José Samsó i Elías

José Samsó i Elías

(1877-1936)

Beatificazione:

- 23 gennaio 2010

- Papa  Benedetto XVI

Ricorrenza:

- 1 settembre

Sacerdote diocesano, martire, ucciso in odio alla Fede, il 1° settembre 1936 durante la guerra civile spagnola; da vero testimone di Cristo, morì perdonando i suoi persecutori; ancora oggi egli costituisce un modello di dedizione alla catechesi e alla carità verso i poveri

  • Biografia
  • l'eredità
  • angelus
“Tutto per tutti, per guadagnarli a tutti”

 

Nacque a Castelbisbal, Barcellona, il 17 gennaio 1887. Rimasto ben presto orfano di padre, la sua famiglia si trasferì a Rubí, sempre nella diocesi di Barcellona, dove frequentò le scuole dei Fratelli Maristi.

A tredici anni entrò nel Seminario Minore di Barcellona e fu apprezzato per il carattere e l’intelligenza. Fu così inviato a terminare gli studi alla Pontificia Università di Tarragona e, dopo la Licenza, il 12 marzo 1910, fu ordinato sacerdote. Fu inviato in cura d’anime in più parrocchie, fino a diventare parroco nel paese di Mataró, della diocesi di Barcellona. Qui poté esprimere tutta la sua vitalità apostolica.

Fu un eccellente catechista ed un ottimo direttore spirituale per i fedeli. Oltre alla predicazione, raggiunse con gli scritti un maggior numero di persone. Esigente con sé stesso, era però flessibile su ciò che non era fondamentale e cercava di adattarsi umilmente alle necessità dei suoi parrocchiani, incarnando così la necessità evangelica di farsi tutto a tutti.

Anche le visite agli ammalati e ai carcerati esprimevano il suo amore e il suo zelo apostolico. La guerra civile, iniziata il 18 luglio 1936 in Spagna, lo colpì dolorosamente: nel suo amore pastorale mai avrebbe pensato che ci potesse essere tanto odio contro la fede cattolica, la Chiesa, i suoi sacerdoti.

Numerose volte perquisito, minacciato, intimorito, pensò prima di tutto a salvare le Sacre Specie dal pericolo di sacrilegio, quindi attese in preghiera gli eventi.

Fu arbitrariamente arrestato il 30 luglio 1936 e rimase in carcere fino al 1 settembre. In quel giorno fu condotto al cimitero di Mataró e, senza alcun processo, fu barbaramente fucilato. Prima di morire riuscì a perdonare i suoi carnefici. 

La notizia della sua morte lasciò la città in lacrime e, deplorarono la sua morte alcuni anche tra i rivoluzionari che lo avevano conosciuto, affermando: “Era una persona buona!”.

I 26 anni di servizio sacerdotale del Servo di Dio furono immagine del Buon Pastore, rivelandosi come maestro eminente nell’insegnamento del catechismo, nella formazione dei giovani e nella direzione spirituale delle anime, e solerte nella ricerca dello splendore della casa di Dio.

Il 23 ottobre 1944, le sue spoglie furono tumulate, con grande partecipazione dei fedeli, nella Basilica Parrocchiale di Santa Maria di Mataró, che lo ebbe come zelante Pastore e Parroco, nella Cappella delle Martiri Patrone della città, Sante Giuliana e Semproniana.

Nel 1958, l’allora Vescovo di Barcellona, Mons. Gregorio Modrego diede inizio alla Causa di Canonizazione o Dichiarazione di Martirio dei Servi di Dio:  Mons. Manuel Irurita, Vescov di Barcellona, e dei Rev.di Gaietà Clausellas, Josep Guardiet, Josep Samsó e altri sacerdoti diocesani morti “in odium fidei”. Nel 1964, Papa Paolo VI, sospese tutti i processi dei martiri della guerra spagnola del 1936, e così anche quello del Servo di Dio. Quando il Papa Giovanni Paolo II autorizzò la riapertura dei processi dei martiri, l’allora Cardinale Arcivescovo di Barcellona decretò che i processi venissero trattati separatamente. Nel frattempo, il Parroco di Santa Maria di Mataró insieme ai suoi più stretti collaboratori avevano raccolto innumerevoli notizie sul Servo di Dio e mantenuta viva la sua memoria tra i fedeli. 

