Luigi Kosiba (al secolo: Pietro)
(1855 - 1939)
Laico professo dell’Ordine dei Frati Minori; uomo di profonda preghiera ed umile servizio, svolse la sua missione con spirito di sacrificio e in “perfetta letizia”, trasmettendo serenità a chiunque incontrava sulla sua strada: nel prossimo vedeva Gesù
Il Venerabile Servo di Dio Luigi Kosiba (al secolo: Pietro) nacque il 29 giugno 1855 a Libusza (Gorlice, Polonia), in una famiglia profondamente cristiana. Rimasto orfano di madre a due anni, fu educato alla fede dalla seconda moglie del padre. Fin dalla fanciullezza, mentre frequentava la scuola a Biecz, aiutava il padre nel suo lavoro di calzolaio e di agricoltore. Nel 1876, si recò a Tarnów per specializzarsi nella professione di calzolaio, dove prese parte all’Associazione degli Artigiani, che aveva sede presso il convento dei Francescani. In tale contesto maturò la sua vocazione francescana come fratello laico e, nel 1878, entrò nel postulandato di Jarosław. Dopo tre mesi, venne trasferito al convento di Wieliczka, presso Cracovia, dove il 22 settembre 1879 iniziò il noviziato. L’anno seguente emise i voti semplici e, il 14 maggio 1885, quelli solenni. Trascorse tutta la sua vita religiosa nel medesimo convento di Wieliczka, dove gli fu assegnato l’incarico di questuante. Quando non svolgeva tale servizio, faceva sandali, aggiustava le scarpe, preparava i cordoni per i sai, faceva da sacrestano, si occupava delle api e serviva i poveri che bussavano alla porta del convento. Inoltre istruiva i fanciulli alla fede e si dedicava alla preghiera. Colpito da una grave polmonite, sopportò i dolori con serenità e con edificazione di tutti.
Ottenuti gli ultimi sacramenti, morì il 4 gennaio 1939 nel convento di Wieliczka (Cracovia, Polonia).
ITER DELLA CAUSA
Il Processo Ordinario Informativo si svolse presso la Curia ecclesiastica di Cracovia (Polonia), dal 13 maggio 1963 al 10 maggio 1966, in ottantaquattro Sessioni, con l’escussione di cinquanta testi, di cui quattro ex officio.
Il Processo super scriptis si svolse, presso la medesima Curia, dal 15 giugno 1965 al 10 maggio 1966.
Il Processo super non cultu si svolse, presso la medesima Curia, dal 14 febbraio al 10 maggio 1966.
Il 7 marzo 1973, venne emesso il decreto super introductione Causae.
Il 21 settembre 1973, fu emesso il decreto super scriptis.
Dal 14 dicembre 2000 all’8 febbraio 2001, presso la medesima Curia di Cracovia, in tre Sessioni, si tenne un’Inchiesta Diocesana Suppletiva, per la raccolta delle prove documentali e l’escussione dei Periti Storici.
La validità giuridica dei Processi e dell’Inchiesta Suppletiva fu riconosciuta con il Decreto del 4 giugno 2004.
CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI
Si svolse il 14 giugno 2016. I Consultori sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio svolse, per quasi tutta la sua vita francescana, l’incarico di questuante. Si trattava di un compito faticoso, che lo portava fuori casa durante tutto il giorno, a contatto con persone di ogni tipo. Uomo di profonda preghiera ed umile servizio, svolse la sua missione con spirito di sacrificio e in “perfetta letizia”, trasmettendo serenità a chiunque incontrava sulla sua strada. Nel prossimo vedeva Gesù, non mancava occasione per avvicinare le persone a Dio e per creare situazioni di concordia fra loro. Manifestò grande attenzione per i poveri e si pose spesso al servizio degli ammalati ai quali portava le medicine necessarie che raccoglieva durante la questua. Visse la povertà francescana autentica e, pur ricevendo molti doni durante il proprio lavoro, consegnava tutto alla comunità o, con il consenso dei Superiori, donava a chi era nel bisogno. Molti ricorrevano a lui per chiedere preghiere. La sua perseveranza e la fedeltà alla Regola furono d’esempio per i novizi che si trovavano nel convento. Durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre la maggior parte dei frati era fuggita per scampare ai bombardamenti, il Venerabile Servo di Dio rimase in convento per aiutare la gente colpita dal conflitto.
Al termine del dibattito, i Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo a favore del grado eroico delle virtù, della fama di santità e di segni.
SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E DEI VESCOVI
Si riunì il 4 luglio 2017. L’Ecc.mo Ponente, dopo avere tratteggiato la storia della Causa e la figura del Venerabile Servo di Dio, sottolineò l’esercizio delle virtù. Il suo profilo spirituale si impone per l’intensa pietà, la continua preghiera, la dedizione generosa al suo umile lavoro di questuante, di calzolaio e di addetto alla confezione dei cingoli per i confratelli. Con zelo si dedicò all’apostolato, sapendo creare occasioni di evangelizzazione e di catechesi specie durante la questua. Suoi punti di riferimento fondamentali furono l’Eucaristia, il prolungato tempo di preghiera in chiesa, sia davanti ad un’immagine del Crocifisso sia nella cappella della Madonna.
Al termine della Relazione dell’Ecc.mo Ponente, che concluse constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero unanimemente al dubbio con sentenza affermativa.