Causa in corso
Enrico Hahn
- Venerabile Servo di Dio -

Enrico Hahn

(1800 - 1882)

Venerabilità:

- 17 dicembre 2015

- Papa  Francesco

Laico; seppe armonizzare, alla luce della fede, i ruoli che ricoprì. La grazia lo sostenne nelle situazioni più difficili, di sofferenza e impegno personale. Fu sposo e padre premuroso, sapendo unire la fortezza alla tenerezza. Insieme alla moglie, curò l’educazione dei figli. Mise l’arte medica al servizio dei bisognosi e si prodigò in diverse associazioni benefiche

  • Biografia
Esercitò una carità straordinaria verso i malati offrendo esempi di eroismo durante le epidemie e le guerre ma anche ogni giorno, nelle relazioni con i pazienti, in special modo i più poveri

 

Il Venerabile Servo di Dio Enrico Hahn nacque ad Aquisgrana (oggi Germania) il 29 agosto 1800, durante l’occupazione francese. Ricevuta in famiglia un’educazione cattolica, dopo aver frequentato le scuole primarie e secondarie ad Aquisgrana, si trasferì a Bonn per iscriversi al liceo imperiale. Dopo la disfatta napoleonica a Lipsia, il Servo di Dio concluse gli studi superiori presso lAthénée Royal di Bruxelles. Nel 1818 si iscrisse alla Facoltà di Medicina, laureandosi nel 1822.

Trasferitosi a Berlino, fece per un anno il chirurgo volontario presso la XII compagnia dei Granatieri, congedandosi il 1° novembre 1823. L’anno successivo superò l’Esame di Stato e conseguì l’attestato di “medico generico, chirurgo e ginecologo”. Fece ritorno ad Aquisgrana ed iniziò la libera professione, dimostrando eccellente preparazione, capacità cliniche e ricca umanità, soprattutto verso i più bisognosi.

Il 17 febbraio 1829 sposò Maria Barbara Odilia Känzler, con la quale ebbe dieci figli. In famiglia fu marito e padre esemplare, in sintonia con gli stili educativi del tempo e con gli ideali tipici della borghesia europea.

Il suo impegno nella professione medica fu notevole. Durante l’epidemia di colera del 1832 si dedicò alla cura dei malati con una dedizione che andava ben oltre i suoi doveri medici, così anche nel Lazzaretto durante la Guerra Franco-Prussiana del 1870-1871.

Affiancò mirabilmente i doveri familiari e professionali con il servizio della politica. Fu consigliere comunale a più riprese dal 1846 al 1881 e si distinse per l’impegno a favore dei poveri, dei lavoratori, dell’istruzione, della famiglia, dei diritti civili dei Cattolici; perorò con successo il suffragio universale dei cittadini; aiutò alcuni Istituti Religiosi, soprattutto femminili, che davano un fattivo contributo a sollevare la condizione dei poveri e promuovere l’istruzione fra il popolo. Fu membro della Camera dei Deputati per il triennio 1859-1861, inserito nel Partito di Centro, dove erano confluiti i deputati cattolici, difendendo con determinazione la libertà per la Chiesa, l’insegnamento cristiano, le associazioni religiose e l’apertura di Seminari. Promosse la sanità pubblica e si adoperò per innalzare la qualità della vita e la tutela della salute dei ceti poveri e meno abbienti.

Sull’esempio del nascente associazionismo cattolico, che lo stesso Venerabile Servo di Dio aveva conosciuto in Belgio, ottenuta l’autorizzazione statale, istituì il Franziskus-Xaverius-Verein, con lo scopo di raccogliere fondi, ridistribuendoli in tutto il mondo, in sintonia con Propaganda Fide. Per diffondere la sua Opera intraprese dal 2 maggio all’8 giugno 1857 un lungo viaggio “missionario” che lo portò in Baviera e in Austria. In riconoscimento del suo apostolato, il Beato Pio IX lo insignì del titolo di “Cavaliere dell’Ordine di San Gregorio” e di “Commendatore” dello stesso Ordine.