Il 27 gennaio 1996 la Congregazione per le Cause dei Santi concesse il “nihil obstat” per avviare il processo diocesano. Il 13 marzo stesso anno, si aprì “ex novo” il processo costituendosi il Tribunale della Causa. La conclusione del proceso ebbe luogo il 18 marzo 1999 e il giorno dopo furono consegnati gli Atti nella Congregazione per le Cause dei Santi procedendosi all’apertura nello stesso giorno. In data 4 aprile 2009, la Causa è stata studiata dai Teologi che hanno dato il suo voto affermativo e il 16 giugno stesso anno furono i Padri Cardinali, che dopo lo studio della medesima diedero il loro voto affermativo.

Il Papa Benedetto XVI, in data 3 luglio 2009, autorizzò a promulgare il Decreto riguardante il martirio del Servo di Dio.

Il 23 gennaio 2010 fu beatificato nella città di Mataró, nella stessa Parrocchia dove aveva esercitato il ministero sacerdotale.

BENEDETTO XVI

ANGELUS

Piazza San Pietro
Domenica, 24 gennaio 2010

  

Cari fratelli e sorelle!

Tra le letture bibliche dell’odierna liturgia vi è il celebre testo della Prima Lettera ai Corinzi in cui san Paolo paragona la Chiesa al corpo umano. Così scrive l’Apostolo: “Come il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito” (1 Cor 12,12-13). La Chiesa è concepita come il corpo, di cui Cristo è il capo, e forma con Lui un tutt’uno. Tuttavia ciò che all’Apostolo preme comunicare è l’idea dell’unità nella molteplicità dei carismi, che sono i doni dello Spirito Santo. Grazie ad essi, la Chiesa si presenta come un organismo ricco e vitale, non uniforme, frutto dell’unico Spirito che conduce tutti ad unità profonda, assumendo le diversità senza abolirle e realizzando un insieme armonioso. Essa prolunga nella storia la presenza del Signore risorto, in particolare mediante i Sacramenti, la Parola di Dio, i carismi e i ministeri distribuiti nella comunità. Perciò, è proprio in Cristo e nello Spirito che la Chiesa è una e santa, cioè un’intima comunione che trascende le capacità umane e le sostiene.

Mi piace sottolineare questo aspetto mentre stiamo vivendo la “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, che si concluderà domani, festa della Conversione di San Paolo. Secondo la tradizione, nel pomeriggio celebrerò i Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, con la partecipazione dei Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma. Invocheremo da Dio il dono della piena unità di tutti i discepoli di Cristo e, in particolare, secondo il tema di quest’anno, rinnoveremo l’impegno di essere insieme testimoni del Signore crocifisso e risorto (cfr Lc 24,48). La comunione dei cristiani, infatti, rende più credibile ed efficace l’annuncio del Vangelo, come affermò lo stesso Gesù pregando il Padre alla vigilia della sua morte: “Che siano una sola cosa … perché il mondo creda” (Gv 17,21).

Infine, cari amici, desidero ricordare la figura di san Francesco di Sales, la cui memoria liturgica ricorre il 24 gennaio. Nato in Savoia nel 1567, egli studiò il diritto a Padova e a Parigi e, chiamato dal Signore, divenne sacerdote. Si dedicò con grande frutto alla predicazione e alla formazione spirituale dei fedeli, insegnando che la chiamata alla santità è per tutti e che ciascuno – come dice san Paolo con il paragone del corpo – ha il suo posto nella Chiesa. San Francesco di Sales è patrono dei giornalisti e della stampa cattolica. Alla sua spirituale assistenza affido il Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che firmo ogni anno in questa occasione e che ieri è stato presentato in Vaticano.

La Vergine Maria, Madre della Chiesa, ci ottenga di progredire sempre nella comunione, per trasmettere la bellezza di essere una cosa sola nell’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dopo l'Angelus:

Ieri, a Barcellona, è stato proclamato Beato José Samsó i Elías, sacerdote e martire catalano, ucciso durante la guerra civile. Da vero testimone di Cristo, morì perdonando i suoi persecutori. Per i sacerdoti, specialmente per i parroci, egli costituisce un modello di dedizione alla catechesi e alla carità verso i poveri.

