Franz de Castro Holzwarth
(1942 - 1981)
Fedele laico; prima Causa Super Oblatione Vitae. Morì poiché si offrì come ostaggio al posto di un poliziotto tenuto prigioniero in un carcere in rivolta, consapevole della grande probabilità di morire che tale scelta avrebbe comportato
Franz De Castro Holzwart, nacque il 18 di maggio 1942, nella città di Barra do Piraí, nello Stato di Rio de Janeiro. Di salute molto gracile, si distinse per una spiccata intelligenza. Dopo aver frequentato gli studi elementari e superiori nella sua città, nel 1963 si iscrisse agli studi universitari in Diritto, a São José dos Campos (San Paolo), conseguendo il diploma di laurea nel 1968.
Il 14 luglio 1968 si iscrive nell’Albo degli Avvocati del Brasile (OAB) e iniziò a lavorare nella Segreteria del Tribunale e più tardi divenne funzionario della Banca di Commercio e dell’Industria di Stato a Minas Gerais.
Nel 1967, scriveva ad un suo amico presbitero:
«Ciò che per me conta è vivere la mia vita in Cristo, e darmi agli altri come un sacerdote. In me c’è questo desiderio di donazione totale. Spero in Dio che si faccia la Sua Volontà. Sono pronto per tutto ciò che Lui vuole...».
Ben presto comincia la sua ascesa professionale, come testimonia il Giudice Silvio Marques Neto, Giudice, che ha lavorato con lui a San José dos Campos:
«Tutti i giudici erano unanimi nello stimare il suo lavoro, preciso, conciso, ben motivato e molto coraggioso».
Frequentando la Chiesa di S. José dos Campos, dei Padri Dehoniani, iniziò un periodo di discernimento su una sua probabile vocazione presbiterale o diaconale, ma prese coscienza che la sua fu una vocazione di impegno pastorale.
Nel 1974 iniziò a collaborare con l’APAC per la protezione e l’assistenza ai condannati, che comportava il recupero sociale dei carcerati e la sua evangelizzazione. Franz iniziò a preparare alcuni carcerati al sacramento della confermazione e successivamente accompagnò diciotto persone il cui stato di salute era molto grave o in fin di vita.
Questi uomini si stavano preparando al sacramento della Confermazione, Franz decise di parlare nella maniera più semplice, comunicando con essi “col cuore verso i loro cuori”. Desiderava pervenire a smuovere il loro animo, e trasmettere la presenza di Cristo nei loro cuori: quello fu il primo di tanti incontri.
Quando visitava le carceri, lo si vedeva spesso in fondo alla sala, nella quale incontrava i carcerati, mentre recitava il Rosario, o era intento ad ascoltare qualcuno o dare consigli spirituali ad altri. Era sempre l’ultimo ad andare a riposare e si dedicava con disponibilità ad ascoltare chiunque gli chiedesse un parere. All’alba svegliava i colleghi e con la Bibbia sotto il braccio cominciava il suo lavoro trasmettendo a tutti allegria e serenità.
Il 14 febbraio 1981, verso le ore 13.00, il presidente dell’APAC, avv. Mario Ottoboni, riceveva una telefonata dall’allora capo della polizia che gli chiedeva di seguirlo insieme con Franz al carcere di Jacareí, Era scoppiata una ribellione e i due erano stati richiesti come intermediari per i negoziati, tra i detenuti e le Autorità.
Furono subito informati dalla polizia che la situazione nel carcere non era tra le migliori. Infatti, tre persone erano in mano ai ribelli. Si trattava di un carceriere, un impiegato e un poliziotto. Per questo era stato richiesto che Franz e l’avvocato Ottoboni fungessero da mediatori.
Franz godeva di un grande prestigio morale nella comunità carceraria di Jacareí per cui parlò con diversi ribelli prima di interrompere la telefonata.
Si concordò che uno scambio tra prigionieri ribelli e due ostaggi, divisi in due gruppi, uno con l’avv. Ottoboni, l’altro accompagnato da Franz. Data la difficile situazione, per sbloccarla si offrì in ostaggio al posto di un militare. Una volta liberato il poliziotto, la Polizia militare aprì il fuoco, uccidendolo e con lui cinque ribelli con oltre trenta perforazioni su tutto il corpo.
Fu sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Barra do Piraí. Nel 2010 i suoi resti mortali vennero traslati nella Chiesa Matrice di São José dos Campos.
Offerta della Vita
Si tratta della prima Causa Super Oblatione Vitae che è stata sottoposta alla Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi. In base ai criteri indicati nella Lettera apostolica Maiorem hac dilectionem, l’offerta della vita deve rispondere ai seguenti criteri:
1) l’offerta libera e volontaria da parte del Servo di Dio della vita e l’eroica accettazione propter caritatem di una morte certa e a breve termine;
2) il nesso tra l’offerta e la morte prematura;
3) l’esercizio, almeno in grado ordinario, delle virtù cristiane prima dell’offerta della vita e, poi, fino alla morte;
4) la fama di santità e di segni, almeno dopo la morte.
In merito all’offerta libera e volontaria della vita e all’eroica accettazione propter caritatem della morte, Franz morì poiché si offrì come ostaggio al posto del poliziotto tenuto prigioniero dai carcerati in rivolta. Inoltre, risulta chiaro che l’offerta della vita fu “libera e volontaria”. Infatti, lui poteva non recarsi al carcere di Jacareí, anche perché non stava bene in salute. Una volta recatosi sul posto, non era obbligato ad offrirsi in ostaggio in sostituzione del poliziotto. Il motivo che lo spinse all’offerta della vita fu la carità cristiana. Egli si offrì sia per salvare il poliziotto, sia per sbloccare la situazione di stallo che poteva degenerare da un momento all’altro. Egli era consapevole della grande probabilità della morte che tale scelta comportava. Inoltre, tra la sua decisione e la morte inevitabile è trascorso poco tempo.
Il nesso tra l’offerta della vita e la morte prematura si evince dal contesto di stallo tra le due posizioni che non intendevano rinunciare assolutamente alle proprie ragioni, nonché dalle circostanze di comparsa sul posto dei media.
Riguardo all’esercizio, almeno in grado ordinario, delle virtù cristiane prima dell’offerta della vita e, poi, fino alla morte, risulta che Franz le esercitò anche al di sopra della considerazione ordinaria, dedicando con convinzione e propter caritatem il suo tempo e le sue capacità a favore dei carcerati.
Infine, la sua fama, in morte e dopo la morte, si configura chiaramente come fama della donazione della vita, come un atto eroico motivato dalla carità cristiana.
Iter della Causa
La Causa iniziò con la celebrazione dell’Inchiesta diocesana super martyrio che si svolse presso la Curia ecclesiastica di São José dos Campos (Brasile), dal 2009 al 2010.
Validità giuridica dell’Inchiesta diocesana: 18 maggio 2012.
La Positio super martyrio fu sottoposta al Congresso Peculiare dei Consultori Teologi il 9 febbraio 2017, ottenendo un risultato solo parzialmente positivo. La difficoltà maggiore si ebbe nel dimostrare l’odium fidei ex parte persecutoris.
In seguito alla promulgazione della Lettera apostolica Maiorem hac dilectionem, il 15 febbraio 2018, il Dicastero accolse la richiesta della Postulazione di procedere al cambiamento del dubium da super martyrio a super oblatione vitae.
Il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi super oblatione vitae si tenne il 9 marzo 2021, con esito unanimemente affermativo.
La Sessione Ordinaria dei Cardinali e Vescovi si svolse l’11 ottobre 2022, con il medesimo esito affermativo.