Causa in corso
Lycarion May
- Venerabile Servo di Dio -

Lycarion May

(† 1909)

Fratello dell’Istituto dei Fratelli Maristi delle Scuole; visse la missione educativa e pastorale con la coscienza dell’ostilità diffusa nell’ambiente circostante, senza indietreggiare nell’impegno e nella testimonianza cristiana offerta

  • Biografia
L’unica causa della morte consistette nell'essere religioso e di esercitare il suo apostolato come educatore cristiano

 

Lycarion May (al secolo: François Benjamin), nacque il 21 luglio 1870 nella località di Bagnes (Svizzera) e venne battezzato il 24 seguente. L’ambiente familiare favorì la sua vocazione religiosa che, a 18 anni, fu accolto nell’Istituto dei Fratelli Maristi. Dopo la vestizione, avvenuta il 15 agosto 1888, assunse il nome di Lycarion. L’anno seguente venne inviato a Matarò, in Catalogna, e dopo aver emesso la professione perpetua, il 15 agosto 1893 fu trasferito nella comunità di Gerona, dove operò nella prima scuola diretta dai Fratelli Maristi in Spagna.

In seguito a un’esperienza compiuta nei Paesi Baschi come direttore di un asilo nido, venne richiamato a Barcellona per fondare e dirigere una scuola chiamata Patronato Obrero de San José, sorta nel popoloso quartiere di Pueblo Nuevo, in un contesto socialmente difficile tra famiglie povere e svantaggiate. Nello stesso quartiere era nata in quegli anni la Escuela Moderna, con una impostazione ideologica contraria alla religione, ed era presente anche l’organizzazione dei Jóvenes Bárbaros. Entrambe si ponevano in aperta contrapposizione alla Patronato Obrero de San José.

Lo scoppio di una rivolta popolare, causata dalla forte tensione sociale, originò quella che fu chiamata la “Settimana tragica” di Barcellona, quando la popolazione, soprattutto la più povera, insorse contro l’arruolamento obbligatorio decretato dal governo spagnolo. Alimentata e supportata da anarchici, comunisti e repubblicani, la ribellione degenerò in scontri aperti cui fecero seguito saccheggi e incendi di chiese, conventi e scuole cattoliche. Nella notte tra il 26 e il 27 luglio 1909 l’edificio scolastico dei padri Maristi fu dato alle fiamme. Il mattino del 27 i religiosi, con un inganno, furono invitati a uscire dalla casa e, appena giunti in strada si aprì il fuoco contro di loro. Fratel Lycarion, primo del gruppo, fu colpito a morte e il corpo, martoriato con pietre e machete, venne recuperato successivamente e sepolto in una fossa comune nel cimitero di Montjuïc.

La ricostruzione storica del contesto sociale, politico ed economico della Spagna all’inizio del XX secolo, nello specifico durante la “Settimana Tragica” di Barcellona, compresa tra il 26 luglio e il 2 agosto 1909, illustra il clima violentemente anticlericale, suscitato da diversi gruppi mossi da sentimenti antireligiosi. In questo contesto si verificò il martirio materiale di Fratel Lycarion dai rivoltosi, spinti dal rifiuto viscerale dell’azione educativa compiuta dai Fratelli Maristi nel Patronato Obrero de San José. Anche se non si trattò di una persecuzione religiosa vera e propria, i cattolici erano particolarmente invisi ai miliziani a causa della loro influenza sul piano sociale e culturale. L’odium fidei è stato quindi la causa prevalente della sua uccisione, conosciuto come un religioso sollecito e coraggioso, dedito all’educazione cristiana dei fanciulli.

Il martirio formale ex parte persecutoris risulta evidente nell’intenzione del movimento rivoluzionario antireligioso di colpire ed eliminare il Patronato de San José. I testimoni concordano nell’affermare che l’unica causa della morte di Fratel Lycarion consistette nel fatto di essere religioso e di esercitare il suo apostolato come educatore cristiano.

Riguardo al martirio ex parte Servi Dei, Fratel Lycarion visse la missione educativa e pastorale con la coscienza dell’ostilità diffusa nell’ambiente circostante, senza indietreggiare nell’impegno e nella testimonianza cristiana offerta nei tre anni della sua presenza a Barcellona. Il sacrificio della vita rappresenta quindi il culmine di un percorso coerente e consapevole di impegno apostolico. La fama di martirio, diffusasi dopo l’uccisione, è stata anche in seguito confermata negli ambienti religiosi e pastorali Maristi, soprattutto in Spagna e in Svizzera, dove si conserva una viva memoria.