Causa in corso
Giovanni Ciresola
- Venerabile Servo di Dio -

Giovanni Ciresola

(1902 - 1987)

Venerabilità:

- 07 novembre 2018

- Papa  Francesco

Sacerdote diocesano, Fondatore della Congregazione delle Povere Ancelle del Preziosissimo Sangue – Cenacolo della Carità, trasmetteva la sua ricchezza spirituale attraverso un singolare stile personale fatto di richiami concreti, che proponevano l’ideale della “piccola santità”, ossia una santità eroica forgiata nell’umiltà, nel nascondimento e nella ferialità

  • Biografia
Riusciva a trasmettere ai fedeli la sua ricchezza spirituale con ardore, proponendo la santità del quotidiano

 

    Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Ciresola nacque il 30 maggio 1902 a Quaderni di Villafranca (Verona, Italia). Nel 1916, per motivi di salute, entrò nel Seminario vescovile come “alunno esterno”. Nel 1919, venne accolto dall’Istituto “Don Bosco” di Verona, dove completò gli studi ginnasiali. L’anno successivo, fu inviato a Schio per compiere l’anno di noviziato ma, ancora a causa della salute malferma, fu rinviato in famiglia. In questo periodo, con l’aiuto di San Giovanni Calabria, che divenne la sua guida spirituale, comprese che il Signore lo chiamava a diventare sacerdote diocesano.

    Ripresi gli studi in Seminario, venne ordinato presbitero il 10 luglio 1927. Svolse il suo ministero pastorale in diverse parrocchie come vice-parroco e, successivamente, come parroco. Insieme a tale attività, si dedicò molto alla direzione spirituale, attraverso la quale ebbe modo di accompagnare diverse giovani, con le quali fondò la Congregazione delle Povere Ancelle del Preziosissimo Sangue – Cenacolo della Carità. Scopo dell’Istituzione era di pregare per l’incremento delle vocazioni ecclesiastiche e per la santificazione del Clero; di cooperare alle attività apostoliche dei Vescovi e dei Parroci, curando il decoro dei luoghi sacri e l’insegnamento del catechismo, favorendo associazioni e movimenti cattolici, dedicandosi a opere caritative e sociali, asili d’infanzia, prestando aiuto presso comunità ecclesiastiche e convivenze simili. Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, si prodigò per l’assistenza ai bisognosi e l’ospitalità di ebrei, anche a rischio della propria vita.

    Per motivi di salute, nel 1961, si ritirò a Quinto di Valpantena, presso la Casa Generalizia della Congregazione da lui fondata, dove si impegnò a seguire la formazione delle religiose.

    Morì il 13 aprile 1987 a Quinto di Valpantena (Verona, Italia).

    Il Venerabile Servo di Dio fu un pastore dai tratti semplici e dal pronunciato stile penitenziale. Disponibile verso tutti, ebbe particolarmente a cuore i sofferenti e i poveri. Durante la Seconda Guerra Mondiale rischiò la vita per la salvezza di altre persone. Condusse una vita austera, nonostante i molteplici problemi di salute che lo afflissero.

    Nutrì una grande devozione al culto eucaristico, al Preziosissimo Sangue e ai misteri della Passione di Cristo. Riusciva a trasmettere ai fedeli la sua ricchezza spirituale con ardore, proponendo la santità del quotidiano. Trasmetteva la sua ricchezza spirituale attraverso un singolare stile personale fatto di richiami concreti, che proponevano l’ideale della “piccola santità”, ossia una santità eroica forgiata nell’umiltà, nel nascondimento e nella ferialità. Sostenne la sua fede con l’Eucaristia celebrata e adorata. Condivideva quello che aveva con i più poveri, gli ammalati e i moribondi. Fu un uomo forte nel superare le costanti infermità, le difficoltà del ministero e della nuova opera che stava creando. L’umiltà fu l’atteggiamento fondamentale che fecondò tutta la sua vita e che lo rese padre, fratello e amico di tutti, amato e ricercato come confessore e direttore spirituale.