En ce dimanche de la Semaine de prière pour l’unité des chrétiens, je salue avec joie les pèlerins francophones. Prenant la comparaison du corps humain, saint Paul met en lumière la solidarité qui doit exister entre tous les membres du Corps du Christ, l’Église. Chacun est donc invité à mettre en valeur les dons qu’il a reçus de l’Esprit en vue de la construction de ce Corps. Dieu veut que nous le servions dans l’unité de la foi. Demandons ardemment au Christ de faire à son Église le don de cette unité! Que la Vierge Marie aide chacun et chacune sur ce chemin! Bon dimanche et bonne semaine à tous!

I am pleased to welcome all the English-speaking pilgrims to this Angelus. In today’s liturgy, Jesus tells us plainly that he has been anointed “to preach good news to the poor” (Lk 4:18). Indeed, it is the poor whom God has chosen to be rich in faith and heirs of His kingdom (cf. Jas 2:5). Dear brothers and sisters, may those in need take courage from the Good News, and may all of us be generous with God’s gifts to us (cf. Mk 4:24).

An diesem Sonntag in der Weltgebetswoche für die Einheit der Christen grüße ich die deutschsprachigen Pilger hier auf dem Petersplatz. Durch die Taufe sind wir alle zu Gliedern an dem einen Leib Christi geworden und dazu berufen, als Gemeinschaft in der Welt gleichsam das Wirken seines Geistes zu verkörpern. Die Menschen schauen auf uns Christen, und sie erwarten zu Recht viel von uns. Christus hat uns nämlich gesandt, seine frohe Botschaft zu verkünden und durch unser Leben Zeugnis von seiner Liebe zu geben. Gott stärke uns und alle, die an Christus glauben, auf diesem Weg!

Saludo con afecto a los peregrinos de lengua española presentes en esta oración mariana, en particular a los grupos de las parroquias de San Lorenzo, de Burgos, San Juan, de Barbalos, y San Martín, de Valladolid. Deseo recordar que se celebró ayer en Mataró la beatificación del Siervo de Dios Josep Samsó i Elias, sacerdote que destacó por su caridad y su celo apostólico. En su martirio, entregó generosamente su vida al Señor entre palabras y gestos de perdón y misericordia. Que en este Año Sacerdotal, su ejemplo sirva de estímulo a los presbíteros en el solícito ejercicio de su ministerio pastoral y anime a los fieles a dar en todo momento un testimonio valiente y convencido de su fe. Que el nou Beat Josep Samsò i Elias us beneeixi i us protegeixi. Feliç diumenge.Muchas gracias y feliz domingo.

Pozdrawiam serdecznie wszystkich Polaków. W Tygodniu Modlitw o Jedność Chrześcijan, Chrystus Pan raz jeszcze modli się za nas: „Aby wszyscy stanowili jedno” (J 17,21). I my prośmy o ten upragniony Boży dar. Niech Kościół i inne Wspólnoty zjednoczy duch wiary, cywilizacja życia, pokoju i miłości. Pragnąc komunii wierzących, budujmy naszą codzienność na Chrystusie i Jego Ewangelii. Życzę wszystkim dobrej niedzieli.

[Saluto cordialmente tutti i Polacchi. Nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, Cristo Signore ancora una volta prega per noi: “Perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17, 21). Preghiamo anche noi per ottenere questo desiderato dono di Dio. La Chiesa e le altre Comunità siano unite dallo spirito di fede, dalla civiltà della vita, della pace e dell’amore. Nutrendo il desiderio della comunione di coloro che credono, edifichiamo la nostra quotidianità su Cristo e sul Suo Vangelo. A tutti auguro una buona domenica.]

Infine saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i ragazzi della Diocesi di Milano, che a Pentecoste faranno la professione di fede, e quelli della parrocchia di San Romano in Roma, che si preparano alla Cresima; come pure i fedeli di Avellino, Gubbio e Cecchina, e il gruppo della Banca di Piacenza. Rivolgo uno speciale saluto alle famiglie del Movimento dell’Amore Familiare e a quanti questa notte hanno vegliato nella chiesa di San Gregorio VII pregando per soluzioni giuste e pacifiche dei problemi dell’immigrazione. A tutti auguro una buona domenica.