Causa in corso
Luigi Bosio
- Venerabile Servo di Dio -

Luigi Bosio

(1909 - 1994)

Venerabilità:

- 07 novembre 2018

- Papa  Francesco

Sacerdote Diocesano, la sua inclinazione alla contemplazione influì sulla sua missione di parroco. Da giovane sacerdote patì non poche sofferenze per la grande povertà e le tensioni economiche e politico-sociali

  • Biografia
Alle critiche che gli pervenivano, rispondeva con il silenzio e l’abnegazione, intensificando lo zelo per la salvezza delle anime

 

    Il Venerabile Servo di Dio Luigi Bosio nacque il 10 aprile 1909 ad Avesa (Italia). Compiuti gli studi elementari, nel 1920 entrò nel seminario vescovile di Verona. Terminato il periodo di formazione, fu ordinato sacerdote il 1º novembre 1931.

    Fu nominato vicario parrocchiale a Legnago e docente di Lettere nel pre-seminario della Bassa. Nel 1936, fu scelto come primo parroco di Presina, dove si dedicò alla cura spirituale della comunità cristiana, alle visite delle famiglie, al sacramento della riconciliazione. Nel contempo, rinvigorì la sua preghiera personale per la propria santificazione e per quella dei fedeli, insegnò il catechismo ai bambini, ebbe speciale cura delle celebrazioni liturgiche ed insegnò con entusiasmo il canto gregoriano.

    Nel 1940 fu trasferito, come parroco, nella parrocchia di Belfiore d’Adige. In questo periodo, visto che l’antica chiesa era ormai inadeguata al numero degli abitanti, ideò e realizzò la nuova chiesa parrocchiale, dedicata alla Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, curandone la struttura e la disposizione interna in ogni particolare. A tal fine mobilitò tutto il paese, coinvolgendolo nella costruzione di modo che si sentisse parte viva della Chiesa e comprendesse meglio i misteri che si celebravano nella liturgia. Nel 1970, il Vescovo, il Ven. Servo di Dio Giuseppe Carraro, lo nominò canonico del Capitolo della cattedrale di Verona. Qui, ogni mattina celebrava la Santa Messa e poi si metteva a disposizione delle persone che sempre più numerose ricorrevano a lui, anche da fuori della diocesi, per la direzione spirituale e la confessione.

    Nel 1983 iniziò a soffrire per una forma di leucemia cronica, che gli provocò una forte astenia. Nonostante ciò, continuò a svolgere l’apostolato ministeriale. Affrontò l’ultimo anno di vita senza riuscire a parlare, con grande fiducia in Dio, abbandonandosi a Cristo Crocifisso. La sua sofferenza più grande fu quella di non poter celebrare la Messa.

    Ricoverato d’urgenza per leucemia linfatica cronica presso l’Ospedale Civile Maggiore di Borgo Trento, morì a Verona (Italia) il 27 gennaio 1994.

    La sua è una significativa figura sacerdotale. Pur mostrando sin dalla giovinezza una sensibilità contemplativa, fu indirizzato verso il seminario diocesano. La sua inclinazione alla contemplazione influì sulla sua missione di parroco. Da giovane sacerdote patì non poche sofferenze per la grande povertà e le tensioni economiche e politico-sociali. Alle critiche che gli pervenivano, rispondeva con il silenzio e l’abnegazione, intensificando lo zelo per la salvezza delle anime. Il centro della sua vita sacerdotale fu la liturgia, ed in modo particolare la celebrazione e l’adorazione dell’Eucaristia.