Causa in corso
Ismael Molinero Novillo, detto Ismael de Tomelloso
- Venerabile Servo di Dio -

Ismael Molinero Novillo, detto Ismael de Tomelloso

(1917 - 1938)

Venerabilità:

- 23 maggio 2024

- Papa  Francesco

Fedele Laico; nutrì la fede, maturata nell’ambiente familiare e parrocchiale, con preghiera assidua e con opere di carità. Impegnato nell’Azione Cattolica, fu un apostolo del Vangelo, devoto all’Eucaristia e alla Madonna, che venerava in particolare col titolo di “Virgen del Pilar”

  • Biografia
Offrì la sofferenza e le privazioni subite come sacrificio per la salvezza della Spagna e la conversione dei peccatori

 

Il Venerabile Servo di Dio Ismael Molinero Novillo nacque il 1 maggio 1917 a Tomelloso, vicino Ciudad Real. Cresciuto con dieci fratelli, fu educato religiosamente dai suoi genitori. Ancora adolescente iniziò a lavorare per contribuire al sostentamento della numerosa famiglia. Nonostante il gravoso impegno, frequentò anche assiduamente la parrocchia, distinguendosi per il temperamento affabile e cordiale. Nel 1933, dopo un decisivo incontro con il cappellano dell’Azione Cattolica locale, scelse di impegnarsi assiduamente nelle attività dell’Associazione, partecipando agli incontri e ai ritiri spirituali. Praticò molte opere di carità dedicando il suo tempo libero ad alleviare la solitudine e la sofferenza degli anziani, ospitati nell’Asilo del paese, ai quali offriva il suo sostegno umano e spirituale.

Nel 1936, allo scoppio del conflitto che infiammò la Spagna, visse in prima persona la persecuzione contro la Chiesa, assistendo all’uccisione del suo parroco e del vice parroco, con i quali collaborava assiduamente. In quanto cattolico, anche Ismael fu imprigionato in due occasioni. Rilasciato, venne arruolato nell’esercito repubblicano che dominava nella sua regione, dovendo sopportare un ambiente rude e anticristiano, nel quale, per la sua fede, era oggetto di continue insolenze e affronti.

Il 7 febbraio del 1938 si consumò la sconfitta dei repubblicani ad Alfambra, proprio nel punto in cui Ismael si trovava che, catturato, non rivelò la sua identità di cattolico, per condividere la sorte dei suoi compagni di prigionia. Durante l’internamento si ammalò di tubercolosi e fu trasferito nell’ospedale di Saragozza dove sopportò con animo paziente e sereno la sofferenza, riuscendo a ricevere la comunione. Vinto dalla malattia, morì a Saragozza il 5 maggio 1938.

Il Venerabile Servo di Dio nutrì la fede, maturata nell’ambiente familiare e parrocchiale, con preghiera assidua e con opere di carità. Impegnato nell’Azione Cattolica, fu un apostolo del Vangelo, devoto all’Eucaristia e alla Madonna, che venerava in particolare col titolo di “Virgen del Pilar”. Per approfondire la sua vita spirituale si fece guidare da un sacerdote e partecipò agli esercizi spirituali organizzati dall’Azione cattolica. Durante il tempo libero, specialmente i giorni di sabato e di domenica, visitava gli anziani nell’ospizio del paese, offrendo loro vicinanza e conforto.

Allo scoppio della guerra civile, forzatamente arruolato nell’esercito repubblicano, sopportò con perseveranza le offese alla fede, senza venire meno alla vita di preghiera. Pur scegliendo di non manifestare pubblicamente il suo essere cattolico, offrì la sofferenza e le privazioni subite come sacrificio per la salvezza della Spagna e la conversione dei peccatori. Durante la prigionia divise la sua razione di cibo con i commilitoni più bisognosi. Nel periodo del ricovero ospedaliero accettò con rassegnazione e speranza i limiti inflittigli dal progredire della malattia e al cappellano che lo visitò Egli confessò la sua vocazione al sacerdozio e il desiderio di donare la sua vita a Dio. La fama di santità dopo la sua morte si è diffusa attraverso l’Azione Cattolica che già negli anni Quaranta organizzò pellegrinaggi presso la sua tomba.