Maria Berenice Duque Hencker

Maria Berenice Duque Hencker

(1898 - 1993)

Venerabilità:

- 12 febbraio 2019

- Papa  Francesco

Beatificazione:

- 29 ottobre 2022

- Papa  Francesco

Fondatrice della Congregazione delle Suore dell’Annunziazione; sua costante preoccupazione, fu di aiutare gli emarginati della società e rispondere alle necessità concrete della popolazione. Lo zelo missionario di evangelizzazione la spinse a estendere la Congregazione al di là dei mari, desiderosa che le religiose portassero il messaggio di Gesù fino ai confini della terra

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
"Essere presenti là dove urge una necessità ecclesiale. Le difficoltà, la povertà, la mancanza di preparazione sono superate da una profonda fiducia e nell’abbandono totale nella Provvidenza"

  

    Maria Berenice Duque Hencker (al secolo: Anna Giulia) nacque il 14 agosto 1898 a Salamina (Colombia). Nel 1917, entrò nella Congregazione delle Suore Domenicane della Presentazione. Dopo la professione temporanea e quella perpetua assunse diverse responsabilità, specie in campo educativo. Con il permesso della Superiora Provinciale e dell’Arcivescovo di Medellín, Mons. Joaquín García Benítez, il 14 maggio 1943, pose le basi di ciò che sarebbe diventato successivamente la Congregazione delle Suore dell’Annunciazione. Il 25 marzo 1945, avvenne la professione privata del primo gruppo di religiose. Nel 1946, fu inviata a Tours (Francia), in Casa Madre, dove collaborò come assistente nella Segreteria generale. A causa di problemi di salute, dovette rientrare in Colombia e fu destinata alla Casa provinciale di Bogotá.

    In tutto questo tempo, cercò di seguire l’andamento dell’Istituto dell’Annunciazione di Nostra Signora. Il 6 ottobre 1953, la Congregazione dei Religiosi le concesse l’autorizzazione di trasferirsi nell’Istituto da lei fondato e di cui divenne Superiora Generale. Il 23 ottobre successivo, emise la professione perpetua come suora dell’Annunciazione, mentre altre suore fecero la prima professione o quella perpetua. Tutte presero l’abito della Congregazione e pronunciarono un quarto voto di “amare e riparare”. Il 5 agosto 1954, ottenne dalla Santa Sede il privilegio dell’adorazione perpetua. Nel 1955, iniziò la costruzione del Santuario della Casa Madre e di altre opere in diverse città della Colombia. Il 25 marzo 1958, l’Opera dell’Annunciazione ottenne il Decretum laudis da Papa Pio XII. Confermata come Superiora nel secondo Capitolo Generale, nel 1966, tale elezione non fu accolta da Roma. Si sottomise con umiltà alla nuova Superiora Generale Carmen de la Eucaristia e, successivamente, continuò il servizio di animazione della Congregazione.

    Morì a Medellín (Colombia) il 25 luglio 1993.

    Il decreto sull’eroicità delle virtù venne promulgato il 13 febbraio 2019.

    Per la beatificazione, la Postulazione della Causa ha presentato all’esame della Congregazione l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, di un uomo da “pandisautonomia grave e progressiva con insufficienza multiorganica e grave limitazione motoria”. L’evento accadde il 12 aprile 2004 a Medellín (Colombia). Il giovane, nato nel 1987, all’età di sette anni cominciò a presentare vari disturbi fisici come nausea, stanchezza e dolore muscolare. Nel 1996 ebbe il primo episodio sincopale, che in seguito si ripeté con frequenza, anche più volte al giorno. L’anno successivo vi fu un peggioramento del quadro clinico con disturbi anche a livello gastro-intestinale, dovuti a una disfunzione neurologica progressiva grave. Seguirono molteplici ricoveri durante i quali il paziente venne sottoposto a diversi interventi chirurgici, oltre che a numerosi esami clinici. Durante l’ultimo ricovero, nel marzo 2004, il giovane era ormai costretto all’immobilità, veniva nutrito per via parenterale ed enterale e avvertiva dolori muscolari e viscerali intensi. Fu dimesso dall’ospedale, prescrivendo cure domiciliari palliative.

    Il 12 aprile 2004, durante le sue preghiere rivolte al Maria Berenice, improvvisamente avvertì una forte sensazione di freddo su tutto il corpo e vide scendere due raggi di luce; si alzò spontaneamente dalla sedia a rotelle e da quel momento, contro ogni previsione, cominciò a migliorare notevolmente: riprese a camminare, ricominciò a nutrirsi autonomamente e tornò alle attività della vita quotidiana. Controlli medici ed esami clinici successivi attestarono che il sanato era autosufficiente e conduceva una vita normale.

