Beatificazione, 13-12-2025
- Papa Leone XIV -
Cayré, Cendrier, Vallée, Mestre e 46 compagni
Religiosi, seminaristi e fedeli laici uccisi tra il 1944 e il 1945 in odio alla fede; durante la dominazione nazista, molti sacerdoti, religiosi e laici impegnati nelle associazioni cattoliche seguirono gli operai francesi in territorio tedesco per poter fornire loro sostegno morale e spirituale. Vennero arrestati per attività sovversiva contro il Terzo Reich e torturati. La maggior parte morì nei campi di concentramento, altri persero la vita a causa delle sofferenze subite
124 Martiri di Jaén
Il 14 aprile 1931 iniziò la seconda repubblica spagnola e appena un mese dopo iniziò una forte ondata di anticlericalismo, con i primi atti di violenza nei confronti di religiosi e laici, a causa del malcontento verso l'appoggio dato dalla Chiesa spagnola ai ceti dominanti, in particolar modo ai latifondisti e, in seguito, al generale Franco. La violenza colpì però indiscriminatamente anche molte persone estranee alle vicende politiche.
Il maggior numero di episodi di violenza si registrarono con la seconda metà del 1936, cioè dopo la vittoria del Fronte Popolare spagnolo, formato da socialisti, comunisti e antifascisti sul modello del Fronte Popolare francese. Le violenze si intensificarono tra il 18 luglio 1936 e il 1º aprile 1939, dando origine a una vera e propria persecuzione religiosa, che portò alla distruzione del 70% delle chiese spagnole e all'uccisione di quasi diecimila persone, tra le quali 13 vescovi, 4.184 sacerdoti e seminaristi, 2.365 religiosi, 283 religiose e diverse migliaia di laici di entrambi i sessi, il cui numero è tuttavia impossibile precisare