Dagli inizi del 1880 la sua salute peggiorò, a causa di una grave epatopatia. Visse gli ultimi mesi di vita lavorando, quando poteva, soffrendo e pregando. Confortato dai Sacramenti dell’Eucaristia, della Confessione e dell’Unzione degli Infermi, morì ad Aquisgrana (Germania) l’11 marzo 1882.

 

Inchiesta Diocesana

L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Aquisgrana (Germania), dal 22 ottobre 2000 al 1° maggio 2003, in otto Sessioni, durante le quali furono raccolte le prove documentali ed escussi undici testi.

La validità giuridica dell’Inchiesta fu riconosciuta dalla Congregazione con il Decreto del 27 gennaio 2006.

 

Seduta dei Consultori Storici

Si svolse il 23 ottobre 2012, presieduta dal Relatore Generale, con la presenza dei Consultori prescritti.

A conclusione del dibattito, la risposta finale ai tre quesiti di rito, ossia sull’esaustività delle prove, sull’attendibilità dei documenti archivistici e sul fondamento delle virtù eroiche, fu affermativa.

 

Congresso Peculiare dei Consultori Teologi

Si tenne il 28 aprile 2015, presieduto dal Promotore della Fede, con la presenza dei Consultori prescritti, i quali sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio seppe armonizzare, alla luce della fede, i ruoli che ricoprì. La grazia lo sostenne nelle situazioni più difficili, di sofferenza e impegno personale. Fu sposo e padre premuroso, sapendo unire la fortezza alla tenerezza. Insieme alla moglie, curò l’educazione dei figli. Mise l’arte medica al servizio dei bisognosi e si prodigò in diverse associazioni benefiche. Fu un uomo politico di spicco: per due volte venne eletto Deputato al Parlamento del Regno di Prussia. Fu generoso con il prossimo. La sua opera più importante fu l’Associazione Franziskus-Xaverius-Verein per sostenere l’assistenza ai bisognosi attraverso un’iniziativa laicale di stampo missionario-cattolico in un contesto protestante. Si prodigò per far conoscere la bellezza della fede cattolica soprattutto a chi apparteneva ad altre religioni. Non esitò ad esporsi in prima persona per affermare i propri ideali cristiani. Come medico frequentò gli ambienti dei lavoratori e le loro abitazioni, preoccupandosi non solamente di curare le malattie ma anche di ricercarne le cause, attraverso studi scientifici. Seppe nutrire la sua professione medica con la fede e la costante preghiera.

Si occupò delle piaghe più diffuse nella società dell’epoca, fu un politico di frontiera, impegnato in prima linea per il riconoscimento della libertà religiosa. La sua spiritualità era il frutto della sua profonda unione con Cristo realizzata attraverso l’assidua partecipazione ai Sacramenti ed in particolare all’Eucaristia. Fu un uomo saggio, equilibrato, dotato di onestà intellettuale e aperto al dialogo. Mirava alla santificazione personale attraverso il lavoro e la vita quotidiana; pregava molto anche in famiglia. Condusse un’esistenza austera, vivendo i consigli evangelici ed in particolare la povertà.

Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni del Venerabile Servo di Dio.

 

Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi

Si riunì il 15 dicembre 2015. L’Ecc.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, si soffermò sull’esercizio delle virtù teologali e cardinali. La virtù della fede in lui si manifestò soprattutto nella partecipazione quotidiana alla Santa Messa e nella recita del Santo Rosario. Inoltre, si abbandonò con fiducia alla misericordia di Dio, accettando da lui le gioie e i dolori della vita, in primis la prematura morte dei figli. In merito alla virtù della speranza, soleva ripetere l’espressione che fu poi anche scritta sulla sua lapide: “Spes mea Christus”. La carità verso il prossimo fu uno dei tratti distintivi della sua fisionomia spirituale. Esemplare furono in lui la charitas filialis con cui si prese cura dell’anziano padre, la charitas coniugalis con cui amò la sposa e la charitas parentalis con cui accolse ed educò i figli che Dio gli donò. Esercitò anche una carità straordinaria verso i malati offrendo esempi di eroismo durante le epidemie e le guerre ma anche ogni giorno, nelle relazioni con i pazienti, in special modo i più poveri.

Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero al dubbio con sentenza unanimemente affermativa