    L’iniziativa di invocare la Beata fu presa da una Piccola Sorella dell’Annunciazione, che durante l’ultimo ricovero del giovane gli aveva donato una medaglia di Madre Maria Berenice e un’immaginetta con la preghiera.

 

 

MEDELLENSIS

 

Beatificationis et Canonizationis

Servae Dei

Mariae Berenices Duque Henker

(in saeculo: Mariae Annae Iuliae)

Fundatricis 

Congregationis Parvarum Sororum ab Annunciatione

(1898-1993)

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Super Virtutibus

   

    «Amare, soffrire e stare in silenzio».

 

    Furono queste le parole che la Serva di Dio Maria Berenice Duque Hencker (al secolo: María Ana Julia) scrisse in un momento di crisi dell’opera che con tanto impegno aveva realizzato; ma esse descrivono efficacemente il suo intero percorso spirituale, fondato su una profonda esperienza di fede e una filiale devozione alla Vergine Maria.

    La Serva di Dio nacque a Salamina (Caldas-Colombia) il 14 agosto 1898, primogenita di Antonio José Duque Botero e Ana Berenice Hencker Rister, che avrebbero visto allargata la loro famiglia fino a diciotto figli, cinque dei quali si consacreranno al Signore. Ricevette il battesimo due giorni dopo e nel 1907 l’Eucarestia e la confermazione. I genitori furono i suoi primi educatori nella fede, inculcandole una solida devozione alla Vergine Maria con la preghiera del santo rosario quotidiano. Anche la crescita umana di Ana Julia fu armoniosa ed evidenziò le sue numerose qualità.

    Ana Julia apprese a pregare e a contemplare Dio nella natura. Leggendo libri spirituali, come il Quarto d’ora di Santa Teresa, scoprì il desiderio di essere carmelitana. Con la vocazione si manifestarono le prime lotte e difficoltà interiori, che ella non mancherà di documentare nella sua Autobiografia. Si inserì in parrocchia come catechista ed entrò a far parte delle Figlie di Maria.

    A quindici anni i genitori la presentarono in società, in una prospettiva matrimoniale, in modo che la figlia abbandonasse per sempre i propositi di vita religiosa. Nonostante ciò ella perseverò nel cammino vocazionale e nel novembre 1917 entrò nel monastero della Presentazione di Bogotà. Vestì l’abito religioso l’anno seguente e assunse il nome di suor Berenice. Il 21 novembre 1919 emise la professione. La comunità la destinò al lavoro educativo nei collegi di San Gil, Ubaté, Manizales Fredonia e Rionegro. Con le sue alunne coltivò la preghiera e l’amore a Maria, con risultati significativi. Nel 1930 si recò nella provincia di Medellín come aiutante nella formazione delle giovani religiose.

    Negli anni 1938-1942 suor Benerice incrementò il suo apostolato con un servizio ai più poveri dei poveri, intensificando il suo rapporto con Dio e confidando nella Beata Vergine. Si recava presso le fabbriche tessili per parlare di Dio e di Maria agli operai e alle operaie; mise in atto una forma di apostolato con i lavoratori del quartiere Guayaquil, noto per la pericolosità essendo rifugio di malviventi, drogati, alcolizzati, prostitute e ogni genere di delinquenti ai quali suor Berenice cercava di portare l’amore misericordioso di Dio.

    La sua capacità apostolica non aveva limiti: organizzava conferenze mariane, consacrò “schiave di Maria” numerose giovani nei collegi e nei gruppi parrocchiali, e poi ritiri e incontri in cliniche, ospedali, opere sociali, istituì gruppi di Azione Cattolica con persone di varie categorie. Nel lavoro apostolico desiderò immolarsi e rispondere a Gesù con penitenze corporali.

    Con straordinario impegno suor Berenice si dedicò anche a promuovere la formazione delle giovani desiderose di consacrarsi al Signore come religiose; ma, di fronte alla difficoltà di accogliere ragazze povere o nere o figlie di genitori non sposati, su consiglio dell’Arcivescovo decise di fondare una nuova Congregazione. Il 14 maggio 1943 istituì le Piccole Suore dell’Annunciazione. Le prime giovani che vi aderirono erano quasi tutte nere e ignoranti. Suor Berenice le accompagnò per aiutarle a crescere nell’amore del Signore e della Vergine, convinta che una volta ancora il Signore sceglie i poveri che non contano agli occhi del mondo. Ma ben presto si presentarono delle difficoltà: infatti le giovani furono destinate ad un’altra opera e suor Berenice inviata in Francia, dalla quale, essendosi ammalata, fece ritorno in patria.

