Causa in corso
Carlo Cavina
- Venerabile Servo di Dio -

Carlo Cavina

(1820 - 1880)

Venerabilità:

- 06 aprile 2019

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Figlie di San Francesco di Sales, la cui operosità apostolica andava insieme ad una profonda vita interiore e una preghiera costante. Spesso il sacrestano della chiesa, quando al mattino andava ad aprire la chiesa, lo trovava ancora intento a pregare dopo una veglia di tutta la notte davanti al Tabernacolo.

  • Biografia
  • Decreto sulle Virtù
“La Croce, dove tocca, feconda”

 

    Il Servo di Dio Carlo Cavina nacque a Castel Bolognese (Italia) il 29 agosto 1820. Entrato nel Seminario di Imola nel 1836, fu ordinato sacerdote il 10 giugno 1843, da Mons. Giovanni Maria Mastai Ferretti, Vescovo di Imola e futuro papa Pio IX. Svolse il ministero pastorale in Romagna in un periodo che segnò il passaggio di questa regione dallo Stato Pontificio al Regno d’Italia. Nominato parroco e prevosto della Collegiata dei SS. Francesco e Ilario, a Lugo, fondò la Congregazione del Clero della città, la Pia Unione di S. Vincenzo de’ Paoli e iniziò l’apostolato catechistico fra i detenuti. Nel 1854, in occasione della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, s’impegnò nel rilancio della devozione mariana. Nel 1868 diede inizio alla “Piccola Casa di San Giuseppe”, oggi “Istituto San Giuseppe”, per le ragazze e le donne in cerca di lavoro e prive di alloggio, affidandole alle cure delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Nel 1872 fondò la Congregazione delle Figlie di San Francesco di Sales per l’educazione della gioventù femminile.

    Morì il 15 settembre 1880 a Lugo (Italia).

    Dal profilo virtuoso del Servo di Dio emergono lo zelo apostolico, la generosa carità pastorale mossa dalla preoccupazione sociale ed educativa, la fedeltà alla Chiesa e al Romano Pontefice, la sensibilità ad cogliere la volontà di Dio nella quotidianità della vita. Fu abile predicatore e iniziatore di associazioni per il clero e i laici. In risposta alle politiche laiciste per la scuola volle riaffermare l’educazione cristiana, contrastando l’ondata ideologica che mirava all’eliminazione della religione. Intensificò l’attività educativa fra le classi povere e disagiate. A tale scopo fondò l’Istituto delle Figlie di San Francesco di Sales, di cui organizzò la vita comunitaria e tracciò le linee ispiratrici. La sua spiritualità era basata su tre pilastri: il mistero della Trinità, che per ricordarlo quotidianamente suggeriva di recitare al termine della giornata il Te Deum; il mistero della croce, che si desume dal motto da lui scelto, tratto dagli scritti di San Francesco di Sales, La croce dove tocca, feconda; il mistero dell’Eucaristia, celebrata ed adorata. La sua intensa carità arrivava a tutti, dai confratelli sacerdoti, con i quali aveva comunione fraterna e teneva frequenti ritiri, ai più poveri, che avevano bisogno di tutto. Fu considerato il “Don Bosco della Romagna”.

 

IMOLENSIS

 

Beatificationis et Canonizationis

Servi Dei

CAROLI CAVINA

Sacerdotis Dioecesani

Fundatoris Filiarum Sancti Francisci Salesii

(1820-1880)

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Super Virtutibus

 

    “La Croce, dove tocca, feconda”.  Aprendo la sua più impegnativa e sofferta opera, la “Piccola Casa di San Giuseppe, il Servo di Dio Carlo Cavina pose come primo e principale ornamento una Croce con i simboli della Passione e sul retro scrisse con di proprio pugno questa frase, che divenne il suo motto e quello della Congregazione che in seguito fondò.

