Causa in corso
Francisca Ana María Alcover Morell
- Venerabile Serva di Dio -

Francisca Ana María Alcover Morell

(1912 - 1954)

Venerabilità:

- 23 febbraio 2023

- Papa  Francesco

Fedele Laica; si formò alla spiritualità di San Giuseppe Calasanzio, per il quale l’educazione e la cultura erano strumenti di preparazione alla vita. L’intensa formazione intellettuale e la capacità di dialogare con tutti, arricchite da una forte spiritualità eucaristica e mariana, la portarono a dedicarsi con passione all’apostolato tra i giovani

  • Biografia
La sua fede ebbe due punti di riferimento: l’amore incondizionato per Cristo e la fedeltà alla Chiesa

 

La Venerabile Serva di Dio Francisca Ana María Alcover Morell nacque il 19 ottobre 1912 a Sóller (Maiorca, Spagna), in una benestante famiglia, emigrata dal sud della Francia. La morte prematura dei due primi figli, nell’arco di tre mesi, fu un duro colpo per i genitori che concentrarono tutto l’affetto e le speranze su Francisca Ana, e nonostante le elevate condizioni socio-economiche familiari, la educarono a vivere un atteggiamento umile e di servizio al prossimo.

Fino ai 18 anni frequentò la scuola delle Figlie di Maria Scolopie, che lasciarono un profondo segno nella sua vita e dalle quali imparò quelle materie a cui si dedicò maggiormente. Infatti, fu una poetessa e collaboratrice del giornale locale, esprimendo nei suoi scritti e discorsi la religiosità che impregnava la sua intensa attività sociale; partecipò per diversi anni alla vita dell’Azione Cattolica femminile.

Dal 1946 si dedicò ad accudire i genitori anziani e malati, nonché a lavorare poiché la situazione economica familiare aveva subito enorme perdite.

Nel 1951 si manifestarono i primi sintomi di un tumore al cervello, che poco a poco la privò dei movimenti e della vista.

Morì il 10 marzo 1954 a Sóller (Spagna).

La Venerabile Serva di Dio si formò alla spiritualità di San Giuseppe Calasanzio, per il quale l’educazione e la cultura erano strumenti di preparazione alla vita. L’intensa formazione intellettuale e la capacità di dialogare con tutti, arricchite da una forte spiritualità eucaristica e mariana, la portarono a dedicarsi con passione all’apostolato tra i giovani. La caduta della monarchia, l’avvento della repubblica e la guerra civile scossero la sua giovinezza. Attraverso alcuni articoli prese le distanze dalla politica repubblicana sulla laicizzazione dell’educazione e grazie alle doti oratorie partecipò ad alcuni eventi elettorali in difesa della religione.

La sua fede ebbe due punti di riferimento: l’amore incondizionato per Cristo e la fedeltà alla Chiesa. Il suo impegno per l’educazione e la partecipazione attiva alla vita sociale la portarono ad una carità tangibile, in prima persona attraverso l’impegno nell’Azione Cattolica femminile dove, come Presidente, diede priorità alla formazione delle giovani e dei bambini.

La sua carità conformava alla dottrina sociale della Chiesa e, nelle esperienze della vita, come anche nel dissesto finanziario del padre e nella malattia, vide la volontà di Dio che guida gli uomini verso di Lui.

Durante la malattia, che accettò con realismo e pazienza, conservò, comunque, un tratto amabile con tutti, suscitando ammirazione.

La fama di santità si sviluppò dopo la morte, anche se circoscritta, unita ad una certa fama signorum.