    A Bogotà riprese l’apostolato dell’Azione Cattolica e, nonostante alcune contrarietà, si dedicò nuovamente all’opera dell’Annunciazione, che iniziò a riprendersi e a svilupparsi. La Serva di Dio scrisse le Costituzioni e ricevette sostegno da Mons. Joaquín García Benítez, ritenuto cofondatore. Il 3 ottobre 1950 la Congregazione ebbe il riconoscimento canonico.

    Nel 1954 suor Berenice compì un viaggio in Terra Santa, in Francia e a Roma. Durante il Concilio intensificò la preghiera e favorì il rinnovamento con studi comunitari dei documenti. Dal 1953 al 1967 esercitò il ruolo di Superiora Generale. Si preoccupò di essere costantemente vicina alle suore, di essere giusta nelle decisioni e di aiutarle, avendo particolare cura per le inferme. Continuò nel suo impegno, dedicandosi alla formazione integrale delle suore, impiegando tutti i mezzi possibili per coltivare le virtù e la preparazione specializzata delle candidate. Non lesinava alcuno sforzo perché potessero studiare e formarsi nelle migliori università del Paese e all’estero. Inviò alcune suore a Roma per prepararle nelle scienze religiose e scrisse diversi libri, tra i quali Direttorio Generale, Direttorio dei Direttori, Spiritualità dell’Annunciazione, l’Autobiografia.  

    Istituì diverse altre opere, tra cui le Missionarie afro-colombiane, fondate il 15 agosto 1957, ricevendo le richieste di giovani di colore, particolarmente da quelle delle coste colombiane. L’8 dicembre del 1965 il Signore pose sul suo cammino un’altra opera, destinata a un gruppo di giovani che le avevano chiesto aiuto per rispondere alle necessità concrete della società in quel momento: questa è la scelta apostolica della nuova fondazione.

    Sua costante preoccupazione, nella quale coinvolse le suore, fu di aiutare gli emarginati della società e rispondere alle necessità concrete della popolazione. Lo zelo missionario di evangelizzazione la spinse a estendere la Congregazione al di là dei mari, desiderosa che le religiose portassero il messaggio di Gesù fino ai confini della terra. Aprì case in Spagna, Ecuador e Perù. La crescita, però, conobbe la crisi durante il decennio 1963-1972. In quel periodo la Serva di Dio scrisse la Storia della Congregazione, il Testamento e altri libri.

    Giunse di nuovo la croce della malattia: ella cercò di annientarsi, identificarsi con Cristo, dirigersi al supplizio della croce e accogliere la morte con un amore più forte e più grande: si preparò a salire al Calvario e vi si consumò come ostia di amore e riparazione. La sua morte avvenne a Medellín il 25 luglio 1993. Ai funerali partecipò una grande folla di fedeli laici e religiosi venuti da ogni parte.  

     In virtù della fama di santità, dal 23 maggio 2002 al 23 ottobre 2003 presso la Curia ecclesiastica di Medellin fu celebrata l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con decreto del 26 agosto 2005. Preparata la Positio, si è discusso, secondo la consueta procedura, se la Serva di Dio abbia esercitato in grado eroico le virtù. Con esito positivo, il 19 dicembre 2018 si è tenuto il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi. I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 15 gennaio 2019, presieduta da me, Card. Angelo Becciu, hanno riconosciuto che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse. 

     Presentata, quindi, un’attenta relazione di tutte queste fasi al Sommo Pontefice Francesco da parte del sottoscritto Cardinale Prefetto, il Beatissimo Padre, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, nel presente giorno ha dichiarato: Constano le virtù teologali della Fede, Speranza e Carità sia verso Dio sia verso il prossimo, nonché le cardinali della Prudenza, Giustizia, Temperanza e Fortezza e di quelle annesse, in grado eroico, della Serva di Dio Maria Berenice Duque Henker (al secolo: María Ana Julia), Fondatrice della Congregazione delle Piccole Suore dell’Annunciazione, nel caso e per il fine di cui si tratta.

     Il Beatissimo Padre ha dato incarico di rendere pubblico questo decreto e di trascriverlo negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

    

     Roma, il giorno 12 del mese di febbraio dell’anno del Signore 2019.

  

ANGELO Card. BECCIU

Prefetto

 

                                    + MARCELLO BARTOLUCCI

                                    Arcivescovo titolare di Bevagna

                                    Segretario