    Il Servo di Dio nacque a Castel Bolognese, in diocesi di Imola, il 29 agosto 1820. Nonostante diventassero chiari in lui i segni della vocazione sacerdotale, a causa di una salute piuttosto fragile, non potette entrare in seminario. Con l’aiuto di eccellenti maestri e l’appoggio del vescovo, il Beato Cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, poi Papa Pio IX, essendone questi l’ordinante, giunse al presbiterato a Imola il 10 giugno 1843. Dopo un periodo al seminario diocesano come prefetto e come parroco nella piccola parrocchia di Montecatone, nel 1850 venne nominato Prevosto della chiesa Collegiata dei Santi Francesco e Ilaro di Lugo. In obbedienza al vescovo e con fiducia nella Divina Provvidenza, accetto l’incarico nonostante non avesse ancora 30 anni. Seppe guidare la comunità attraverso iniziative apostoliche inedite: la Congregazione per il Clero di Lugo, la Pia Unione di San Vincenzo maschile e femminile, l’Opera delle Missioni, la Pia Unione dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria e molte altre attività. Nella primavera del 1851 indisse una Missione straordinaria per risvegliare in tutta Lugo il senso religioso. Svolse il suo ministero pastorale nella Romagna, allorché passava dallo Stato Pontificio al Regno d’Italia, con tutte le difficoltà che la Chiesa visse a quel tempo. Seppe sempre essere moderato: corretto e rispettoso nei confronti delle autorità, senza mai venire meno al suo essere uomo di Dio e di Chiesa, obbediente sempre al Papa e al Vescovo. Rispose alle opposizioni intensificando lo zelo e l’operosità: fondò a Lugo l’Apostolato della Preghiera e il Circolo della Gioventù Cattolica “San Francesco di Paola”. Sensibile ai problemi sociali e soprattutto alla povertà materiale, culturale e spirituale del popolo, diede vita alla Piccola Casa di San Giuseppe per l’istruzione di bambine e ragazze non abbienti e l’ospitalità di ragazze in cerca di lavoro e lontane da casa. Fu aiutato in questo dalle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. Dopo che furono accolte in quella casa due giovani aspiranti alla vita religiosa, con l’appoggio del vescovo di Imola nacque la Congregazione delle Figlie di San Francesco di Sales, di cui il Servo di Dio ordinò la vita e scrisse il Regolamento.

    L’operosità apostolica andava insieme ad una profonda vita interiore e una preghiera costante. Spesso il sacrestano della chiesa, quando al mattino andava ad aprire la chiesa, lo trovava ancora intento a pregare dopo una veglia di tutta la notte davanti al Tabernacolo. Non risparmiava fatiche per la gloria di Dio e la salvezza delle anime e confidava nella materna intercessione della Vergine Maria. Nel gennaio 1880 le sue forze iniziarono a declinare e il 15 settembre di quello stesso anno la sua giornata terrena si concluse.

    Eius fama sanctitatis, iuxta Curiam ecclesiasticam Imolensem a die 15 mensis Octobris anno 1994 ad diem 12 mensis Octobris anno 1996 inquisitio dioecesana celebrata est, cuius iuridica validitas ab hac Congregatione de Causis Sanctorum per decretum diei 6 mensis Iunii anno 1997 est approbata. Positione confecta, die 16 mensis Decembris anno 2008 Congressus Historicorum Consultorum celebratus est. Deinde consuetas secundum normas disceptatum est an Servus Dei heroicum in modum virtutes excoluisset. Fausto cum exitu, die 3 mensis Octobris anno 2017 Peculiaris Theologorum Consultorum Congressus celebratus est. Patres Cardinales et Episcopi in Sessione die 26 mensi Martii anno 2019 congregati, me ipso Angelo Cardinali Becciu praesidente, Servum Dei heroico in modo virtutes theologales, cardinales eisque adnexas exercuisse professi sunt.

    Facta demum de hisce rebus Summo Pontifici Francisco per subscriptum Cardinalem Praefectum accurata relatione, Sanctitas Sua, vota huius Congregationis de Causis Sanctorum excipiens rataque habens, hodierno die declaravit: Constare de virtutibus theologalibus Fide, Spe et Caritate tum in Deum tum in proximum, necnon de cardinalibus Prudentia, Iustitia, Temperantia et Fortitudine, iisque adnexis in gradu heroico, Servi Dei Caroli Cavina, Sacerdotis Dioecesani, Fundatoris Filiarum Sancti Francisci Salesii, in casu et ad effectum de quo agitur.

    Hoc autem decretum publici iuris fieri et in acta Congregationis de Causis Sanctorum Summus Pontifex referri mandavit.

    Datum Romae, die 6 mensis Aprilis a. D. 2019.

 

Angelus Card. Becciu

Praefectus

 

                                    + Marcellus Bartolucci

                                    Archiep. tit. Mevaniensis

                                A Secretis