Luigi Zambrano Blanco
(1909 - 1983)
Sacerdote diocesano e Fondatore dell’Istituto Secolare Hogar de Nazareth; ebbe come suo grande desiderio quello di formare il popolo di Dio, trasmettendo i principi di fede e gli insegnamenti del Vangelo
Il Venerabile Servo di Dio Luigi Zambrano Blanco nacque a La Fuente del Maestre (Spagna) il 23 dicembre 1909, in una famiglia profondamente cristiana. All’età di dodici anni, entrò nel Seminario diocesano di Badajoz dove, dopo aver terminato gli studi, fu ordinato sacerdote il 24 giugno 1934. Iniziò il servizio pastorale nella parrocchia di Ribera del Fresno dove, per il suo entusiasmo e la sua saggezza, si distinse come guida d’anime. Affidatosi al consiglio di San Pietro Poveda Castroverde, nel 1935, diede inizio ad un gruppo caritativo parrocchiale femminile, intitolato Esclavas de Maria Inmaculada e Hijas de Santa Teresa, con lo scopo di aiutare i parroci nell’apostolato quotidiano verso i poveri, nell’educazione dei giovani, nella catechesi, nelle visite agli infermi e agli anziani. Ispirato alla spiritualità della Santa Famiglia di Nazareth, dove regnava l’amore, l’obbedienza, l’umiltà e il lavoro, tale gruppo divenne un Istituto Secolare, con il nome di Hogar de Nazareth.
Durante la Guerra civile, imprigionato nella scuola pubblica trasformata in carcere, dal 21 luglio al 4 agosto 1936, si impegnò nel confortare i carcerati, infondendo loro fiducia. Data la situazione di estrema povertà di ampie fasce della popolazione, nel 1941 fondò la Providencia, un’organizzazione dedita agli anziani, agli orfani e a quanti si trovavano nelle condizioni più difficili. Dal 1941 al 1945, svolse la sua attività pastorale ad Almendral. Nel 1945 fu inviato ad Olivenza, dove rimase ventiquattro anni. Nel 1969, fu trasferito a Badajoz. In tutte queste realtà si occupò in particolare dell’evangelizzazione e della cura dei poveri.
Visse gli ultimi anni della vita nella sofferenza, a causa di un tumore alla lingua. Nel 1982 ricevette da San Giovanni Paolo II il titolo onorifico di “Prelato d’Onore”.
Morì a Badajoz (Spagna) il 14 febbraio 1983.
ITER DELLA CAUSA
L’Inchiesta diocesana si svolse presso la Curia ecclesiastica di Mérida-Badajoz (Spagna), in novantotto Sessioni, dal 29 dicembre 1998 al 15 febbraio 2002, con la raccolta della documentazione e l’escussione di trenta testi, di cui tre ex officio.
Dal 5 all’11 novembre 1999, fu celebrata un’Inchiesta Rogatoriale presso la Curia ecclesiastica di Barcellona (Spagna), in due Sessioni, durante le quali venne escusso un teste.
La validità giuridica delle Inchieste fu riconosciuta con il Decreto del 13 febbraio 2004.
CONGRESSO DEI CONSULTORI TEOLOGI
Si tenne il 1° ottobre 2015. I Consultori sottolinearono che il Venerabile Servo di Dio ebbe come suo grande desiderio quello di formare il popolo di Dio, trasmettendo i principi di fede e gli insegnamenti del Vangelo. Molta gente ricorreva a lui per le confessioni. Dedicò particolare attenzione ai poveri e agli ammalati.
Fu lungimirante nell’intuire l’importanza della vita consacrata secolare che lo portò inizialmente a fondare un’associazione di donne dedite alla catechesi e all’educazione dei fanciulli. Da questo primo nucleo nacque, in seguito, l’Istituto Secolare oggi conosciuto con il nome di Hogar de Nazaret, il cui carisma consiste nell’aiutare i sacerdoti nelle parrocchie. La sua spiritualità era centrata nell’Eucaristia e nella devozione mariana. Praticava l’Adorazione notturna, che mise come regola dell’Istituto; amava trascorrere molto tempo davanti al Santissimo.
I Consultori si espressero unanimemente con voto affermativo circa il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni.
SESSIONE ORDINARIA DEI CARDINALI E VESCOVI
Si riunì il 4 ottobre 2016. L’Em.mo Ponente, dopo aver riassunto il profilo biografico del Venerabile Servo di Dio, sottolineò la sua dedizione pastorale nell’ufficio di parroco, svolto con passione per quasi cinquanta anni.
Gli elementi specifici della sua spiritualità e del suo stile apostolico furono cinque: l’attenzione alla catechesi, offerta a tutte le categorie di persone; la preghiera, personale e comunitaria in parrocchia; l’assiduità al ministero del Sacramento della Riconciliazione e alla direzione spirituale; la sollecitudine per i poveri; l’attenzione alla vita consacrata.
Ebbe come padre spirituale il martire San Pietro Poveda Castroverde e prese come modello di vita San Giovanni Maria Vianney. L’intensa opera di apostolato parrocchiale proveniva da una solida spiritualità personale.
Al termine della Relazione dell’Em.mo Ponente, che aveva concluso constare de heroicitate virtutum, gli Em.mi ed Ecc.mi Padri risposero al dubbio con sentenza unanimemente affermativa.