’amore, soprattutto verso i più poveri, gli abbandonati, i peccatori e coloro che vivono lontano da Dio

 

La Venerabile Serva di Dio Vincenza della Passione del Signore (al secolo: Jadwiga Jaroszewska) nacque il 7 marzo 1900 a Piotrków Trybunalski (Polonia). Rimasta orfana di entrambi i genitori, fu affidata, insieme alle sorelle, alla nonna e, dopo la morte di quest’ultima, alla zia. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la Serva di Dio si prodigò presso il lazzaretto militare. Terminati gli studi secondari nel 1917, intraprese un corso di pedagogia a Varsavia e, l’anno successivo iniziò a lavorare come maestra nella scuola della zia.

Sentendo un’inclinazione interiore verso le attività di assistenza ai più bisognosi, nel 1919 si iscrisse ad un tirocinio annuale per infermiere delle Suore Francescane degli Afflitti a Varsavia. Contemporaneamente, sentendosi chiamata alla vita consacrata, iniziò un cammino di discernimento che la portò a fare alcune esperienze vocazionali prima fra le Suore Francescane degli Afflitti e poi nella Congregazione delle Suore della Carità, dove rimase circa otto mesi. Nel 1921 entrò nella Congregazione delle Suore della Resurrezione di Nostro Signore a Kęty, vicino Cracovia, dove seguì il cammino formativo fino all’emissione dei voti temporanei, il 2 febbraio 1923, ricevendo il nome di Vincenza della Passione di Nostro Signore.

In questo periodo ebbe l’opportunità di approfondire la spiritualità monastica benedettina e l’opera caritativa di San Vincenzo de’ Paoli. Inizialmente fu mandata a Varsavia dove insegnò in una Scuola Magistrale della Congregazione e, nello stesso tempo, seguì un corso universitario di matematica. Nel 1925 venne inviata a Poznań (Polonia), dove subì un incidente che le procurò una grave e lunga malattia. La sua predilezione per le persone più difficili e povere la portarono a lasciare, dietro consiglio del confessore, la Congregazione. Nel 1926 iniziò a prestare servizio presso l’ospedale di S. Lazzaro a Varsavia, nel reparto delle donne affette da malattie veneree e sottoposte a cure coatte. Ben presto, si unirono in quest’opera altre giovani, con le quali gettò le basi dell’Associazione cattolica “Samaritane della Croce di Cristo”. Il 23 agosto 1930 il Card. Aleksander Kakowski, Arcivescovo di Varsavia, approvò l’Associazione come Congregazione religiosa, avente come scopo il servizio delle persone più trascurate, dei deboli di mente, dei ricoverati degli ospedali per malattie contagiose e veneree, dei carcerati e delle loro famiglie.

Il 6 gennaio 1928 pronunciò i voti perpetui privati di povertà, castità, umiltà ed ubbidienza, dinanzi al confessore, e, da quel momento, accolse personalmente i voti privati delle altre consorelle. Il 20 ottobre 1930 fu eletta, dal Primo Capitolo Generale, Superiora Generale della Congregazione.

Il 28 ottobre 1932 ottenne dal Congresso degli Abati Benedettini l’affiliazione della sua Congregazione all’Abbazia di La Pierre-qui-Vire (Francia). Successivamente l’Arcivescovo di Varsavia approvò la Congregazione con il nome di: “Suore Benedettine Samaritane della Croce di Cristo” e concesse alla Superiora Generale la facoltà di ricevere i voti perpetui delle suore. Il 21 marzo 1933 la Serva di Dio emise i voti perpetui e pronunciò il giuramento richiesto alla Superiora Generale.

Negli anni successivi si dedicò principalmente alla formazione delle suore, spiegando la regola, guidando conferenze e ritiri spirituali, visitando le comunità e vigilando che il sistema di educazione da lei elaborato fosse realizzato nelle varie Case.

Nel 1936 il suo stato di salute si aggravò, spesso la malattia la teneva a letto o ricoverata in ospedale. Nonostante ciò continuò a lavorare intensamente per il bene della Congregazione e delle singole Suore.

orì a Varsavia (Polonia) il 10 novembre 1937.

 

Iter della Causa

L’Inchiesta Diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Varsavia (Polonia), dal 15 dicembre 1992 al 3 luglio 1996, in cinquantadue Sessioni, con la raccolta documentale e l’escussione di quarantasette testi, dei quali due ex officio.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta con il Decreto del 5 luglio 1999.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si tenne il 3 dicembre 2013. I Consultori prescritti, i quali misero in evidenza il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, collocandolo nel contesto politico, sociale e religioso in cui visse ed operò. Proveniente da una famiglia benestante, manifestò sin da piccola il profondo desiderio di aiutare il prossimo, soprattutto i poveri e i sofferenti.

Dopo la conclusione degli studi in pedagogia, maturò il proposito di abbracciare la vita consacrata. La ricerca del carisma, però, conobbe un travagliato percorso di discernimento, che le costò molta sofferenza e la mise alla prova nell’esercizio delle virtù. Accolta in alcuni Istituti, ne uscì dopo breve tempo. Questo percorso tortuoso nella ricerca vocazionale fu contrassegnato dal desiderio di voler individuare il cammino che il Signore le aveva riservato.

Fu considerata una donna forte, sensibile e compassionevole, di grande umiltà, che, nella sua semplicità, seppe mostrare la misura alta della vita cristiana data nella quotidianità del lavoro.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni della Venerabile Serva di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e dei Vescovi

Si riunì il 3 marzo 2015. L’Em.mo Ponente, dopo aver ripercorso la storia della Causa ed il profilo biografico della Venerabile Serva di Dio, ne sottolineò l’esercizio eroico delle singole virtù. La sua fede, forte e salda, germogliava dalla continua unione con Dio ed era nutrita da un’intensa vita di preghiera, ispirata a quella monastica. La speranza della Venerabile Serva di Dio si manifestò in particolare nei momenti di difficoltà e di prova, di sofferenza e durante la malattia.

L’abbandono alla Divina Provvidenza e la piena fiducia nell’aiuto di Dio erano per lei un sostegno nella ricerca e nella realizzazione della propria vocazione.

In tutta la sua vita, cercò di incarnare il comandamento dell’amore, disinteressato e generoso verso ogni persona, soprattutto verso i più poveri, gli abbandonati, i peccatori e coloro che vivono lontano da Dio.

La sua pur breve esistenza fu caratterizzata da un’intensa vita di preghiera, di fedeltà alla tradizione benedettina, di apostolato verso l’umanità sofferente, di religiosa protesa alla costante ricerca della volontà divina.

Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.