Causa in corso
Luigia Sinapi
- Venerabile Serva di Dio -

Luigia Sinapi

(1916 - 1978)

Venerabilità:

- 27 gennaio 2025

- Papa  Francesco

Fedele laica; al di là delle manifestazioni soprannaturali che costellarono la sua vita, seppe portare questo carico di involontaria eccezionalità con estrema naturalezza, amore verso Dio e verso il prossimo, dimostrando, nella pratica delle virtù e nella capacità di sacrificio, la totale obbedienza alla Chiesa e ai suoi rappresentanti

  • Biografia
Offrì al Signore la sua vita per la salvezza dei sacerdoti e di tutte le anime

 

La Venerabile Serva di Dio Luigia Sinapi nacque a Itri (Latina), l’8 settembre 1916 e venne battezzata il 16 settembre. Ricevette dalla madre una solida educazione cristiana ed ebbe una buona preparazione scolastica frequentando le scuole elementari nel suo paese e le medie-ginnasiali a Formia. Avvertì presto la vocazione religiosa entrando, all’età di quindici anni, nell’Istituto della Pia Società delle Figlie di San Paolo a Roma, ma a causa di gravi problemi di salute dovette lasciare l’Istituto.

Nel novembre del 1931 rimase orfana di entrambi i genitori.  Dopo la loro morte trovò ospitalità a Roma presso una zia lavorando come domestica, fino a quando gli impieghi, dapprima presso un ufficio postale e poi all’Ufficio Centrale di Statistica, gli consentirono di vivere da sola. Durante la seconda guerra mondiale si rifugiò al suo paese natale e, rientrata nella Capitale, visse in situazioni precarie, a causa delle difficoltà del dopoguerra. Dal 1956 al 1970 lavorò all’Istituto Nazionale di Geofisica come segretaria del Venerabile Servo di Dio Enrico Medi. Agli impieghi di lavoro faceva corrispondere una intensa vita di preghiera, animata da una profonda spiritualità interiore e caratterizzata da varie sofferenze, accompagnate da numerosi doni mistici.

Fu terziaria francescana e, nel 1954, ottenne la dispensa per aderire pure al Terz’Ordine dei Figli di Maria, ai quali apparteneva il suo direttore spirituale. In quello stesso anno mariano ottenne il privilegio di tenere un oratorio privato presso la sua abitazione con la possibilità di far celebrare la Santa Messa. Ebbe un forte legame spirituale con San Pio da Pietrelcina e godette la fiducia del Venerabile Servo di Dio Pio XII. Trascorse in casa l’ultimo periodo della sua vita offrendo ospitalità, ascolto, consiglio e conforto spirituale a tutti coloro che si recavano presso di lei. Morì a causa di una neoplasia gastrica il 17 aprile 1978 circondata da consistente fama di santità e di segni.

Visse la sua vocazione da consacrata al Signore in forma privata. Nel corso della sua vita subì molte sofferenze che la provarono sul piano fisico e su quello morale. Dopo una guarigione improvvisa e sorprendente avvenuta nel 1933, offrì al Signore la sua vita per la salvezza dei sacerdoti e di tutte le anime. Il suo percorso esistenziale fu accompagnato da numerosi doni soprannaturali come la precognizione di eventi e situazioni, la bilocazione, il discernimento dello spirito e soprattutto l’unione mistica col Signore Gesù, vissuti in un’atmosfera di modestia, umiltà e servizio. Molte persone, tra cui sacerdoti, alti prelati, politici e gente comune si recavano da lei per chiedere conforto spirituale e tali incontri erano vissuti dalla ella come occasioni di evangelizzazione.

Coltivò una devozione speciale verso alcuni santi tra i quali San Francesco d’Assisi, Santa Gemma Galgani e Santa Teresa di Gesù Bambino, alla quale si ispirava nella via della piccolezza. Aveva un rapporto di figliolanza spirituale con San Pio da Pietrelcina, che visitò diverse volte a San Giovanni Rotondo e fu vicina al Venerabile Servo di Dio Pio XII al quale, nel 1937, avrebbe predetto l’elezione al pontificato a seguito di una rivelazione della Madonna apparsagli nella località romana delle Tre Fontane. La sua spiritualità fu eucaristico-mariana e, pur vivendo in condizioni di ristrettezza economica, si prodigò per aiutare i più bisognosi.

Sostenne molti sacerdoti non solo con la preghiera, ma anche con aiuti materiali. Al di là delle manifestazioni soprannaturali che costellarono la sua vita, seppe portare questo carico di involontaria eccezionalità con estrema naturalezza, amore verso Dio e verso il prossimo, dimostrando, nella pratica delle virtù e nella capacità di sacrificio, la totale obbedienza alla Chiesa e ai suoi rappresentanti.